mercoledì 18 maggio 2011
 Napoli, 18/05/2011

Nei giorni scorsi ho sentito continuamente nominare Mario Draghi come candidato favorito per sostituire Jean-Claude Trichet alla guida della Banca Centrale Europea.

Mario Draghi mefistofelico presidente BCE?
Certo che ha fatto una bella carriera, Draghi (allora direttore delegato del ministero del Tesoro, poi vicepresidente di Goldman-Sachs), insieme a Romano Prodi (allora predidente di Nomisma ma nel 1993 sarebbe ridiventato presidente dell’IRI, su chiamata del governo Ciampi, e futuro capo di governo), Giulio Tremonti (come “osservatore”?), Franco Bernabè, Mario Monti (allora rettore della Bocconi), Danilo Coppola, Marco Tronchetti Provera, le famiglie Zunino, Statuto, Ligresti, Friedrich von Hayek, Antonio Martino, Sergio Ricossa, il dirigente dell'Eni (in seguito ministro del Tesoro) Beniamino Andreatta e il dirigente dell'Iri Riccardo Galli … specie a partire dal vergognoso inchino al capitale apolide internazionale, rappresentato dalla partecipazione al summit del 2 giugno 1992, a bordo del Britannia, dove fu stabilita la svendita delle industrie pubbliche italiane ai pescecani delle finanza privata, rapinatori della fatta di George Soros (col suo Quantum Found), dei Rothschild (attraverso il direttore dell’omonima banca, Richard Katz), dei David Rockfeller, dei Bush, dei Bin Laden dei Cheney, Peter Berry, Nestor Neira, Isidoro Alberini, Nils Taube, Amebee de Moustier, Henry Kissinger, altri membri dell’elitè finanziaria anglo-americana come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis, i referenti di tre grandi banche di Wall Street, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers, e via elencando che comportò privatizzazioni selvagge le cui conseguenze furono una perdita quasi immediata di circa 100'000 miliardi di lire, lo smantellamento dello stato sociale e, negli anni seguenti, l’eliminazione di parecchie migliaia di posti di lavoro, oltre ad una super-svalutazione della nostra divisa.

Altri complici del saccheggio furono il ministro del Tesoro Piero Barucci, l'allora Direttore di Bankitalia Lamberto Dini e l'allora governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi. Altre responsabilità vanno all'allora capo del governo Giuliano Amato. Alcune autorità italiane (come Dini) fecero il doppio gioco: denunciavano i pericoli ma in segreto appoggiavano gli speculatori.

Inoltre furono chiamati a pasteggiare delle spoglie dell’industria pubblica alcuni imprenditori già ricchi (i Benetton, Marco Tronchetti Provera, i Pirelli, Roberto Colaninno, Gnutti e pochi altri).

Altri ben prima e meglio di me hanno stigmatizzato quell’infausta occasione: ve ne segnalo solo alcuni (http://www.carmillaonline.com/archives/2005/12/001619.html , http://altravocedelsannio.webnode.it/news/draghi-il-britannia-le-privatizzazioni-del-92-prodi-goldman-sachs-bielderberg-dalla-prima-alla-seconda-tangentopoli-il-golpe-economico-politco-/ , Antonella Randazzo per Disinformazione.it http://www.disinformazione.it/svendita_italia2.htm ) ma vi sono una miriade di articoli che sputtanano i personaggi citati per malefatte certo peggiori di quelle che “infangano” giustamente Berlusconi ma che, stranamente, non producono una sollevazione popolare appena paragonabile a quella che si riversa pesantemente, voluttuosamente, costantemente sul premier.

Inoltre vi segnalo, sull'ambientino in cui si decide del destino dei popoli (cioè noi tutti!), un ottimo articolo di Ciccio Fatica, La lotta del sangue contro l'oro, http://www.ladestra.info/?p=17634 ed il libro del compianto prof. Giacinto Auriti, Il paese dell'utopia - La risposta alle cinque domande di Ezra Puond, in cui si tratta dello stesso argomento (cioè "la guerra del sangue contro l'oro") www.signoraggio.com/auriti/ilpaesedellutopia_auriti.pdf  
Ad majora
AlexFocus

P.S.: se usate come browser Internet Explorer e Google come portale vi assicuro che saranno tagliati alcuni (forse molti) riferimenti, lasciando solo quelli che sono più convenienti alla visione del “regime stegocratico internazionale” ed anche quelli visibili non saranno sempre raggiungibili, perché la censura ha vari livelli…

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