venerdì 3 gennaio 2014
15:01 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli,
03/01/2014
Piccola
premessa di AlexFocus
Erich Piebke |
Nel file originale [vedi Intervista 100 D rilasciata da Erich Priebke a fine
luglio 2013.pdf] la firma autografa dell’ex-capitano
delle SS Priebke si trova affianco ad una didascalia “Nella ricorrenza dei miei 100 anni!”
Oltre ad aggiungere immagini dei personaggi citati (quasi
tutti), ho numerato le domande in modo tale da potere più facimente riferire (e
far trovare ai lettori) alcuni passi di questa serie di “botta e risposta” di taglio veramente singolare e che, sono sicuro,
scateneranno polemiche a non finire, stante il clima imperante di colonizzazione
culturale (e non solo) da parte degli anglo-americani e dei loro complici (in
occidente ed in oriente), di mancanza della vera ricerca storica, di ipocrisia,
di falsificazione, di furore ideologico, di bassa (o nulla) sovranità, di accresciuta
dittatura dei banksters, di vuoto politico, di lontananza delle classi
dirigenti dalla gente, di scarsa coscienza popolare, di necessità della
rivoluzione evolutiva.
Ho solo aggiunto delle osservazioni personali tra parentesi
quadre [testo, n.d.A.] in cui la dicitura
“n.d.A.” significa “nota di AlexFocus” (cioè il sottoscritto, Alessandro
d’Esposito). Infine la dicitura [c.s.] indica
“come sopra”
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Ultima
intervista (postuma per sua volontà) a Erich Priebke, Luglio 2013
A cura di Luigi
Leonin
D1: sig. Priebke,
anni addietro lei ha dichiarato che non rinnegava il suo passato. Con i suoi
cento anni di età lo pensa ancora?
R1: Sì
D2: Che cosa
intende esattamente con questo?
R2: Che ho scelto
di essere me stesso.
D3: Quindi ancora
oggi lei si sente nazista.
R3: La fedeltà al
proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si
trratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che, per noi
tedeschi, furono la WeltanSchauung ed ancora ha a che fare con il senso
dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. Il
NazionalSocialismo è scomparso con la sconfitta ed oggi non avrebbe comunque
nessuna possibilità di tornare.
D4: Della visione
del mondo, di cui lei parla, fa
parte anche l’antisemitismo? [anche qui siamo nel
campo della logomachia, cioè la “guerra delle parole” in cui si confondono
volutamente dei concetti tra lorro incompatibil; infatti ”semita” è una
categoria “etnica”, come camita o japhetico (che indicano rispettivamente la
razza nera e quella chiara) quindi non è attribuibile una valenza “politica” a
tale categoria, non si può accettare una qualunque contrapposizione ad una
razza, n.d.A.].
R4: Se le sue
domande sono mirate a conoscere la verità, è necessario abbandonare i luoghi
comuni: criticare non vuol dire che si vuole distruggere qualcuno. In Germania, sin dai primi del
Novecento, si criticava apertamente il comportamento degli ebrei [D’ora in poi immagino che sia più corretto interpretare,
nei passi in cui si indicano delle responsabilità precise, per fatti negativi,
la parola “ebreo” con “sionista”, in
quanto il piano politico di un gruppo organizzato intorno al progetto “nascita
dello stato Israele”, perpetrato con il progressivo, inarrestabile
trasferimento di risorse dalla maggioranza della popolazione mondiale ad una
ristretta cerchia che si riconosce nel progetto di “dominio a qualunque costo”,
non ha alcuna relazione con la categoria
religiosa. Anzi, vi sono delle associazioni di ebrei ortodossi, come la Neturei
Karta e Jews for Israel, le quali affermano, ripetutamente e con decisione, che
“gli ebrei non sono sionisti ed i
sionisti non sono ebrei” n.d.A.]. Il fatto che gli ebrei [c.s.] avessero accumulato nelle loro mani un immenso
potere economico e, di conseguenza, politico, pur rappresentando una parte in
proprorzione assolutamente esigua della popolazione mondiale, era considerato
ingiusto. È un fatto che, amncora oggi, se prendiamo le mille persone più
ricche e potenti del mondo, dobbiamo costatare che una notevole parte di loro
sono ebrei [c.s.], banchieri od azionisti di
maggioranza di imprese multinazionali. In Germania, poi, specialmente dopo la
sconfitta della Prima Guerra Mondiale e l’ingiustizia dei trattati di
Versailles, con l’accumulo d’immensi capitali sda parte di questi immigrati, in
pochi anni, mentre con la Repubblica di Weimar la grande maggioranza del popolo
tedesco viveva in forte povertà. In quel clima gli usurai si arricchivano ed il
senso di frustrazione cei confronti degli ebrei cresceva.
