venerdì 22 luglio 2011
Napoli, 22/07/2011


Mi pregio informarvi di un evento che potrete seguire Mercoledì prossimo su TeleAkery

Incontro televisivo a TeleAkery sul tema: “Emergenza Sociale” con Raffaele Bruno (Vento del Sud) e Paola Bianco (Progetto Bross)!


COMUNCIATO STAMPA

Mercoledi 27 luglio 2011, alle ore 23,00, su TeleAkery, trasmissione sull'emergenza rifiuti, lavoro, equitalia, assicurazioni con Raffaele Bruno di Vento del Sud e Paola Bianco, corrdinatrice del Movimento di Lotta per il Lavoro - Bross, coordinati in studio da Pietro Golia, giornalista, editore di Controcorrente.

Raccolta di firme contro i privilegi dei parlamentari

Napoli, 22/07/2011

Scusate per il ritardo di aggiornamento del blog ma sono coinvolto in una serie di attività abbastanza impegnative (e, per ora, gratuite: consulenza tecnica sul THOR, mediazione, coordinamento politico del 3C, Comitato Civico Campano, partecipazione a seminari, …).

Alcuni giorni orsono la rete RaiTre ha trasmesso, invece del TG-Regione della Campania, quello della Lombardia, vedi link http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=156860&sez=NAPOLI

Mi sembra che l’episodio apparentemente "anomalo" (per quanto intrinsecamente di trascurabile valore) sia perfettamente inserito in un progetto più generale di "frammentazione", oltre che dell'informazione, anche della società, del suo "spirito" identitario, della sua "sovranità" in senso ampio (monetaria, politica, popolare).
Il paradigma che sembra dominare è il "ribaltamento" di ogni concetto (a Napoli diciamo "è gghiuta 'a carne 'a sotto e 'e maccarune 'a coppa...."): l'elevazione spirituale, il cammino iniziatico, la tradizione, la coltura-cultura (dalla radice indoeuropea "kul" cioe "cura"), la lentezza della preparazione meticolosa, lo sviluppo armonico della crescita interiore non hanno più luogo, nè valore, nè riconoscimento.

Tullio De Mauro
Alcun tempo fa ascoltai la sconsolata intervista del prof. Tullio De Mauro che ci metteva in guardia sul fenomeno dell'analfabetismo che non è solo quello "primario" o "di base" (cioè di coloro, fortunatamente pochi, che non sanno leggere, scrivere e far di conto) ma anche (e soprattutto) quello "secondario" o "di ritorno" (cioè quello di coloro che, dopo l'uscita dal ciclo di studi scolastici NON leggono più nemmeno un libro all'anno, se scorrono le pagine di un giornale leggono il titolo, al più il sottotitolo, e non sono nemmeno in grado ci comprendere appieno il significato di ciò che hanno appena letto).

Internet ci rende stupidi? Nicholas Carr, ed. RaffaelloCortina

A tale proposito sto studiando un "bel" tomo (ironicamente, perchè il testo è altamente irritante) di Nicholas Carr, "Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello" che vorrebbe spacciare la "frammentazione dell'informazione" come "un arricchimento", il "non essere capaci di concentrarsi per più di due minuti su qualcosa" come "un potenziamento delle nostre facolta mentali", il "saltellare freneticamente da un collegamento all'altro" come "una fonte infinita di apprendimento" ed altre idiozie del genere.

Io ho avuto la sensazione, già dalle prime pagine, che a scrivere fossero dei drogati, dei dissociati mentali, degli schizofrenici poi sono tornato "ab ovo" (cioè all'inizio del libro) e lì ho scoperto che tutto partiva dal "guru" Marshall McLuhan e dal suo "Gli strumenti per comunicare" basato su "viaggi a base di LDS"...
Questi signori discettano sull'intelligenza ed il suo potenziale aumentato dal metodo "raccogliticcio" che le nuove tecnologie spingono i meno dotati (di armatura interiore) ad utilizzare e non colgono il senso più profondo del concetto stesso di intelligenza (dal latino "inter-ligare" cioè collegare tra loro idee e fatti): non è aumentando la velocità che si giunge più lontano ma diminuendola.
Un detto partenopeo recita: "Va chiano, che vaco ‘e pressa" (“Rallenta perché ho fretta”) il che, tradotto in chiaro significa "se corri fai incidente e fai più tardi" (e lo fai fare anche a me)

