sabato 23 settembre 2017


Napoli, 23/09/2017

Stamane mi è venuta in mente una scenetta surreale tra due ipotetici individui, un passante ed uno stanziale, come succede nella vita reale che è, spesso, più fantasiosa della narrativa più iperbolica.

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Un passante, giovanotto con capelli neri, slanciato (sembra uno di quegli Yuppies degli anni ’80 del secolo scorso), alza un dito verso un vecchietto un po’ curvo e gli domanda:

-          Scusi, è gia passata la rivoluzione?

Il vecchietto, sembra uno di quei personaggi da film, si ferma nel suo lento cammino in cui si poggia su di un bastone da passeggio, e si volta inarcando un sopracciglio:

-          Dice a me?

Il giovanotto si tocca il nodo della cravatta, come per darsi un tono, e prosegue:
-          Si, signore; per caso ha visto se è passata la la rivoluzione? Sa, mi hanno detto che non ci credeva quasi nessuno e che molti, anzi, pensavano che quel generale in pensione, ... sì, quel Pappagorgia…
-          Pappalardo, vorrà dire?!
-          Sì, abbia pazienza, vado sempre di fretta per il lavoro e non mi soffermo molto sui nomi… insomma che non sarebbe riuscit a fare niente di niente, come tanti prima di lui, che è un massone, che già prende un sacco di soldi con il cumulo di vitalizio, poi che è andato in Arabia promettendo di far costruire delle mooschee in Italia se gli avesssero data 30 miliardi per la sua campagna elettorale …
-          Ah, già… - il vecchietto fa una pausa poi, prosegue – Ma lei lo ha conosciuto Pappalardo, per bersi queste fandonie sul suo conto?   
-          Ma, sa… lo dicono in tanti su FB, su WhatsApp, su Telegram….
-          E lei crede a tutto quello che dicono persone che lei non conosce, su di una persona della quale non sa, probabilmente, niente che possa confortare o smentire un giudizio altrui e che, per giunta, lei non ha mai nemmeno incontrato una volta?
-          Beh… - inizia imbarazzato l’astante
-          Non faccia la pecora, per non offendere quegli onesti animali che ci danno tutto!
-          Ma io conosco delle persone che sono degne di fiducia! – sbotta il giovanotto irritato
-          Ah, bene. E…  posso sapere cosa hanno fatto queste persone per lei, tanto che lei metterebbe la mano sul fuoco per confortare il loro giudizio?
-          Ma saranno anche fatti miei… - risponde risentito il giovanotto.
-          Per carità non volgio sapere i fatti in particolare, ma così, in generale: ad esempio, l’hanno difesa mentre lei era circondato da personaggi ostili?
-          No, ma che c’entra..
-          Va bene – lo sovrata il vecchietto – allora le hanno prestato soldi quando lei era in difficoltà economica?
-          No, fortunatamente non mi sono trovato mai in …
-          Ecco allora mentre lei era molto solo, le hanno fatto compagnia incoraggiandolo a seguirli in una festa, in una gita?
-          Ma non mi sono mai nemmeno trovato in una situazione così…
-          Allora, mi sa citare un caso (senza entrare in particolari) in cui queste persone afidabili hanno fatto quancosa di importante per lei?

Il giovanotto, grattandosi il mento, assume un’aria assorta, poi con tono sconsolato, ammette che non gli viene in mente nulla di tal genere e che non saprebbe dire perché si fida così tanto di persone che conosce poco  o niente mentre ha un’avversione irrazionale per una persone che conosce altrettanto poco o niente.
-          Ecco giovanotto siamo arrivati al punto - fa il vecchietto -:  lei è stato preso di mira da una ben precisa propaganda (in tal caso negativa) che circonda un personaggio atipico, che si discosta dalla norma, che non le manda a dire, che non ha paura. Ecco il suo peccato principale: a differenza di tanti altri tizi messi in posizione di potere, che sono perfettamente manovrabili (mentre lui NON lo è) perché su essi funziona almento un comando (tra avidità e paura) con Pappalardo non sanno come prenderlo per i fondelli, come girarselo a guisa di giocattolo per i loro scopi.
-          Non è che adesso ne facciamo un santo, eh! Per favore… - insorge il giovanotto
-          Ma non che non ci sono santi, però calunniati sì. Lei si ricorda della faccenda dei milioni di dollari che il principe degli emirati arabi abrebbe dato a Pappalardo per il finanziamento della campagna elettorale, in cambio della costruzione di moschee in Sicilia…
-          Sì, sì! È vero – esulta il giovanotto
-          Ma che vero d’Egitto: il progetto a cui aveva partecipato il gen. Pappalardo era la costruzione di intere comunità di casette con un orto intorno per consentire di fermare la migrazione, dando la possibilità di vivere a questi sfortunati…
-          Ma va là? – interrompe il giovanotto – e quanto gli dava quel principe?
-          Un miliardo di dollari… risponde il vecchietto
-          Ma non ci credo che a semplice scopo umanitario danno tutti ‘sti soldi …  - questa volta è il vecchietto che interrompe
-          In realtà la preoccupazioe maggiore di quegli emiri è il crescente odio tra musulmani e non musulmani che viene alimentato da questa invasione di migranti che sono,per lo più,giovani musulmani e non hanno piacere che questa fiumana di gente si riversi in un luogo che è molto diverso dalla loro patria di origine, dove non sono capiti i loro principi di società, di religione, di vita..
-          Allora mi hanno detto un mucchio di cazzate… - conlude il giovanotto
-          Certo, - annuisce il vecchietto - e non è tutto. Un’altra preoccupazione è che questi giovani, alcuni dei quali sono portatori di malattie infettive, nel loro luogo di origine non si accoppiano tanto facilmente, mentre in Europa, che è molto più libertina, potrebbero diffondere di tutto e di più.in modo velocissimo. Creando una vera e propria epidemia pan-infettiva.
-          Allora che faccio? Il 10 ottobre vado a Roma per sostenere Pappalardo? – chiede titubante il giovanotto
-          Beh, -  dice il vecchietto - mi sembra il minimo: io già ci sono stato il giorno 11 settembre e ci ritornerò il 10 ottobre ma tu che sei giovane devi pensre anche ai piccoli che forse io non vedrò. Hai una bella respisabilità…

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