D5: Quella che gli ebrei [c.s.]
abbiano praticato l’usura ammessa dalla loro religione, mentre veniva propibita
ai cristiani, è una vecchia storia. Cosa c’è di vero, secondo lei?
R5: Infatti non è
certo una mia idea. Basta leggere Shakespeare o Dostojevskij per capire che
simili problemi con gli ebrei sono storicamente effettivamente esistiti, da
Venezia a San Pietroburgo. Questa non vuole assolutamente dire che gli unici
usurai dell’epoca fossero gli ebrei. Ho fatto mia una frase delpoeta Ezra Pound: “Tra uno strozzino ebreo ed uno strozzino ariano non vedo nessuna
differenza”.
D6: Per tutto
questo lei giustifica l’antisemitismo?
R6: No, guardi,
questo non significa che tra gli ebrei non ci siano persone perbene.. Ripeto,
antisemitismo vuol dire odio, odio indiscrimnato. Io, anche in questi ultimi
anni della mia persecuzione, da vecchio, privato della libertà, ho sempre
rifiutato l’odio. Non ho mai voluto odiare nemmeno chi mi ha odiato. Parlo solo
di diritto di critica e ne sto spiegando i motivi. E le dirrò di più: deve
considerare che, per i loro particolari motivi religiosi, una grossa parte di
ebrei [c.s.] si considerava superiore a tutti gli altri esseri umani. Si
immedesimava nel ”Popolo Eletto da Dio”
nelle Bibbia.
Adolf Hitler |
D7: Anche Adolf Hitler parlava della razza ariana
come superiore [si tenga conto che “ariano” è un
aggettivo che proviene dalla radice indo-iranica “ar” che indicava “i migliori”
cioè coloro che favevano parte della classe “superiore”, insomma i nobili; tale
radice è la stessa che indica da noi “aristocrazia”, il dominio dei migliori,
in senso originario, mentre ora il termine ha perso di contenuto, n.d.A.]..
R7: Sì, Hitler è
caduto anche lui nell’equivoco di rincorrere questa idea di superiorità. Questa
è stata una delle causa di errori senza ritorno. Tenga conto, comunque, che un
certo razzismo era la normalità in quegli anni, non solo a livello di mentalità
popolare ma anche a livello di governi ed, addidittura, di ordinamenti
giuridici.
Gli Americani, dopo aver deportato le popolazioni africane
ed essere stati schiavisti, continuavano ad essere razzisti e, di fatto,
discriminavano i neri. Le prime leggi, definite “razziali”, di Hitler, non limitavano i diritti degli ebrei più di
quanto fossero limitati quelli dei neri in diversi stati degli USA. Stessa cosa
per le popolazioni dell’India da parte degli Inglesi ed i Francesi, che non si
sono comportati molto diversamente con i cosìddetti sudditi delle loro colonie.
Non parliamo, poi, del trattamento subito, all’epoca, dalle minoranze etniche
nell’ex-URSS
D8: E quindi come
sono adate peggiorando in Germania le cose, secondo lei?
Herschel Grynszpan |
R8: Il conflitto
si è radicalizzato, è andato crescendo. Gli ebrei tedeschi, americani, inglei e
l’ebraismo mondiale da un lato, contro la Germania che stava dall’altro.
Naturamente gli ebrei tedeschi si sono venuti a trovare in una posizione sempre
più difficile. La successiva decisione di promulgare leggi molto dure, resero
in Germania la vita veramente difficile agli
Ebrei. Poi nel novembre del 1938 un ebreo, un certo Herschel Grynszpan, per protesta contro la Germania, uccise in Francia un
consigliere della nostra ambasciata, Ernst
von Rath.
