venerdì 26 maggio 2017


Napoli, 26/05/2017

Non sono solito rimbalzare articoli di altri ma questo lavoro di Blondet merita assolutamente di essere condiviso, perchè tratta una tematica tanto grave quanto trascurata, a causa dell’attuale condizione umana (la quale, da tanti decenni, è fortemente orientata al materialismo) che impregna la società e che, quindi, la lascia sprotetta dagli attacchi del Male

UN CULTO DI LUCIFERO NELL’ALTA FINANZA.
Maurizio Blondet 29 aprile 2017 13

Vedo che alcuni blog italiani hanno già postato parziali traduzioni di questo video. Non so chi sia quello che parla, se davvero si chiami Ronald Bernard, sia olandese, e sia come dice un professionista interno all’alta finanza. Non so se quando dice che in quegli ambienti alti si pratica un culto luciferino, sia vero. Non ho prove. Solo che, quando comincia a raccontare “sono stato invitato a partecipare a dei sacrifici…all’estero…”, gli occhi gli si riempiono di lacrime. “…Bambini…”. E’ davvero sconvolto al ricordo.

Ti è stato chiesto di farlo?”, gli chiede l’intervistatore.

Sì, e io non potevo”. S’interrompe, non riesce quasi più a parlare . Ma si sforza e continua. Non sta mentendo, Ronald Bernard.
Quindi, traduco anch’io una parte (di 8 minuti: l’intero video dura 40 minuti) delle confessioni di quest’uomo in cui la coscienza, come dice, “si è scongelata”.

Collegamento al filmato YouTube https://youtu.be/cHb4lChdkys

Quando l’intervistatrice gli chiede di ricordare qual è la cosa peggiore che ha vissuto in quell’ambiente di alti poteri, e cosa ha provocato il suo rigetto, lui dice:

Questo è solo l’inizio della fine. Deve capire che quando entrate così profondamente in queste cerchie, vi fanno firmare un contratto a vita, di non divulgare i nomi delle imprese, delle organizzazioni o delle persone.. Penso sia per questo che sono ancora in vita. Ci si deve attenere”.

Vi dico quello che ha scongelato la mia coscienza…Andiamo”, dice con un evidente sforzo su se stesso, e comincia a commuoversi. “Sono stato addestrato per essere uno psicopatico; non è riuscito, perché non ho terminato la mia ‘formazione’, la mia coscienza è tornata. E’ stato difficile per me, perché avevo successo, un ottimo status sociale, avevo la fiducia della gente che naviga a quel livello..”.
Si ferma a riflettere.

Per essere precisi, la maggior parte di quelle persone aderisce ad una religione speciale. Come ci sono i cattolici, i protestanti, ogni tipo di religione, questa gente – la maggior parte – erano luciferiani. Potete dire che sono tutte fantasie, che Dio non esiste, che niente di tutto ciò è reale … per questa gente è verità e realtà. Sono al servizio di un piano superiore, immateriale, che chiamano Lucifero.”

Io ero in contatto con questi circoli, queste reti. Per me non erano che clienti. Quindi ho frequentato dei posti chiamati Chiesa di Satana. Ho visitato questi culti, ma come un visitatore, un invitato, lasciato da parte … facevano le loro ‘sante messe’ , con donne nude, alcolici… allora tutto questo semplicemente mi ha divertito, non credevo a queste cose, ero ben lontano dal convincermi che fossero reali”.

Collegamento al filmato YouTube https://youtu.be/nEpcY5JU120
 
Erano solo spettacolo, per voi?

Sì, appunto”, annuisce lui, “Pensavo che il male era dentro a queste persone… non avevo collegato…” (indica verso l’alto: credo voglia intendere: credevo che questi fossero malvagi in sé, non che lo traessero dall’immateriale)…”Ero un semplice invitato e mi divertiva vedere tutte quelle donne nude eccetera, la bella vita…”.

Ma a un certo punto sono stato invitato, ed è per questo che vi racconto questo, a partecipare a dei sacrifici… all’estero…” – e qui Bernard comincia visibilmente a turbarsi, per lunghi momenti non riesce a parlare, ha il groppo in gola- “Questo è stato il punto di rottura….Dei bambini”.

“”Volevano che…non ho potuto farlo”.

E’ chiaro che deve aver assistito a fatti “sacrificali” che ancora lo sconvolgono al ricordo.

Vi hanno chiesto di farlo? Domanda l’intervistatrice.

Sì, e non ho potuto farlo”. Ingoia le lacrime, si sforza di non piangere.

Vuole fare una pausa?

No … Dopo questo, ho cominciato lentamente a crollare – Vivevo me stesso come un bambino grande e questo mi ha profondamente scosso. Tutto è cambiato”.

Ma è il mondo in cui mi sono trovato….Ho cominciato a rifiutare incarichi nella mia professione, non potevo eseguirli …Questo ha fatto di me una minaccia – per loro, ovviamente. Non riuscivo più a funzionare in modo ottimale, vacillavo, rifiutavo alcuni compiti…Non avevo partecipato…”.

