mercoledì 16 gennaio 2019
Napoli, 16/01/2019

Cosa è un paradosso?

Con conoscenza scolastica, un paradosso, dal greco παρά (contro) e δόξα (opinione), è, genericamente, la descrizione di un fatto che contraddice l'opinione comune o l'esperienza quotidiana, riuscendo perciò sorprendente, straordinaria o bizzarra; più precisamente, in senso logico-linguistico, indica sia un ragionamento che appare invalido, ma che deve essere accettato, sia un ragionamento che appare corretto, ma che porta a una contraddizione.



crocifissione, scena dal film  “Passion” di Mel Gibson, il più realistico mai realizzato, la cui proiezione ha causato delle conversioni
 
Il paradosso più eclatante della storia umana a cui possa pensare è il Cristo venuto per salvarci, per indicare una via di redenzione, di pace, di ri-umanizzazione di una società degradata come quella ebraica del suo tempo, dedita ad una visione del mondo piena di odio (ricordo che il sionismo, corrente sotterranea, politica, dell’ebraismo, anche se ad esso erroneamente assimilata, promana dal monte Sion la cui radice “senà” indica “odio universale” per chiunque non sia sionista), ci ha persino offerto il suo sangue per redimerci ed è stato appeso con tre chiodi, fino alla morte.



 
schiavo della propaganda, paria moderno
Noi ora viviamo schiacciati da un lavoro alienante (ovviamente, chi ha la “fortuna” di averlo), svolto in condizioni sfavorevoli (a parte quelli che hanno “altri” metodi per ricevere “favori”) ed anche chi, come me, vorrebbe contribuire al miglioramento (ed, a volte, ci riesce), viene trattato da paria.

Ma non ci sono solo dei paradossi semplici, a volte essi si incrociano, si complicano sovrapponendosi.

 
  
la cacciata dal consesso CTR

Ad esempio, io sto vivendo un rigetto da parte dei cosiddetti “fascisti dello zoccolo duro” (sono degli anziani signori che non producono da anni pensieri, parole, scritti né azioni in favore della società ma essi, addirittura, si autodefiniscono pomposamente “Cavalieri della Tavola Rotonda”) i quali mi hanno ghettizzato in un’assordante solitudine perché secondo loro non sono abbastanza “unitarista”, come se l’Italia fosse stata veramente unita in questi 159 anni che ci separano dal cosiddetto “risorgimento” che ha degradato il territorio che apparteneva al Regno delle Due Sicilie (terza potenza mondiale, dopo Inghilterra e Francia) a colonia interna di un’italietta che arranca in nona posizione dopo il Brasile (sic!).

E poi, ignoranti di tante cose, ma in particolare del signoraggio, in odio a me, hanno addirittura parlato male di Giacinto Auriti, loro che non sanno niente della sovranità popolare della moneta e che non valgono nemmeno la scheggia dell’unghia del dito mignolo del piede sinistro di Auriti…

duosiciliani allontanano il socialista nazionale
 
Ma il paradosso non si ferma qui: gli amici duosiciliani mi hanno allontanato dal Parlamento Due Sicilie – Parlamento del Sud perché mi sono presentato alle ultime elezioni con MS-FT quindi sono incompatibile con le istanze di autonomia del Sud-Meridione, due termini che non mi piacciono perché chi si trova tra il Garigliano ed il mare NON è sud né meridione di nessuno. Al limite, siamo Ausonia… Ed abbiamo anche gli strumenti giuridici per fare in poco tempo un’autonomia forte, che ci svincolerebbe sia dal debito pubblico sia dal signoraggio:

1)    Statuto del Regno delle Due Sicilie (1848, mai abrogato, in cui si recita “in mancanza del Re, per grave malattia o morte, il popolo ne prende il posto, attraverso i suoi rappresentanti regolarmente eletti”)

2)    Statuto speciale della regioni Sicilia (1948, in cui è prevista persino l’emissione di moneta locale, come ha fatto qualche tempo addietro la regione Sicilia, emettendo il “grano”, una delle suddivisioni del ducato delle due sicilie)

3)    Convenzione internazionale di New York (1966) sull’autodeterminazione dei popoli, per la quale una nazione che ha uno stato ed un territorio, deve aiutare le nazioni che essa ospita sul proprio territorio a costituirsi in stato autonomo

4)    Legge 881/1977 con cui lo stato italiano ha aderito alla convenzione del 1966

Ma non ci sono ancora i duosiciliani con abbastanza attributi per impugnare con forza questi strumenti…


l’amico/a del cuore che ti volta le spalle

 

E, infine, ma non ultimo, l’amicizia negletta. Già, l’amicizia è una cosa difficile ma il paradosso dell’amicizia di un uomo con una donna, che ancora adesso sembra essere, in pieno inizio del terzo millennio, una cosa molto complicata da sostenere, può diventare una tragedia.

Lo ammetto: ho fatto un grande sbaglio.

Credevo che l’amico/a fosse qualcuno che puoi chiamare ad orari impossibili, che puoi assillare se ti senti depresso, a cui puoi confidare tutto di te, che puoi andare a trovare a casa senza avvisare, a cui puoi chiedere aiuto per qualunque cosa (anche se non può darti altro che qualche parola di conforto), che aiuti se puoi (anche se non ti viene chiesto) al meglio che riesci ad esprimere.

Credevo, quando mi sono sentito un po’ perso, di essere in credito (per essere stato, per anni, sempre disponibile ad aiutare) di una parola da vicino, di poter fare almeno una telefonata di pochi minuti, di poter inviare un messaggino, ma non è stato così.

Chi credevo amico/a mi ha sdegnosamente chiuso ogni contatto, trattandomi pure come fossi un pericoloso stalker, io che ho una grande considerazione della maggior parte degli altri (in particolare dell’altra metà del cielo), io che credevo questa persona un angelo caduto in terra ed ora questo/a dispensa attenzioni, sorrisi, baci e abbracci anche a personaggi scialbi, che magari hanno una cattiva opinione di ogni altro (in particolare delle donne) ed, addirittura, gli/le attribuiscono una pessima reputazione. Mi punisce col silenzio sdegnato, con una faccia scura, o con rimproveri aspri, anche brutte parole.

Ma va bene così: ogni mortificazione mi avvicina al povero Cristo, mi dà una dignità, una forza, una sicurezza che non credevo di poter raggiungere.

E poi devo arrendermi: quel che cade a terra raramente sarà un angelo bianco, ma può facilmente essere qualcosa di greve colore, maleodorante, insomma, uno/a strxxxo/a! 

Ma verrà il momento di ridere di tutti/e questi/e straccioni/e, ah! se verrà, e delle punizioni che Dio infliggerà loro, per mia soddisfazione, così prego ora per un sonno sereno, prima di addormentarmi…

Non so se qualcuno approverà, o mi toglierà il saluto, se qualcuno penserà che sono folle o malato, o ancora se utilizzerà queste strambe riflessioni per colpirmi peggio di quanto sia successo finora o per trovare una spiegazione ardita ai suoi stessi dubbi, m era una cosa che dovevo scrivere sul questo diario, che è rimasto il mio unico vero amico fedele, spassionato e disinteressato…

AlexFocus

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