Ernst von Rath |
Ne seguì la famosa “Notte
dei cristalli”. Gruppi di
dimostranti ruppero in tutto il Reich le vetrine dei negozi di proprietà degli
ebrei. Da allora gli ebrei furono considerati solo e soltanto come nemici.
Hitler, dopo aver vinto le elezioni, li aveva
in un primo tempo incoraggiati in
tutti i modi a lasciare la Germania.
Successivamente, nel clima di forte sospeto nei confronti
degli ebrei tedeschi, causato dalla guerra, e di boicottaggio e di aperto
conflitto con le più importanti organizzzaioni ebraiche mondiali, li rinchiuse nei lager, proprio
come nemici [ricordo che “sion” è una parola ebraica
derivata da “senà” cioè “odio” quindi sion è il monte dell’odio universale
versi i non sionisti, n.d.A.].
D9: La colpa,
quindi, di ciò che gli ebrei hanno subito, secondo lei, sarebbe degli ebrei
stessi?
Stalin (alias Iosif Vissarionovič Džugašvili) |
R9: La colpa è un
po’ di tutte le parti [a mio modesto parere, gli
stessi sionisti hanno fatto in modo che gli ebrei, in generale, fossero un “capro
espriatorio” per poter portare avanti i loro piani, cioè l’istaurazione del Nuovo
Ordine Mondiale, attuando i “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”. Anche per
questo era necessario creare un’ “enclave” separata dal resto del mondo (cioè
Israele), nella quale NON valessero gli stessi concetti, regole, comportamenti
che gli altri popoli sarebbero stati COSTRETTI ad applicare. Una dimostrazione
di questo è che l’entità sionista se ne frega costantemente di qualunque
risoluzione dell’ONU che la riguardi, n.d.A.]. Anche degli alleati
Anglo-americani che scatenarono la Seconda Guerra Mondiale contro la Germania,
a seguito dell’invasione della Polonia, per rivendicare territori dove la forte
presenza tedesca era sottoposta a continue vessazioni. Territori posti, dal
trattato di Versailles, sotto il controllo del neonato stato polacco.
Contro la Russia di Stalin
[alias Iosif Vissarionovič Džugašvili, n.d.A]
e la sua invasione della restante parte della Polonia, nessuno mosse un dito.
Anzi, a fine conflitto, ufficialmente nato per difendere proprio la
indipendenza della Polonia dai tedeschi, fu regalato (senza tanti complimenti)
tutto l’est europeo, Polonia compresa, a Stalin.
D10: Quindi,
politica a parte, lei sposa le teorie revisioniste?
R10: Non capisco
perfettamente cosa si intende per revisionismo. Se parliamo del processo di
Norimberga, allora posso dirle che fu una cosa incredibile, un grande
palcoscenico creato apposta per disumanizzare, di fronte all’opinine pubblica
mondiale, il popolo tedesco ed i suoi capi. Per infierire sullo sconfitto,
oramai impossibilitato a difendersi.
D11: Su quali
basi afferma questo?
John F. Kennedy |
R11: Cosa si può
dire di un autonominatosi tribulane che giudica solo i crimini degli sconfitti
e non quelli dei vincitori; dove il vincitore è, al tempo stesso, pubblica
accusa, giudice e parte lesa e dove gli articoli di reato erano stati
appositamente creati, successivamente ai fatti contestati, proprio per
condannare in modo retroattivo? Lo stesso presidente americano John F. Kennedy ha condannato quel
processo definendolo una cosa “disgustosa”,
in quanto “si erano violati i principi
della costituzione americana per punire un avversario sconfitto”.
Michail Gorbaciov |
D12:Se intende
dire che il reato di “crimini contro l’umanità” con cui si è condannato a
Norimberga non esisteva prima che fosse contestato proprioda quel tribunale
internazionale, c’è da dire, in ogi caso, che le accuse riguardavano fatti
comunque terribili, o no ?
R12: A Norimberga
i tedeschi furono accusati della strage di Katyn, poi, nel 1960, Michail Gorbaciov ammise che erano stati proprio loro stessi
(russi accusatori), ad uccidere i ventimila ufficali polacchi con un colpo alla
nuca nella foresta di Katyn.