Il mio pensiero allora, per questi cosiddetti "esperti", coccolati dal regime massonico dell'informazione (sarebbe più esatto scrivere della "dis-informazione"), è stato quanto di più tradizionale, popolare, basilare si possa immaginare: "ma vaffa 'nGuru!!"

Cordiali saluti
Alex Focus
lunedì 11 luglio 2011
Napoli, 11/07/2011


Silvia Grilli ci guarda con sufficienza, noi poveri “cospirazionisti” non in grado

di accettare la “versione di regime”

Ovviamente sto parlando della Costituzione, se la ripassi un po’, ogni tanto fa bene alla percezione dei diritti fondamentali.
Nel decimo anno dall’auto-attentato delle Torri Gemelle mi aspettavo una rievocazione mielosa, strappalacrime, anche logorroica da parte della stampa “allineata” ma il primo articolo (ha battuto tutti gli altri sul tempo) è stato quello di Panorama n. 21, del 18 Maggio scorso.
Mi era sfuggito e ringrazio l’amico Arnaldo Dorè (è un nome de plume, ovviamente) che me l’ha segnalato.
A pag. 117 del settimanale-fotocopia di Time (dichiarazione degli stessi giornalisti che hanno preso a modello il tabloid USA), in occasione dell’eliminazione fisica di qualcuno che stato dichiarato “Usama bin-Ladin” (oppure Osama bin-Laden, all’occidentale) finalmente sono stati rivelati i veri sentimenti dei nostri “giornalastri”, a cura delle vice-direttrice, Silvia Grilli.
Per questa signora il giusto incipit del suo articolo è: “Nulla riesce a ZITTIRE (maiuscolo a nostra cura) i teorici della cospirazione: né i video di Osama bin Laden diffusi dall’America dopo l’uccisione né la conferma di al-Qaeda che il re del terrore sia morto
 Come fa in un solo periodo a mescolare il mancato rispetto per la nostra legge fondamentale (il DIRITTO di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione), per il nostro buon senso (credere che la cosiddetta “maggiore democrazia del mondo” possa attuare impunemente un linciaggio e pretendere di farlo passare per un atto di giustizia, che le modalità di sepoltura siano state “rispettose del rito islamico”) e per la nostra dignità di esseri senzienti (“quelli che non se la bevono, obnubilati dai pregiudizi e dall’odio”)?
É un mistero…
un’espressione molto intelligente del giornalista debunker Jonathan Kay
Poi cita anche quel bel tipo di Jonathan Kay, del quotidiano canadese National Post, per il quale “i visionari cospirazionisti si ritirano in un mondo di fantasia piegando i fatti e la storia ai loro personali bisogni e motivazioni emotive”. E poi questo campione di sociologia elenca le categorie di persone che infastidiscono la sua stolida visione del mondo: “storici falliti…, mentalmente disturbati…, 40-50enni in crisi di mezza età…, quelli in malafede,… pessimisti barricati sui propri sospetti
 



Poi la nostra ineffabile vicedirettora-ora-ora prosegue sulle proprie gambette pigolando di “un processo mistificatorio nutrito di pregiudizi antiamericani ed antiebraici. E tuttavia nonsi chiariscono mai i complotti”.

