mercoledì 17 novembre 2010
Napoli, 17/11/2010

Ebbene sì, devo ammettere che scrivo su questo diario (molti sapranno che “blog” è la contrazione di “web log” cioè, in parole povere, “diario in rete”) per una dannatissima solitudine.
La rete ha preso il posto dell’ ”amico di matita”, poi diventato “amico di penna” (lo so sono espressioni arcaiche, ma io sono stagionato e sono orientato al processo più lento possibile, ad esempio “il ragù di Eduardo”).

Se ci si trova a grande altezza basta una nuvola, un pò di nebbia ad isolarci dal resto del mondo
La solitudine non è una caratteristica dei soli adolescenti in crisi di crescita: ogni volta che prendi una decisione profondamente tua, che scegli una visione particolare, anche senza un motivo preciso (se preciso è ancora peggio), anche senza esprimerla, senza imporla al mondo, questa presa di posizione ti aliena, automaticamente e inevitabilmente, una parte del mondo. Ovviamente il processo non è irreversibile, infatti anche a me è capitato, anni e anni dopo aver detto una cosa paradossale (a quel tempo) che qualcuno mi abbia avvicinato dicendomi: “Ingegnè, avevate ragione voi!” .

Mi sono rivolto, un po’ perplesso verso l’omone che mi sovrastava con la sua altezza (ma anche larghezza e profondità…) e gli ho chiesto a quale dichiarazione facesse riferimento, visto che ne avevo pronunciate tante, e lui mi ricordò qualcosa del genere:

 “dobbiamo trovare dei valori condivisi, un’etica del lavoro, un sentimento comune, uno spirito di corpo, chiamiamolo come vogliamo, ma questi capi, questi sindacati ci stanno fregando, non facciamo l’errore di dividerci per un piatto di fagioli!”.

Eh, ma intanto ci avevano già divisi e fregati, ormai non aveva più importanza, ci avevano riempito di menzogne, poi ci avevano bastonati e resi più soli.

Parentesi:
Quel signore era tra quelli che, anche non contestandomi apertamente, a suo tempo, avevano fatto spallucce agli avvisi che mandavo, mentre i più malevoli dicevano che ero un rompi..glioni. Ora, dopo almeno 5 anni,  io e l’omone eravamo in strada, con altre decine di persone (forse centinaia), a protestare perché la nostra azienda aveva varato, alcune settimane prima un piano di esuberi in cui era stato cassintegrato chi aveva uno o più requisiti tra i seguenti:
1. oltre 32 anni di contributi,
2. oltre 53 anni di età anagrafica,
3. vuoto lavoro,

Conclusione: niente va come deve andare, infatti ci ero capitato dentro anch’io pur non avendo, allora, nessuno dei requisiti, per un semplice dispetto del capo…
Chiusa parentesi.

Perciò anche a te che leggi faccio lo stesso invito (se preferisci una preghiera): non restare solo nel tuo cubicolo di Matrix, prendi la pillola rossa, altrimenti rimarrai schiavo del potere oligarchico-stegocratico di stampo sionista-massonico, guarda meno la TV e i giornali e prendi un buon libro, oppure naviga su internet (oltre che sui siti porno…) per cercare l’informazione alternativa che non può darti mamma Rai o zia Mediaset e nemmeno la stampa paludata e cosiddetta “rispettabile” …

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