Boris Eltsin
|
I tedeschi firono accusati anche di aver fatto sapone con
gli ebrei. Campioni di quel sapone finirono nei musei USA, in Israele ed in
altri paesi. Solo nel 1990 un professore della università di Gerusalemme studiò
i campioni dovendo, infine, ammettere che si trattava di un imbroglio.
D13: Sì, ma i
campi di concentramento non sono un’imvenzione dei giudici di Norimberga,
giusto?
R13: In quegli
anni terribili di guerra, rinchiudere nei lager (in italiano sono i “campi di
concentramento”) popolazioni civili, che rappresentavano un pericolo per la
sicurezza nazionale, era una cosa normale. Nell’ultimo conflitto lo hanno fatto
sia i russi sia gli USA. Questi ultimi, in particolare, con cittadini americani
di origine orientale.
D14: In America,
però, nei campi di concentramento per le popolazioni di etnia giapponese non
c’erano le camere a gas, vero?
R14: Come le ho
detto, a Norimberga sono state inventate una infinità di accuse. Per quanto
riguarda quella che nei campidi concentramento vi fossero camere a gas
aspettiamo ancora le prove. Nei campi i detenuti lavoravano. Molti uscivano dai
lager per il lavoro e vi facevano ritorno la sera. Il bisogno di forza lavoro
durante la guerra è incompatibile con la possibilità che, allo stesso tempo, in
qualche punto del campo, vi fossero file di persone che andavano alla
gasazione. L’attività di una camera a gas è invasiva nell’ambiente,
terribilmente peericolosa anche al suo esterno, mortale. L’idea di mandare a
morte milioni di persone in questo modo, nello stesso luogo dove altri vivono e
lavorano, senza che si accorgano di nulla, è pazzesca, difficilmente realizzabile
anche sul piano pratico [a parte il rapporto tecnico
Leuchter (costruttore di camere a
gas in ben 5 degli stati che fanno parte degli USA), il quale NON ha trovato
una sola, vera camera a gas ad Auschwitz, Birkenau e Majdanek; a parte il
rapporto chimico-fisico Rudolf (che
non ha trovato traccia di sali venefici deposti sulle pareti interne od esterne
della cosiddette “camere a gas”); nessun aereo degli anglo-americani, che pure
sorvolavano i campi, ha MAI fotografato i comignoli di almeno 20 mt. di altezza
che sarebbero stati necessari per disperdere i gas venefici, dopo il loro uso
omicidiario, per non uccidere anche le persone che si trovavano attorno alla
camere, n.d.A.].
D15: Ma lei
quando ha sentito parlare per la prima volta del piano di sterminio degli ebrei
e delle camere a gas?
Walter Rauff |
R15: La prima
volta che ho sentito di cose simili la guerra era finita ed io mi trovavo in un
campo diconcentramento inglese, ero insieme al colonnello Walter Rauff. Rimanemmo entrambi allibiti. Non potevamo
assolutamente credere a fatti così orribili: camere a gas per sterminare
uomini, donne e bambini. Se ne parlò con Rauff ed altri colleghi per giorni.
Nonostante fssimo tutti SS, ognuno al nostro livello con una particolare
posizione nell’apparato nazionalsocialista, mai a nessuno di noi erano giunte
alle orecchie cose simili.
Pensi che anni dopo venni a sapere che il mio amico e
superiore Walter Rauff, che aveva diviso con me anche qualche pezzo di pane
duro, nel campi di concentramento, veniva accusato di essere l’inventore di un
fantomatico autocarro di gasazione. Cose di questo genere le può pensare solo
chi non ha conosciuto Walter Rauff
D16: E di tutte le
testimonianze della esistenza delle camere a gas?