Poi si prosegue con Zeffiro Ciuffoletti, che (da bravo erede dell’azionismo fiorentino e storico esegeta del Risorgimento, integrato con il potere costituito) ci delizia con “durante il periodo delle ideologie il comunismo ed il fascismo stessi si giustificavano con le cospirazioni”.  Ci sta dando contemporaneamente del fascista e del comunista: ma guarda che furbo, con un’invettiva sola colpisce due piccioni di sentimento opposto, che mi ricorda? Gli opposti estremismi sfruttati per domare le folle, tanti anni fa…

Anche lo storico embedded Zeffiro Ciuffoletti, col suo sguardo severo e autoritario, pardon, autorevole

















Per finire la cilegina sulla torta marrone (ma non mi sembra ciccolata… bah) il giovane Guido Brescia, col suo “La teoria del complotto” in cui ci spiega, paziente, che “tutto ciò che sai è vero” e che “le cospirazioni possono facilmente fallire e ritorcersi contro gli artefici”. Cos’è, un’oscura minaccia a chi ha dubbi e ne parla apertamente?

ammasso di rocce e ferro saldati insieme
Allora vorrei dire a questi esimi signori esperti di tutto e niente (più niente che tutto…), giornalastri o scrittorastri che siano, come spiegano la fusione di rocce delle fondamenta e acciaio in blocchi informi ? Con i 7-800°C del kerosene avionico durato 10 minuti?




E le 8 (otto) turbine di titanio da 3'000 kg (tre tonnellate) l’una, lunghe 2,85 mt e larghe 2,1 mt di cui non si è trovata traccia, né al Pentagono né sul terreno dove sarebbe caduto un altro aereo di grandi dimensioni, il famoso (più che altro cinematograficamente parlando) “United 93”, il cui pezzo più grande trovato dalle autorità sopraggiunte sul luogo teorico (Shanksville, Pennsylvania ) è grosso modo delle dimensioni di una card telefonica?
turbina in titanio per i Boeing 747, 757, 767



Naah, facciamo così: poiché sono sicuro che nessuno di voi ha mai lavorato su un pezzo di ferro o di cemento, andiamo sulla spiaggia con quanto kerosene volete voi ed una forbicina di titanio (le vendono al supermercato) poi voi vi mettete lì da bravi e me la sciogliete, anzi la vaporizzate, se siete capaci.

Dopo il superamento di questa “semplice” prova, prendete una pietra da terra a vostra scelta (ma abbastanza dura da non frantumarsi se sbattuta una-due volte sull’asfalto) e me la fondete insieme ad un pezzo di acciaio “fetente” (prima, ovviamente, andiamo da un qualunque ferramenta e gli chiediamo un ritaglio di quello che lui usa di solito per costruire i cancelli).

Putrella accartociata da qualcosa che sviluppa migliaia di graci centigradi
Poi magari sarete anche capaci di piegare a cerchio una trave a H da 18 tonnellate in un paio d’ore…






Trave d'acciaio tagliata a 45° e con tracce giallo verdastre
o spaccare in diagonale quella stessa trave, contracce giallo verdastre, sempre col focherello di kerosene sulla spiaggia (questa la vorrei proprio vedere!) e senza termite addizionata di zolfo come quelle che si adopera nelle demolizioni controllate







Ed alla fine sulla spiaggia dovete lasciate almeno una pozzetta di acciaio fuso di una cinquantina di centrimeti di diametro, che rimanga poi ad una temperatura di circa 500-800°C per circa 6 settimane (ma senza usare una minibomba all’idrogeno, eh? Solo il solito kerosene…)

Dulcis in fundo, prendiamo una delle 8 scatole nere, mai trovate (gli aerei di quelle dimensioni ne hanno 2, una per le comunicazioni vocali ed una per i comandi strumentali) e vediamo come sono in grado di farle sparire (col kerosene "magico", ovviamente o con martelli o con la vostra zucca dura, nel caso i tentativi precedenti falliscano...).

Allora comincerò a pensare di poter non condiderare tutte le 115 menzogne (errori ed omissioni) contenute nel rapporto ufficiale (vedi Rinascita del 10 ottobre 2006) sull’11 settembre.
Ma non credo che sarete così impudenti e folli da accettare l’invito di uno che ha fatto Officina Ferro alla scuola superiore e poi si è laureato in Ingegneria, e ne ha fatte di saldature, prima e dopo la laurea…

A bien tout, m.me Silvia e compari di “bugienda”

AlexFocus

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