E poi, come per spiegare meglio il motivo di “partecipare”:

Lo scopo è di tenere tutti in pugno. Col ricatto. Devi poter essere soggetto al ricatto…e lo fanno attraverso i bambini. Questo mi ha sconvolto”. Le lacrime adesso gli rigano il volto.

Sono metodi che si ritrovano anche in politica, dice l’interlocutrice.

Roland Bernard in lacrime

Troverete su Internet abbastanza testimonianze per capire che non sono racconti fantastici … Purtroppo, la verità è che ciò avviene nel mondo intero, e da migliaia di anni … se studiate la teologia e la Bibbia, trovate riferimenti a queste pratiche presso gli israeliti…la messa al bando delle dieci tribù è legata a questi rituali coi bambini, compresi sacrifici di sangue con i bambini – Tutto ciò è significativo, e mi ha mostrato che ci sono realtà al di là di ciò che si può vedere. C’è tutto un mondo invisibile. E reale. Parliamo qui di una forza oscura e di una manifestazione della Luce. Ho studiato teologia per dare un senso a tutto questo”.

Anche psicologia, vero?

Sì – questa era la mia vita di prima: psicologia applicata al business; la psicologia delle masse. Ero capace di manipolare le situazioni a mio vantaggio
.
L’intervistatrice evoca il Tavistock Institute, il controllo mentale , MK-Ultra (per il Tavistock, rimando almeno ad un mio articolo fra molti: http://www.maurizioblondet.it/quel-grande-esperimento-contagio-psichico/- Per l’Italia, sarà utile rileggere questo: http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=318290&Itemid=100021)
Bernard annuisce con forza:

Sì, esattamente, ma questo fa parte del mio lavoro. Mi ci sono interessato per mia formazione, perché quando fate transazioni, dovete anche manipolare i media; dovete manipolare molte cose, perché niente può essere lasciato al caso…Tutto è falsato. Ci si abitua a vedere la gente come un gregge di pecore, usate qualche cane da pastore per mandarle dove volete voi. E francamente, vedo che questo continua dappertutto.
La gente non capisce di essere manipolata – dice: “Finché ho la mia birra, eccetera. La gente è completamente assorbita in un meccanismo di sopravvivenzae questo è programmato. Scoprite com’è facile manipolare le masse in una direzione, quando siete voi a tirare i fili”.

In un’altra parte del lungo video Bernard – come esempio di cinismo da psicopatici dell’ambiente che ha frequentato, evoca la speculazione sulla lira del 1992 da Georges Soros (Vedi nota). Alla fine la lira fu comunque svalutata (del 30%), dovemmo staccarci dall’aggancio al marco, noi contribuenti fummo fatti pagare il conto di 60 miliardi di dollari.

Bernard. “… Uno dei miei colleghi mi ha detto: “ti ricordi quel caso con la lira italiana? Quando abbiamo fatto quel massiccio dumping che ha svalutato la lira ed ha portato una società italiana alla bancarotta? E poi: “Sai che il proprietario si è suicidato, e si è lasciato dietro una famiglia”. E noi abbiamo riso: ah ah ah, tutti insieme. Perché [in quei salotti alti] noi le persone le mastichiamo, sono solo un prodotto, spazzatura inutile, da sprecare. La natura, il pianeta, tutto può bruciare, tutto per noi può essere distrutto: sono solo parassiti inutili. Servono solo a farci crescere, a farci raggiungere i nostri obiettivi”.

Attenzione. Non solo le masse ovine, ma anche molti nostri lettori informati restano increduli di fronte ad azioni di personaggi come Soros: a che scopo, poniamo, paga e finanzia per inondare l’Europa di immigrati islamici non-integrabili che producono disordine sociale? E perché politici come la Merkel insistono in questa “soluzione” alla scarsa demografia, palesemente rovinosa? Perché gli stati spendono miliardi per questa “grande sostituzione” dei loro popoli, mentre non spendono per assegni di maternità che consentano alle famiglie di avere tanti figli (che in Russia, per esempio, sta funzionando bene)? Perché, poniamo, di colpo, come fosse dato un ordine globale, in Europa si legalizzano le “Nozze gay”, si promuove l’eutanasia legale, si insegna il gender anche negli asili, si rendono obbligatori corsi pro-LGBT anche nelle scuole cristiane? Perché i grandi banchieri organizzano la miseria e la disoccupazione di massa?

Cosa ci guadagnano?”.

Questa è la domanda da cui nasce, anche in lettori informati sui retroscena del mondo e delle oligarchie, l’impossibilità a credere cose così enormi; gli sembra impossibile che i Soros, i Rothschild, Goldman Sachs, Monsanto, questi “Illuminati”, le direzioni dei media, le eurocrazie facciano questo “in pura perdita”, e persino “contro i loro interessi” fondamentali. Ciò perché ci si ostina ad si attribuire a questi gruppi motivazioni ancora razionali, l’interesse materiale, l’avidità, la spinta all’arricchirsi – motivi umani, in fondo comprensibili da noi comuni mortali.