Rudolf Franz Ferdinand Höss |
R16: Nei campi le
camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita, a guerra finita,
dalgi Americani, a Dachau. Testimonianze che si possono definire affidabili,
sul piano giudiziario o storico a proposito delle camere a gas, non ce ne sono; a cominciare da quelle
di alcuni degli ultimi comandanti e responsabili dei campi, come, ad esempio,
quella del più noto dei comandanti di Aushwitz, Rudolf Franz Ferdinand Höss. A parte le grandi contraddizioni della
sua testimonianz, prima di deporre a Norimberga fu torturato e, dopo la
testimonianza, per ordine dei russi, gli tapparono la bocca, impiccandolo. Per
questi testimoni, ritenuti preziosi dai vincitori anglo-americani, le violenze
fisiche e morali, in caso di mancanza di condiscendenza, erano insopportabili;
le minacce erano anche di rivalsa sui familiari. So per esperienza personale
della mia prigionia e di quella dei miei colleghi, come, da parte dei vincitori
venivano estorte dei campi di concentramento le confessioni ai prigionieri, i
quali, spesso, non conoscevano nemmeno la lingua inglese. Poi il trattamento
riservato ai prigionieri nei campi russi della Siberia oramai è cosa nota, si
doveva firmare qualunque tipo di confessione rishiesta; e basta.
Mario Badoglio |
D17: Quindi per
lei quei milioni di morti sono un’invenzioneSu ?
Heinrich Himmler |
R17: Io ho consciuto personalmente i lager. L’ultima volta sono
stato a Mauthausen nel maggio del 1944 ad interrogare il figlio di Pietro Badoglio, Mario, per
ordine di Heinrich Himmler. Ho girato quel campo in lungo
ed in largo per due giorni. C’erano immense cucine in funzione per gli
internati ed, all’interno, anche un bordello per le loro esigenze. Niente
camere a gas.
Purtroppo tanta gente è morta nei
campi ma non per una volontà assassina. La guerra, le condizioni di vita dure,
la fame, la mancanza di cure adeguate, si sono risolti spesso in un disastro.
Però queste tragedie dei civili, erano all’ordine del giorno non solo nei campi
ma in tutta la Germania, soprattutto a causa dei bombardamenti indiscriminati
delle città [ovviamente si riferisce a
bombardamenti anglo-americani, i quali non si sono fatti scrupolo di colpire
anche i campi di concentramento: esattamente come fa, adesso e dalla sua
costituzione, lo stato nazi-sionista di Israele con i lager di Gaza e della
Cisgiordania, n.d.A.].
D18: Quindi lei
minimizza la tragedia degli ebrei: l’Olocausto ?
R18: C’è poco da
minimizzare, una tragedia è una tragedia. Si pone, semmai, un problema di
verità storica. I vinciori del secondo
conflitto mondiale acvevano interesse a che non si dovesse chiedere conto dei
loro crimini. Avevano raso al suolo intere città tedesche, dove non vi era un
solo soldato, solo per uccidere donne, vecchi e bambini e, così, fiaccare la
volontà di combattere del loro nemico. Questa sorte è toccata ad Amburgo,
Lubecca, Berlino, Dresda e tante altre città. Approfittavano della superirità
dei loro bombardieri per uccidere i civili impunemente e con folle spietatezza.
Poi è toccato alla poplazione di Tokyo ed, infine, con le atomiche, ai civili
di Nagasaki e Hiroshima.
Per questo era necessario inventare dei particolari crimini
commessi dalla Germania e reclamizzarli tanto sa presentare i tedeschi come
creature del male e tutte le altre sciocchezze; soggetti da romanzo dell’orrore
su cui Hollywood ha girato centinaia di film.
Del resto, da allora, il metodo dei vincitori della seconda
guerra mondiale non è molto cambiato: a sentire loro, essi esportano la
democrazia con cosiddette “missioni di pace” contro le canaglie, descrivono
terroristi che si sono macchiati di atti sempre mostruosi, inenarrabili. Ma, in
pratica, attaccano soprattutto con l0’aviazione che non si sottomette.
Massacrano militarie civili che non hanno i mezzi per difendersi. Alla fine,
tra un intervento umanitario e l’altro, nei vari paesi, mettono sulle poltrone
dei governi dei burattini che assecondano i loro interessi economici e
politici.
D19: Ma allora
certe prove inoppugnabili, come filmati e fotografie dei lager, come le spiega
?
