venerdì 22 aprile 2011

Napoli, 22/04/2011

Ieri ho cenato insieme alla mia famiglia, col classico piatto magro del Giovedì Santo (quando Gesù muore in croce), la zuppa di cozze (in realtà non è la zuppa di cozze che viene servita al ristorante molto più ricca, con aggiunta di gamberi e pomodori e senza lumachine, in una zuppiera dai bordi alti).


 In quella casalinga, della tradizione napoletana, si fanno bollire separatamente il polpo, le cozze e le lumachine di mare. Poi, il polpo si trasferisce in un altro vassoio, dove viene tagliato a tocchetti, intanto si immergono (per uno-due minuti) le freselle di Pasqua nel brodo di polpo in modo da ammorbidirle.

Indi si sgusciano cozze e lumachine, poi si dispone il tutto sulle freselle, infine si completa condendo con sale e, per chi lo sopporta, con olio piccante.



Qualche tradizionalista mette anche un po’ d’acqua di cottura delle cozze sulle freselle ma non è indispensabile. Comunque il piatto unico così realizzato è molto soddisfacente, e rispetta la tradizione chenon vuole consumo di carne, per onorare il sacrificio del Cristo. Teoricamente il sabato dovrebbe essere di digiuno mentre la domenica c’è un’orgia alimentare, per festeggiare la Resurrezione (il pasto che Gesù compie insieme ai discepoli che, inizialmente non lo riconoscono). Comunque ieri ho ringraziatoa bassa voce Dio per il pasto che ci stava dando ed il mio pensiero è andato a quelli che sono sfortunati e non possono permetterselo, per il costo venale (circa 30-40 euro pe 4 persone) o perchè non hanno la libertà, la pace, la salute.

E, come se ci fosse una coincidenza astrale, oggi mi hanno mandato un bel pensierino, di cui sono molto grato:

'Dall'uovo di Pasqua è uscito un pulcino
di gesso arancione col becco turchino
Ha detto: "Vado mi metto in viaggio
e porto a tutti  un grande messaggio"
E volteggiando
di qua e di là
attraversando paesi e città
ha scritto sui muri
nel cielo e per terra:

"Viva la pace, abbasso la guerra"'

Queste parole sono state scritte per i bambini, ma dovremmo ricordarle tutti a questo mondo.

Concordo con il principio esposto nella favoletta ma, appunto, rimane un principio.
Per essere applicabile tutti dovrebbero insorgere quando anche uno solo viene prevaricato, invece tutti (o quasi) si fanno i fatti proprii.
A tale proposito ricordo le parole di Bertod Brecht:

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.












Quando vediamo affamare, umiliare, isolare, massacrare sotto le bombe ed i fucili i palestinesi (specie i civili e specie i bambini) nei lager nazi-sionisti, e non diciamo niente perchè sono semiti musulmani, beceri fondamentalisti, biechi terroristi e sporchi anti-israeliani, pensa a quando verranno a fare a noi una cosa simile...
Buona Pasqua ...
Ciao
AlexFocus

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