“Odiano l’umanità, la natura…”

Invece qui, Bernard ci dice: lo fanno per odio puro. In purezza ascetica. Odio al genere umano. Odio alla natura (un tempo si diceva: alla creazione). Li vogliono entrambi annichiliti, distrutti, carbonizzati. Costoro fanno sacrifici umani e distruggono vite come offerta gratuita, liturgica, all’Essere cui danno culto: quello che fu chiamato l’Omicida fin dall’Inizio – che vuole distruggere l’uomo perché ne invidia il destino soprannaturale – che si rifiutò di servirlo, che gridò”Non serviam”; è quello per cui “tutto ciò che esiste merita di morire”. Poiché è Principe di questo mondo, essi ne sono ricompensati con poteri preternaturali, o almeno così intendono i loro successi finanziari, i loro posti di comando mondiale, il loro potere di disporre la vita e la morte di milioni di “bestie da soma”.

Infatti, più oltre Ronald aggiunge: “Sono pochi quelli che non sottovalutano la gravità di tutto questo. Perché questa è una forza annientatrice, che odia l’umanità. Odia la creazione, odia la vita. E farà di tutto per distruggerci completamente. E il loro modo per farlo è dividere l’umanità. Divide et impera è la loro verità”.

E poi: “L’umanità e una manifestazione della luce, cioè la vera creazione. Fintanto che riescono a dividere sui partiti politici, colore della pelle, chi più ne ha più ne metta, allora , da un punto di vista luciferino, si sopprime la piena capacità del nemico,il suo potere integrale. Non possono far niente da soli; senza di noi, sarebbero finiti. Quest’avido mostro scomparirebbe”.
(“Lo stupido è la cavalcatura del diavolo”: l’antico detto medievale è letteralmente verificato).
Poco prima, Bernard evoca i servizi segreti, asserisce che essi partecipano a questo mondo luciferino.

Una delle cose che ho scoperto …riguarda i servizi. Si crede che esistano per servire e proteggere una nazione, uno stato … in realtà risultano organizzazioni criminali – per meglio dire, il sistema è pesantemente così. Parliamo di finanziare guerre, creare guerre, fondamentalmente creare una quantità di sofferenza e miseria in questo mondo. Quindi, una quantità di conflitti. […] I servizi segreti non si fermano davanti a niente. Niente. Hanno anche i loro propri flussi di denaro, perché commerciano in droga, in armi, se è per questo anche in esseri umani. Tutto questo denaro deve andare da qualche parte. Tutto va finanziato”.

Tutti i servizi?, gli vien chiesto. E lui:

Tutti, sì. L’intero mondo che crediamo di conoscere è una illusione che ci vien fatta credere. E’ qualcosa che scopri in questo tipo di lavoro [il suo]. E qui tutto mi è andato di traverso”.

“Tutto è finanziato”: primavere arabe, rivoluzioni colorate, il Califfato, il terrorismo, le strategie della tensione, i delinquenti marginali che “si radicalizzano” di colpo e fanno strage a Parigi o a Nizza o a Berlino, assassini solitari… ne abbiamo viste di queste scenografie, in questi anni. Eppure la maggior parte dei media continua a diramare i comunicati di Al Qaeda o i video dell’IS emanati dal SITE di Rita Katz; e il gran gregge pecorile crede alle versioni ufficiali.

La creazione di assassini solitari e terroristi islamici, di stati d’animo collettivi a Kiev come in Macedonia, o al Cairo, non possono non sembrare al gregge fenomeni “spontanei” – non possono credere che sono atti di magia – magia nera, – capacità speciali che possono persino sorgere dai poteri preternaturali che Lucifero dona ai suoi adepti. Il gregge ormai è progressista, si è liberato degli antichi tabù e delle superate superstizioni, è felicemente e integralmente secolarizzato…

C’è tutto un mondo invisibile”, dice Bernard. E aggiunge: “Nei miei studi e scoperte ho trovato un documento, che loro dicono che son tutte palle ovviamente. I Protocolli di Sion. Un documento incredibilmente noioso. Raccomando a tutti di leggerlo, perché se lo studi e lo capisci, è come leggere il giornale della vita quotidiana. Come da questa loro posizione di potere estremo – ed estremo è letteralmente divenuto – essi [non finisce il pensiero]… Ma questo è solo perché la gente non si difende, non si oppone. Non capisce cosa è la realtà. E siamo stati tutti programmati; se osi dirlo, sei bollato di antisemita. Quindi sei neutralizzato. Essi si sforzano … Il negativo, chiamalo Male, luciferiani, satanisti, chiamalo come vuoi, è una entità reale. Si legge nella Bibbia. E non solo nella Bibbia, ma in così tanti libri” [30:31]

Montini autorizzò l’abolizione delle “difese” soprannaturali

Un’ultima parola sulla colpa della gerarchia modernista post-conciliare, che ha abolito tutte le “difese” e “protezioni” contro il Maligno inserite nella Messa tradizionale, segnatamente la preghiera esorcistica all’Arcangelo Michele in fine della Messa feriale – voluta da Leone XII dopo una visione in cui aveva visto il Vaticano invaso da demoni. Fu una eliminazione deliberata,di qualcuno che sapeva bene ciò che faceva. Monsignor Annibale Bugnini, cui Paolo VI affidò la segretarie della riforma liturgica, era un comprovato massone: esistono lettere di questo “mellifluo monsignore” indirizzate al Gran Maestro, che furono pubblicate dalla rivista “30 Giorni” nel 1991 a firma del vaticanista Andrea Tornielli.