R19: Quei filmati
sono una ulteriore prova della falsificazione; provengono quasi tutti dal campo
di Bergen Belsen. Era un campo dove le
autorità tedesche inviavano, da altri campi, gli internati inabil al lavoro. Vi
era all’interno anche un reparto per convalescenti. Già questo la dice lunga
sulla volontà assassina dei tedeschi. Sembra strano che, in tempo di guerra, si
sia messo in piedi una struttura per accogliere color che, invece, si volevano
gasare. I bambardamenti alleati nel 1945 avevano lasciato quel campo senza
viveri, acqua e medicinali. Si è diffusa una epidemia di tifo petecchiale che
ha causato migliaia di malati e morti. Quei filamti risalgono priprio a quei
fatti, quando il campo di accoglienza di Bergen Belsen, devastato
dall’epidemia, nell0aprile del 1945, era oramai nella mani degli alleati.
Alfred Hitchcock |
Le riprese ffurono appositamente girate, per motivi
propagandistici, dal regista inglese Alfred
Hitchcock, il ’horror.
È spaventoso il cinismo, la mancanza di senso di umanità, con cui, ancora oggi,
si specula con quelle immagini. Proiettate per anni dagli scherimi televisivi,
con sottofondi musicali angoscianti, si è ingannato il pubblico associando, con
spietata astuzia, quelle scene terribili alle camere a gas, con cuui, invece,
non avevano nulla a che fare. Un falso!
maestro dell
D20: Il motivo di
tutte queste mistificazioni, secondo lei, sarebbe coprire i propri crimini da
parte dei vincitori?
R20: In un primo
tempo fu così. Un copione uguale a Norimberga fu inventato anche dal generale
McArthur in Giappone con il proceasso di Tokyo. In quel caso, per impiccare, si
escogitarono altre storie ed altri crimini. Per criminalizzare i giapponesi che
avevano subito la bomba atomica, si inventarono all’epoca persino accuse di
cannibalismo
D21: Perché “in
un primo tempo”?
Norman Finkelstein |
R21: Perché,
successivamente, la letteratura sull’olocausto è servita soprattutto allo stato
di Israele per due motivi. Il primo è chiarito bene da uno scrittore ebreo
figlio di deportati: Norman Finkelstein.
Nel suo libro “L’industria dell’Olocausto” spiega come questa industria abbia
portato, attraverso una campagna di rivendicazioni, risarcimenti miliardari
nelle casse di istituzioi ebraiche ed in quelle dello stato di Israele.
Finkelstein parla di “un vero e proprio racket di estorsioni”. Per quanto
riguardail secondo punto , lo scrittore Sergio Romano, che non è certo un
revisionista, spiega che incrementare ed enfatizzare la drammaticità della
“letteratura sull’Olocausto” avrebbe portato ad Israele vantaggi nel suo
contenzioso con gli arabi ed “una sorta di semi-immunità diplomatica”.
D22: In tutto il
mondo si parla dell’olocausto come sterminio, lei ha dubbi o lo nega
recisamente ?
R22: I mezzi di
propaganda di chi oggi detiene il potere globale sono inarginabili. Attraverso
una sottocultura storica appositamente creata e divulgata da televisione e
cinematografia, si sono manipolate le coscienze lavorando sulle emozioni. In
particolaere le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state
sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per
assoggettarne la libertà di giudizio.
Come ho detto, siamo dda quasi 70 anni in attesa delle prove
dei misfatti contestati al popolo tedesco. Gli storici non hanno trovato un
solo documento che riguardasse le camere a gas. Non un ordine scritto, una
relazione od un parere di una istituzione tedesca, un rapporto degli addetti.
Nulla di Nulla.
Nell’assenza di documenti, i giudici di Norimberga hanno
dato per scontato che il progetto che si intitolava “Solcuzione finale del problema ebraico” allo studio nel Reich, che
vagliava le possibilità territoriali di allontanamento degli ebrei dalla
Germania e successivamente dai territori occupati, compreso il possibile
trasferimento in Madagascar, fosse un codice segreto di copertura che significava
il loro sterminio.
È assurdo! In piena guerra, quando eravano ancora vincitori
sia in Africa sia in Russia, gli ebrei, che erano stati, in un primo tempo,
semplicemente incoraggiati, vennero poi, fino al 1941, spinti in tutti i modi a
lasciare autonomamente la Germania, Solo dopo due anni dall’inizio della guerra
cominciarono i provvedimenti restrittivi della loro li
D23: Ammettiamo,
allora, che le prove di cui lei parla vengano fuori. Parlo di un documento
firmato da Hitler o da un altro gerarca. Quale sarebbe la sua posizione?
