venerdì 9 marzo 2012

Napoli, 09/03/2012

… e ci sono le prove. Scritte, non fantasiose, non immaginate, non “complottistiche” (come si usa apostrofare, in modo quasi “contundente”, nella vulgata corrente chi denuncia i VERI complottisti).
E queste prove sono anche disponibili, in rapporti corposi (per chi vuole conoscere la verità, ovviamente, non per quelli che aprono la bocca, ripetendo dei mantra da utili idioti, sfruttati dai reali colpevoli dei nostri dolori). 
Ma dove nasce il peccato di questi individui?

Quando pensiamo al male, questo è il seme per azioni malvagie, perché questo male è stato generato dal peccato più grave, credere di essere superiori rispetto a chi ci sta di fronte (orgoglio o superbia che dir si voglia, per gli ebrei “chutzpah”, il peccato per cui Lucifero, il “portatore di luce”, il vate degli Illuminati, ma anche degli illuministi, è stato sprofondato nel ghiaccio eterno); e quando il pensiero cattivo si concretizza ecco che siamo giunti ad altri peccati che siano passivi (ad es. accidia, mancanza di azione energica, immediata, efficace a fronte di una necessità di nostro impegno) o attivi (imprecazione, truffa, danneggiamento, inganno, rapina, furto, violenza, omicidio…).
In ogni caso c’è un tradimento multiplo: del rispetto di noi stessi, di quello degli altri, della fiducia in noi riposta, della natura umana e di quella divina, della parola data e di quella non detta…

 Il disvelamento di questi crimini “segreti” è uno dei doveri principali della società di buoni sentimenti; ricordate, ci hanno inculcato che la “privacy” è importante per tutti noi però, a chi si comporta bene, non serve a niente mentre è fondamentale per i delinquenti, soprattutto quelli che vestono abiti da migliaia di euro, che girano in auto lussuose, che abitano magioni prestigiose e, magari, con una firma su uno yacht, in vacanza o nelle stanze del potere politico, i quali (con una firma su di un documento o la pressione di un tasto) possono causare anche guerre apocalittiche, con molte perdite umane, allo scopo di continuare ad arricchirsi od anche per catturare sempre più “anime” nella loro rete mediatica.

nella metafora “televisiva” compare la scitta Obey (traduzione “Obbedisci!”)
Un articolo fondamentale a riguardo è apparso oggi su EffeDiEffe, col titolo: I documenti rivelano che la Fondazione Rockefeller è attivamente implicata nel controllo mentale di massa  (traduzione di un articolo di Infowars, a firma Jurriaan Maessen )

Vi si trovano i riferimenti a cifre (con molti zeri) elargite a professori universitari per finanziare le loro ricerche tese a “orientare” le opinioni della gente (quindi anche le votazioni e gli acquisti o l’accettazione di tasse, guerre ed abomini), attraverso i meccanismi fondamentali come l’avidità e la paura.
A tale scopo (per chi vuole approfondire) l’autore cita numerosi documenti: la relazione annuale per l’anno 1954 della Rockefeller Foundation, il resoconto del 1948, una panoramica dei risultati del professor Carl I. Hovland della Yale University (cui furono diretti ingenti fondi dalla fondazione Rockefeller in più occasioni, per decenni). 
E poi si leggono, accanto ai resoconti della meccanica contabilità dei soldi, anche dichiarazioni, che testimoniano l’arroganza dei ricchi, del tipo: “In numerose occasioni, ed in differenti pubblicazioni date alla luce nel suo lungo e sordido passato, la Rockefeller Foundation si è vantata apertamente di aver sfruttato per i propri scopi delle figure importanti nel campo dei media. In nessuna di tali circostanze la Rockefeller Foundation ha dichiarato di aver incontrato difficoltà coi magnati dell’informazione.

E poi si legge ancora, nell’impagabile articolo:
 “La ricerca del professor Hovland è risultata impagabile al fine di vendere alla gente l’idea di un unico governo mondiale. Come tutti possono vedere, ai giorni nostri le tecniche sono impiegate in modo ossessivo. Prendete ad esempio il meccanismo propagandistico e guerrafondaio composta dall’azioni sinergica e contemporanea degli inglesi e degli americani: è una macchina da guerra che fa fuoco (mediatico e fisico) non appena individua degli obiettivi geopolitici.”  

Infine l’autore preannuncia una seconda parte che tratta della parte fondamentale del controllo delle masse, “l’influsso dei film e della musica sulla mente subconscia, influsso diretto sia sull’individuo che sulle masse

 A risentirci sull’argomento
 
AlexFocus

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