Invocazione a S. Michele Arcangelo

Orbene: la “riforma” come stava venendo fuori dalla Commissione (presieduta pro-forma dallo stupidissimo cardinal Giacomo Lercaro di Bologna) era tale da lasciare sgomenti, in Vaticano, molti prelati importanti, come il cardinal Antonelli. Il quale scoprì poi – lo scrisse nelle sue memorie – che il 19 aprile 1967 Paolo VI si disse amareggiato, perché si facevano esperimenti capricciosi con la liturgia, e più addolorato ancora verso una desacralizzazione della liturgia”.
Bugnini metteva a tacere i membri della Commissione dubbiosi con una frase: “Lo vuole il papa”. Poi un altro testimone (Luis Bouyer, un protestante convertito) scopre che anche il Papa “aveva approvato queste deformazioni della liturgia senza esserne soddisfatto”, anzi gli chiese: “Ma perché vi siete impegolati in questa riforma?”. L’altro rispose: “Ma perché Bugnini ci assicurò che lei la voleva assolutamente”. Al che Paolo VI: “Ma è mai possibile? Lui mi disse che voi eravate unanimi nell’approvarla…”.
Papa Montini capì di essere stato tradito. Per punizione, mandò Bugnini … come nunzio apostolico a Teheran. Ma lasciò la Messa mutilata e priva di invocazioni angeliche, come l’aveva ridotta quello. E così è ancor oggi.

 Nota sull’assalto alla Lira.

George Soros fece una colossale vendita allo scoperto di lire che non aveva e che avrebbe comprato dopo la svalutazione della nostra moneta. Soros spalleggiato dai Rothschild , che dal 1989 avevano aperto a Milano la Rothschild Italia SpA, il cui direttore, Robert Katz (J), era diventato direttore del Quantum Fund di Soros proprio alla vigilia dell’attacco”, scrissi). Ma se l’attacco ebbe successo e fece lucrare a Soros più di un miliardo di dollari, fu con la complicità dell’allora governatore di Bankitalia – il venerato maestro Carlo Azeglio Ciampi – e di Giuliano Amato, capo del governo.

I due regalarono a Soros i 48 miliardi di dollari delle riserve di Bankitalia in quel che i media chiamarono “difesa della lira”, per mantenerne alta la quotazione e l’aggancio al marco (“dovevano entrare nell’euro” quello fu il primo prezzo fatto pagare al gregge di ovini italiani, pecore euro-entusiaste”; difesa inutile, dal momento che la Bundesbank aveva subito detto a Ciampi che non avrebbe speso un solo marco per partecipare alla “difesa” della lira. Ciampi doveva subito smettere di svenarci; invece continuò, in una deliberata complicità con questo mondo luciferino – da cui stato premiato con le cariche altissime che sappiamo: capo dello stato, amatissimo padre della patria eccetera. “

George Soros, il fetido speculatore

 “Così, quando la lira fu svalutata del 30 % – come i Rothschild e le banche d’affari USA volevano, per poter comprare a prezzi stracciati le imprese dell’IRI – non c’erano più soldi per la difesa della italianità di quelle imprese. Del resto, la svendita era stata accuratamente preparata da Giuliano Amato che, appena diventato capo del governo, aveva trasformato gli enti statali in società per azioni, in vista delle privatizzazioni, in modo che le oligarchie finanziarie estere potessero controllarle diventandone azioniste, e poi rilevarle per il classico boccone di pane.
Il piano era stato probabilmente elaborato nella famosa riunione sul Britannia del giugno ‘92, panfilo della regina d’Inghilterra, su cui era salito Mario Draghi, allora funzionario del Tesoro. 
I magistrati di Mani Pulite diedero una mano, creando il clima di linciaggio contro Bettino Craxi (che si opponeva fieramente alle intrusioni straniere) ed arrestando preventivamente una folla di grand commis di Stato, poi risultati del tutto innocenti, in modo da sguarnire il fronte che si opponeva alle svendite. Così il saccheggio avvenne tra gli applausi degli italiani, ben contenti di vedere Craxi in fuga e la vecchia DC smantellata da Antonio Di Pietro.