R23: La
miaposizione è di condanna tassativa per fatti del genere. Tutti gli atti di
violenza indiscriminata sontro le comuntà, senza che si tenga conto delle
effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da
condannare. Quello che è successo agli Indiani d’America [tra il 1604 ed il 1862, prima dagli inglesi e poi dagli
statunitensi, 90 milioni di nativi americani furono uccisi nei modi più
svariati, dalle taglie sugli scalpi alla distruzione delle mandrie di bufali
che erano la base alimentare (e non solo) dei nativi, dalle coperte infette di
vaiolo al whisky al metanolo, dai pozzi d’acqua avvelenati ai bombardamenti
notturni ai villaggi (dopo la firma di inutili trattati), dalle razzie, carneficine
ed incendi nei campi delle riserve dove erano stati segregati alla sistematica
distruzione dei villaggi a forza di cannoni caricati a chiodi, una sequela di
ingannie tradimenti, col sottofondo delle scariche di fucileria e gli assoli
della mitragliatrici Gatling, n.d.A.], ai Kulaki in Russia [e ai mujik, circa 15 milioni affamati e congelati dai
bolscevichi tra il 1917 ed il 1921, ciò che causò una terribile carestia dalla
cui barbarie nasce la semi-verità “i comunisti mangiano i bambini”, perché i piccoli
proprietari terrieri ed i braccianti agricoli morivano letteralmente di fame ed
i sopravvissuti si buttavano suo loro corpi per nutrirsi, cominciando dai
bambini, perché più “teneri” n.d.A.], agli Italiani infoibati in Istria [decine di migliaia, a guerra finita, buttati dai
partigiani comunistidi Tito in profonde fenditure, ancora vivi, n.d.A.],
agli Armeni [1,5 milioni trucidati dai turchi, n.d.A.],
aj progionieri tedeschi nei campi di
Dwight D. Eisenhower |
concentramento americani in Germania
ed in Francia così come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti
volutamente dal presidente americano Dwight
D. Eisenhower, i secondi da Stalin. Entrambi i capi di stato non
rispettarono volutamente la convenzione di Ginevra per infierire fino alla
tragedia. Tutti episodi, ripeto, da condannare senza mezzi termini, comprese le
presecuzioi fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono
state. Quelle reali, però, non quelle inventate per propaganda
D24: Lei ammette
, quindi, la possibilità che queste prove, sfuggitre ad una eventuale
distruzione fatta dai tedeschi alla fine del conflitto, potrebbero un giorno
venire fuori ?
R24: Le ho già
detto che questi fatti vanno condannati in assoluto. Quindi se poniaamo, anche
solo per assurdo, che un domani si dovessero trovare prove su quueste camere a
gas, la condanna di cose così orribili,di chi le ha volute e di chi le ha usate
per uccidere, dovrebbe essere indiscusa e totale. Vede, in questo senso ho
imparato che, nella vita, le sorprese possono no finire mai. In questo caso,
però, credo di poterle escludere con certezza perché, per quasi sessanta anni,
i documenti tedeschi, sequestrati daivincitori della guerra, sono stati
esaminati e vagliati da centinaia e centinaia di studiosi, sicchè ciò che non è
emerso finora difficilmente potrà emergere in futuro.
Hermann Goering |
Per un altro motivo devo, poi, ritenerlo estremamente
improbabile e le spiego perché: a guerra già avanzata, i nostri avverssari
avevano cominciato ad insinuare sospetti su attività omicide nei Lager. Parlo della
dichiarazione interalleata del dicembre 1942, in cui si diceva genericamente di
barbari crimini della Germaina contro gli ebrei e si prevedeva la punizione dei
colpevoli.
Poi, alla fine del 1943 ho saputo che non si trattava di
generica propaganda di guerra, ma addirittura i nostri nemici pensavano di
fabbricare false prove su questi crimini. La prima notizia la ebbi dal mio
compagno di corso, grande amico, capitano Paul
Reinicke, che passava le sue giornate
a contatto col numero due del
govreno tedesco, il Reichmarschall Hermann
Goering: era il suo capo scorta.