Jacob Rothschild e David Rockefeller, i satanici banksters
La cosa fu così sporca che Ciampi (come minimo, se non da complice, si comportò da incompetente) una volta prosciugate le riserve, offrì le sue dimissioni. Gli fu detto di star tranquillo; sarebbe stato premiato con la presidenza della repubblica e santificato per sempre dall’aureola di Venerato Maestro, conferitagli dai grandi giornali, Corriere e soprattutto Repubblica. C’è il sospetto infatti che anche Carlo De Benedetti avesse guadagnato dalla speculazione.

Ci fu anche un’inchiesta. Nel ‘96 la Guardia di Finanza indagò se «influenti italiani abbiano operato illegalmente dietro banche e speculatori», ricavando un guadagno accodandosi a Soros nella speculazione contro la lira. Il Mondo del dicembre ’96 scrisse che la «lobby a favore di Soros», secondo gli inquirenti, comprendeva Romano Prodi, Enrico Cuccia (capo di Mediobanca per la Lazard) Guido Rossi, Isidoro Albertini, Luciano Benetton, Carlo Caracciolo. Naturalmente, le procure insabbiarono. Gli indagati erano tutti padri della patria, venerati maestri, riserve della repubblica”.


 Ciampi e la speculazione di Soros


le lire
Nel 1992 Carlo Azeglio Ciampi, allora governatore di Bankitalia, dilapidò 48 miliardi di dollari in una assurda difesa della lira, che era sotto attacco da parte di George Soros. Difesa che fin dall’inizio era da abbandonare, dato che la Banca Centrale tedesca aveva chiarito che non avrebbe appoggiato l’Italia (doveva già proteggere la Francia). Soros aveva più mezzi: grazie all’effetto-leva e alla speculazione coi derivati, agiva come avesse 100 dollari per ogni 5 realmente impiegati.
In pratica, con questa leva, Soros vendeva lire che non possedeva, contando poi di ricomprarle a svalutazione avvenuta. Inoltre, Soros aveva alle spalle i Rothschild, che dal 1989 avevano aperto a Milano la Rothschild Italia SpA, il cui direttore, Robert Katz (J), era diventato direttore del Quantum Fund di Soros proprio alla vigilia dell’attacco. 

Carlo Azeglio Ciampi, il traditore

Il venerato maestro Ciampi [il traditore, dico io, n.d.A.], che sapeva come stavano le cose, avrebbe dovuto rinunciare fin dall’inizio alla sua difesa, salvando i 48 miliardi di dollari. Invece la fece ad oltranza: cosa che costò ai contribuenti italiani 60 mila miliardi di lire (due o tre stangate alla Prodi) che in parte (almeno 15 mila miliardi di lire) finirono nelle tasche di Soros. E cosa ancora più grave, Ciampi prosciugò quasi totalmente le riserve in valuta di Bankitalia. 

Così, quando alla fine la lira fu svalutata del 30% – come i Rothschild e le banche d’affari USA volevano, per poter comprare a prezzi stracciati le imprese dell’IRI – non c’erano più soldi per la difesa della italianità di quelle imprese. La svendita era stata accuratamente preparata da Giuliano Amato che, appena diventato capo del governo, aveva trasformato gli enti statali in società per azioni, in vista delle privatizzazioni, in modo che le oligarchie finanziarie estere potessero controllarle diventandone azioniste, e poi rilevarle per il classico boccone di pane.

Il piano era stato probabilmente elaborato nella famosa riunione sul Britannia del giugno ‘92, panfilo della regina d’Inghilterra, su cui era salito Mario Draghi, allora funzionario del Tesoro. 
I magistrati di Mani Pulite diedero una mano, creando il clima di linciaggio contro Craxi (che si opponeva fieramente alle intrusioni straniere) ed arrestando preventivamente una folla di grand commis di Stato, poi risultati del tutto innocenti, in modo da sguarnire il fronte che si opponeva alle svendite. Così il saccheggio avvenne tra gli applausi degli italiani, ben contenti di vedere Craxi in fuga e la vecchia DC smantellata dal traditore Antonio Di Pietro.

La cosa fu così sporca che Ciampi (come minimo, se non da complice, si comportò da incompetente) una volta prosciugate le riserve, offrì le sue dimissioni. Gli fu detto di star tranquillo; sarebbe stato premiato con la presidenza della repubblica e santificato per sempre dall’aureola di Venerato Maestro, conferitagli dai grandi giornali, Corriere e soprattutto Repubblica. C’è il sospetto infatti che anche De Benedetti avesse guadagnato dalla speculazione.
Ci fu anche un’inchiesta. Nel ‘96 la Guardia di Finanza indagò se «influenti italiani abbiano operato illegalmente dietro banche e speculatori», ricavando un guadagno accodandosi a Soros nella speculazione contro la lira. Secondo Il Mondo del dicembre ‘96, la «lobby a favore di Soros», secondo gli inquirenti, comprendeva Prodi, Enrico Cuccia (capo di Mediobanca per la Lazard) Guido Rossi, Isidoro Albertini, Luciano Benetton, Carlo Caracciolo.
Naturalmente, le procure insabbiarono. Gli indagati erano tutti padri della patria, venerati maestri, riserve della repubblica.

L’inchiesta su Soros stana la "Banda dei cinque" 

 

L'indagine proposta dal Movimento Solidarietà è entrata nella fase calda. Ciampi &Co. dovevano sapere che nel 1992 la lira non avrebbe retto l'assalto speculativo di George Soros e sperperarono 15 mila miliardi in una difesa a dir poco sospetta.

"Se, come sembra, l'inchiesta su George Soros andrà avanti, Mani Pulite diventerà una barzelletta", ha dichiarato Paolo Raimondi, presidente del Movimento Solidarietà, a commento dell'incoraggiante notizia che la Procura di Roma ha avviato una nuova fase dell'inchiesta sullo speculatore internazionale. Raimondi era a Roma per una serie di consultazioni alla fine di gennaio, nei giorni in cui alcuni quotidiani davano grande risalto al contenuto dell'esposto con cui il Movimento Solidarietà aveva fatto avviare l'inchiesta.

"Noi non crediamo alle battaglie politiche per vie giudiziarie", ha aggiunto Raimondi, che ha proseguito: "La nostra iniziativa è stata concepita per organizzare e stimolare la riscossa di tutte le forze che si oppongono alla politica di distruzione dell'economia nazionale imposta dal FMI, da Maastricht e dai mercati finanziari guidati da Londra".

Come Solidarietà ha riferito più volte, l'esposto presentato da Raimondi e Claudio Ciccanti (segretario del Movimento Solidarietà) chiede di verificare se l'attacco alla Lira del settembre 1992, che fece uscire la nostra moneta dal Sistema Monetario Europeo svalutandola del 30%, facesse parte della stessa strategia discussa sulla riunione del "Britannia" il 2 giugno dello stesso anno. Sul Britannia erano infatti riuniti i principali banchieri della City per conto dei quali George Soros condusse la speculazione contro la Lira. Alcuni di loro poi parteciparono alla grande svendita chiamata privatizzazione, chi direttamente chi in consorzio con altri alleati della City.

Nell'esposto si chiede di appurare se Soros, nel suo attacco alla Lira, abbia goduto di notizie riservate di fonte italiana. Rimane infatti un mistero il comportamento delle nostre autorità monetarie che, sapendo già dal maggio precedente di non poter reggere all'attacco speculativo, riversarono nell'inutile difesa della Lira 48 miliardi di dollari per poi capitolare. Invece, quel comportamento fece guadagnare a Soros 280 milioni di dollari in una settimana e forse molto di più. La perdita secca per le casse della banca centrale, che ha dovuto riacquistare le riserve di valuta a Lira deprezzata, è stata calcolata in circa 15 mila miliardi di Lire, una mini-finanziaria.

L'accusa di complicità sembra concretizzarsi già nella prima fase dell'inchiesta (che procede a Napoli e Roma, mentre Firenze e Milano si sono fatti da parte per motivi diversi), almeno nei confronti di uno dei timonieri della Lira nel settembre 1992, Piero Barucci, allora ministro del Tesoro e membro della "Banda dei cinque" che controllava la politica monetaria (gli altri erano l'allora capo del governo Giuliano Amato, l'allora e attuale Direttore Generale del Tesoro Mario Draghi, l'allora governatore di Bankitalia e attuale superministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi e l'allora Direttore di Bankitalia e attuale ministro degli Esteri Lamberto Dini).

Infatti, come ha rivelato il Corriere della Sera  in un ampio servizio del 27 gennaio, dedicato all'inchiesta sollecitata dal Movimento Solidarietà, Barucci è oggi presidente della AFV, una società di intermediazione finanziaria (sim). Il guaio dell'AFV non è solo che essa svolge attività speculativa, ma che la lettera "F" sta per Alberto Foglia, fondatore della AFV e niente-popo-di-meno-che presidente del consiglio di amministrazione del Quantum Fund di George Soros!

Lo stesso quotidiano di via Solferino sottolinea la precaria posizione di Barucci quando, nel riferire il testo dell'esposto (vedi riquadro), elenca i nomi di consiglieri del fondo di Soros e nota che Alberto Foglia è "partner nella Sim ora presieduta da Barucci". Naturalmente, dato che le indagini, proprio per la loro serietà, sono coperte dal massimo riserbo, non è dato sapere di più. Ma non è difficile immaginare lo stato di disagio in cui si trovano attualmente il Barucci e il resto della Banda dei Cinque, indicato dal modo in cui si è verificata una prima, agitata reazione alle "cattive" notizie giudiziarie.

Ciampi scende in campo

In una evidente contromossa, i protagonisti del Settembre Nero della Lira hanno anticipato la "loro" versione dei fatti. Come se avesse letto in anticipo il servizio che doveva uscire l'indomani, domenica 26 gennaio, Ciampi si è sentito in dovere di spiegare il comportamento della Banca d'Italia in quella crisi. Si badi bene: finora, dopo quattro anni e mezzo, Ciampi non aveva speso una parola sull'argomento.