Ernst Kaltenbrunner |
L’ultima volta che lo vidi mi riferì del progetto di vere e
proprie falsificazioni. Goering era furibondo per il fatto che riteneva queste
mistificazioni infamanti agli occhi del mondo intero. Proprio Goerinng, prima
di suicidarsi, contestò violentementi di fronte al tribinale di Norimberga la
produzione di prove falsificate.
Un altro accenno lo ebbi successivamente dal capo della
polizia, Ernst Kaltenbrunner, l’uomo
che aveva sostituito dopo la sua morte e che fu poi mandato alla forca a
seguito del verdetto di Norimberga.
Vittorio Emanuele III |
Lo vidi verso la fine della guerra per riferirgli le
informazioni sul tradimento del re Vittorio
Emanuele III. Mi accennò che i futuri vincitori erano già all’opera per
costruire false prove di crimini di guerra es altre efferatezze che avrebbero
inventato sui lager a riprova della crudemtà tedesca. Stavano già mettendosi
d’accordo sui particolari di come inscenare uno speciale giudizio per i vinti.
Heinrich Müller |
Soprattutto, però, ho incontrato
nell’agosto 1944 il diretto collaboratore del generale Kaltenbrunner, il capo
della Gestapo, generale Heinrich Müller.
Grazie a lui ero riuscito a frequentare il corso allievi ufficiali. A lui
dovevo molto e lui era affezionato a me.
Herbert Kappler |
Era venuto a Roma per risolvere
un problema personale del mio comandante, ten. Colonnello Herbert Kappler. In quei giorni la quinta armata americana stava
per sfondare a Cassino, i russi avanzavano verso la Germania. La guerra era già
inesorabilmente persa. Quella sera mi chiese di acconpagnarlo in allbergo.
Essendoci un minimo di confidenza mi permisi di chiedergli maggiori dettagli
sulla questione. Mi diss che, tramite l’attività di spionaggio, si aceva avuto
conferma che il nemico, in attesa della vittoria finale, stava tentando di
fabbricare le prove di nostri crimini per mettere in piedi un giudizio
spettacolare di criminalizzazione della Germania, una volta sconfitta.
Aveva notizie precise ed era
seriamente preoccupato. Sosteneva che di questa gente non c’era d afisdarsi
perché non avevano senso dell’onore né scrupoli.
Allora ero giovane e non diedi il
giusto peso alle sue parole ma le cose poi, di fatto, andarono proprio come il
generale Müller mi aveva detto . Questi
sono gli uomini, i gerarchi, che, secondo quanto oggi si dice, avrebbero dovuto
pensare aed organizzare lo sterminio degli ebrei con le camere a gas!
Lo considerei ridicolo, se non si
trattasse di fatti tragici.
Colin Powell |
D25: Lei, da
cittadino tedesco, sa che alcune leggi in Germania, Austria, Francia, Svizzera
puniscono con il carcere chi nega l’olocausto?
R25: Sì, i poteri
forti le hanno imposte e, tra poco, le imporranno anche in Italia. L’inganno
sta proprio nel far credere alla gente che chi, ad esempio, si oppone al
colonialismo israeliano ed al sionismo in Palestina, sia antisemita; chi si
permette di criticare gli ebrei [c.s.] sia
sempre e comunque antisemita; chi osa chiedere le prove dell’esistenza di
queste camere a gas nei campi di concentramento, è come se approvasse una idea
di sterminio degli ebrei. Si tratta di una falsificazione vergognosa. Proprio
queste leggi dimostrano la paura che la verità venga a galla. Ovviamente si
teme che, dopo la campagna propagandistica fatta di emozioni, gli storici si
interroghino sulle prove, che gli studiosi si rendano conto delle
mistificazioni.
Proprio queste leggi apriranno gli occhi a chi ancora crede
nelal libertà di pensiero e nella importanza della indipendenza nella ricerca
storica.
Certo, per quello che ho detto posso essere incriminato, la
mia situazione potrebbe addirittura ancora peggiorare ma divevo raccontare le
cose come sono realmente state, il coraggio della sincerità era un dovere nei
confronti del mio paese, un contributo nel compimento dei miei cento anni per
il riscatto e la dignità del mio popolo.
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