Parlando ad una riunione degli operatori di cambio (quindi tra galantuomini), l'attuale vero capo del governo Prodi ha dapprima scaricato ogni responsabilità: egli non fece che obbedire agli ordini del governo. "Le decisioni sulle parità delle monete sono sempre e da sempre di competenza dell'esecutivo." Poi Ciampi è passato all'offensiva. La crisi della Lira, a suo avviso, è stata positiva perché "l'atmosfera di dramma" che l'accompagnò permise "l'adozione di quelle rilevanti misure di correzione di bilancio che il governo aveva invano cercato di varare prima". In altre parole, la battaglia persa contro la speculazione fu lo shock necessario a fare accettare agli italiani quattro anni di stangate che non sono altro che trasferimenti netti di risorse a favore della rendita finanziaria.

Ma Ciampi si spinge oltre: il 31 luglio, quando la Lira era già sottoposta a una pressione speculativa (e la Banda dei Cinque sapeva che non avrebbe retto), Amato era riuscito a strappare ai sindacati il famoso accordo salariale giustificandolo tra l'altro con la necessità di rimanere nel Sistema Monetario Europeo e quindi di combattere l'inflazione. "Amato racconta Ciampi riuscì nell'intento perché voleva tenere il cambio: Se avesse detto `io domani svaluto', l'intesa non la faceva". Avete capito bene: Ciampi si fa bello per non aver concesso gli aumenti salariali e per aver invece regalato 15 mila miliardi a Soros attraverso la manovra speculativa!

Perché poi, sembra proprio che quelle decisioni siano state prese più a Via Nazionale che a Palazzo Chigi. Perlomeno a quanto afferma un testimone dell'epoca, l'allora segretario del PSI Bettino Craxi. Le parole di Craxi vanno prese cum grano salis, tenendo presente la situazione particolare dell'esule di Hammamet; ciononostante, le circostanze riferite sembrano veritiere. Craxi ha scritto una lettera al Corriere, pubblicata con risalto in pagina economica, per dire la sua sui fatti del `92 riferiti nel servizio del 27 gennaio. Amato lo chiamò all'inizio della pressione speculativa, scrive Craxi, per chiedere consiglio su quale linea di condotta tenere. È credibile che Amato, nominato Presidente del Consiglio su indicazione del PSI, si consultasse con il segretario del partito.

Craxi avrebbe suggerito di non sprecare risorse e svalutare. Amato evidentemente non tenne conto del consiglio, anche se ritelefonò ad Hammamet per avvisare Craxi dell'imminente svalutazione.
Le circostanze riferite da Craxi descrivono un Presidente del Consiglio in cerca di suggerimenti in una crisi più grande di lui. Amato non emerge certamente come la figura del comandante che dà ordini, tantomeno alla Banca d'Italia, come sostiene Ciampi. È più probabile il contrario: che nel panico di quei giorni, il governo abbia seguito le indicazioni di "chi ne sapeva di più", e cioè dei grandi sacerdoti della moneta di Via Nazionale.

Un'impressione confermata dalla lettura del libro L'Isola del Tesoro, del summenzionato Piero Barucci. Evidentemente presagendo di essere il primo capro espiatorio quando fosse scoppiata la tempesta, Barucci ha scritto il libro come una difesa in anticipo. Secondo il libro (e anche qui la descrizione sembra credibile), Barucci piomba dall'esterno in una compagine governativa dove comandano altri e lui assiste impotente ad avvenimenti che gli passano sopra la testa. In ogni caso, il cerchio dei sospetti si stringe sempre più attorno a Ciampi e ai suoi uomini.

I sorosiani si scoprono

A giudicare dallo zelo con cui gli stessi media che hanno amplificato le tardive spiegazioni di Ciampi si sono profusi in sospette apologie di George Soros, si deve presumere che, se ricevevano ordini, i ciampisti li ricevevano dal mega speculatore americano o dai suoi padroni inglesi.
L'oscar spetta a La Repubblica (proprietario Carlo De Benedetti, che fece incontrare Soros e Di Pietro) che, in un sol giorno, il 31 gennaio, ha pubblicato tre articoli, in tre pagine diverse, in difesa della Banda dei Cinque e di George Soros. Prima, un grosso servizio intitolato "Craxi-Ciampi, è polemica sulla svalutazione del `92", in cui ampio spazio viene concesso alle argomentazioni di Ciampi sopra riferite. Nella sezione culturale, un'intera pagina viene dedicata a George Soros, dipinto come un genio che dispensa saggezza filosofica sui mali del... libero mercato. L'autore è il noto scrittore latino-americano Vargas Losa che, come Soros, è a favore della legalizzazione della droga. Dimostrando una illimitata fiducia nella imbecillità dei suoi lettori, dipinge Soros come un interprete della dottrina sociale della Chiesa.

In pagina editoriale, l'apologia del genio economico di Soros viene affidata a Giorgio Ruffolo, veterano esponente della sinistra tecnocratica italiana. Ruffolo tratta Soros come un "pentito" della speculazione a cui occorre prestare ascolto perché sa quel che dice. Fa finta di trattare Soros oggettivamente, ma una settimana dopo Ruffolo ha partecipato a Bruxelles ad una conferenza organizzata, finanziata e presieduta proprio da Soros, che ha riunito un gruppo di intellettuali europei. Scopo della conferenza, lanciare la campagna per una "società aperta" nell'Europa occidentale, sulla scorta delle esperienze svolte da Soros nell'Est Europa, con l'obiettivo di varare nel 1988 un'assemblea costituente europea. Non ci interessa sapere se i partecipanti all'iniziativa abbiano ricevuto il solito "rimborso spese" della serie Nomisma, ma piuttosto far capire al lettore l'esistenza di collegamenti e disegni politici che a definire "complotto" si pecca di modestia.

Nell'articolo di Repubblica Ruffolo prende per buona la versione sorosiana dei fatti del `92, con la quale esordisce: "Ebbi il primo segnale - dice Soros nella sua autobiografia - di una crisi imminente della sterlina da un discorso del presidente della Bundesbank, Schlesinger." Dopodiché Soros avvicinò Schlesinger e "capii immediatamente che cosa voleva dirmi. Era un incoraggiamento a vendere la lira italiana". Più in là, Soros rincara la dose: "Abbiamo eseguito gli ordini del nostro maestro, la Bundesbank". La sua teoria è confutata come minimo dal fatto che la Bundesbank ha speso almeno 60 miliardi di marchi per difendere le monete dello SME, principalmente il franco francese.
 
Le provocazioni del Financial Times

Come afferma Raimondi nell'intervista citata all'inizio, l'Italia è vittima di una politica economica distruttiva di cui Soros e la Banda dei Cinque sono rappresentanti. Questa politica oggi prende il nome di "Maastricht", anche se non si tratta altro che della vecchia politica del Fondo Monetario Internazionale. La beffa è che, benché la politica di Maastricht sia stata congegnata per distruggere gli stati nazionali, con la Germania come obiettivo principale, il fatto che i primi della classe nell'adottare la politica di bilancio per raggiungere i famigerati parametri siano i tedeschi si presta a manipolare i meno fortunati, come l'Italia, contro la Germania. Abbiamo visto con quale disinvoltura Soros e i suoi cortigiani italiani addirittura accusano la Bundesbank della speculazione contro la lira, senza tema di essere ridicolizzati. Così, alla fine di gennaio, il Financial Times, il principale organo dei padroni di Soros nella City di Londra, è riuscito quasi ad innescare una crisi tra Roma e Bonn inventandosi l'esistenza di un piano segreto tedesco per tenere fuori l'Italia dalla moneta unica.

L'articolo del Financial Times è stato il segnale per una rinnovata campagna internazionale contro la Germania che viene dipinta come il Quarto Reich. Questa è la stessa identica campagna lanciata nel 1989 dalla premier inglese Margaret Thatcher, con cui fu estorta alla Germania la tacita promessa di farsi promotrice della politica di Maastricht in cambio del "nulla osta" per la riunificazione tedesca. Il ricatto ha effetto sui due versanti: contro la Germania, costretta a fare la prima della classe, e contro gli altri che ne sono gelosi.

La provocazione è stata poi rilanciata domenica 9 gennaio da Beniamino Andreatta, in un'intervista al Corriere, dove l'attuale ministro della Difesa accusa la Bundesbank di avere condotto nel passato operazioni di aggiotaggio contro la lira. Da quale pulpito: proprio Andreatta era a bordo del Britannia il 2 giugno 1992, quando si complottò la privatizzazione delle aziende a partecipazione statale assieme ai protagonisti del successivo assalto contro la lira. In una dichiarazione pubblicata sullo Strategic Alert dell'EIR, Paolo Raimondi ricorda che nel 1992, il gioco politico della City e dei suoi alleati fu quello di utilizzare speculatori di grido come Soros per far saltare il Sistema Monetario Europeo e soprattutto di minare un possibile orientamento unitario dell'Europa continentale verso la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali conosciuti come il Triangolo Produttivo e anche come "Piano Delors".

Con la vittoria geopolitica britannica, dichiara Raimondi, "abbiamo avuto anni di privatizzazione, saccheggio dell'economia produttiva e l'esplosione della bolla della finanza derivata. Questa stessa strategia di destabilizzazione riparte oggi, quando l'Europa continentale viene nuovamente attratta, anche se non come promotrice e con prospettive ancora da definire, nel grande progetto di infrastrutture di base del Ponte di Sviluppo Eurasiatico, la Nuova Via della Seta, che dalla Cina, attraversando l'intera Asia, unisce le nazioni e i popoli fino all'Atlantico, in un grandioso programma di sviluppo e crescita tecnologica e industriale."

[Solidarietà, anno IV n.1, febbraio 1996]

Fonti: 

0 commenti:

Post più popolari

Blog Archive

Lettori fissi

Powered by Blogger.