sabato 26 novembre 2016
10:01 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli,
26/11/2016
Mi
hanno mandato via FB un simpatico cartello che riproduco per chi segue questo estemporaneo
diario:
La sintesi è troppo stretta, volgare, brutale per la tua "politically correctness"?
Sono stato antidemocratico, reazionario, fascista, antipatico, bigotto, negro (a noi del Sud ci hanno chiamati anche così)?
Ciò che traspare da quella frasetta sembra senza speranza, egoica, escatologica?
Sembra quasi che vi sia un complotto dietro tutto quel che accade da decenni, un piano preciso (Kalergi, Rockefeller, Moon Hoax, etc.) per dominarci, derubarci, schiavizzarci?
Insomma, ti sembra che io stia descrivendo uno dei torbidi retroscena come quelli che fanno i capitalisti criminali ed i loro complici (alla George Soros, Killary Rodham Clinton e Baraq bin-Obama, per intenderci) che, pur di guadagnare, mandano a morte milioni di innocenti?
Quelli che hanno il mantra "Non esistono pasti gratis" cioè che significa "chi non ha la fortuna di lavorare deve morire" (solo in USA sono 93 milioni di persone)?
Oppure vivere in una automobile, come succede persino a centinaia di migliaia di persone negli "avanzatissimi" Stati Uniti (li chiamono eufemisticamente "car sleepers")?
Ti sembra che l'informazione ti abbia disinformato?
Che i giornalisti siano in modo compatto a servizio del potere, avallando una visione (ed una realtà) del mondo sempre più poliziesca, con meno libertà civili, alla Matrix?
Nascondendo i crimini delle oligarchie, come accadde a Jacques Delors, il politico belga celebrato come "padre dell'Unione Europea" ed, allo stesso tempo, coinvolto nello scandalo pedofilo di Marcinelle, insieme all'assassino di minori Marc Dutroux (come fazzolettini, usavano i bambini e poi li "gettavano")?
....
Mi dispiace se sembra crudele: a volte, anzi spesso, è la vita che è così.
Ed
ora hai l’occasione per mandare a quel paese chi ci prende in giro da (forse) prima che tu nascessi.
Non sprecarla: mandali
a casa..
martedì 1 novembre 2016
01:48 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli,
01/11/2016
Ho scritto queste note perché
volevo leggerle in occasione della presentazione del libro “La lotta politica di Avanguardia Nazionale”
di Stefano delle Chiaie (il
fondatore di Avanguardia Nazionale), il giorno venerdì 28 Ottobre 2016, alle ore 17.00, nella Sala Silvia Ruotolo (della V Municipalità) Vomero, via
Morghen 84 (Napoli). Ma poi un malessere mi ha impedito di presenziare.
--------------________-----------------________--------------
Errori
della destra più o meno estrema in Italia e difficile costituzione di un
partito antisistema
Premesso
che l’azione di S. Delle Chiaie fu un successo virilistico e sociale, ma un demoralizzante
fallimento politico ed intellettuale (a causa anche della lunga latitanza
durata quasi 40 anni e della pratica dissoluzione dei movimenti ad egli collegati)
devo fare alcune considerazioni:
1) come ci ricordò anche il prof. Rodolfo Sideri (in occasione della presentazione del suo libro “Adriano
Romualdi. L'uomo, l'opera e il
suo tempo”), negli anni 50-60 si cominciò a propagare il mantra “chi ha un
libro in mano è frocio”. Questo ha rappresentato un tragico, totale, meschino abbandono dello scettro-bastone della cultura
nelle mani dei bolscevichi-comunisti-giacobini-progressisti, mentre invece uno
dei motti del fascismo era “libro e moschetto, fascista perfetto”
2) Sempre in quegli anni maturò l’atlantismo (1956, con Arturo Michelini), un atteggiamento non
solo possibilista ma addirittura riconciliatorio, fraterno nei confronti
dell’antico nemico il quale era ora era indicato come “amico” in funzione
protettiva contro un’invasione sovietica (invece sappiamo che i propugnatori di
tale “svolta” molto probabilmente furono pagati dalla CIA per “convincersi”);
3) Un altro punto di rottura fu la nomina di Gianfranco Fini come segretario del Fronte
della Giovenù nel 1977 (quarto alle spalle del primo eletto) invece di Marco Tarchi (che diventò poi un
valente politologo mentre il Caghetta non è mai stato nessuno, anzi lui ed i
suoi luridi fiancheggiatori di Alleanza Nazionale hanno persino ripudiato il
Duce come “male assoluto”);
4) Il crollo definitivo è stato lo sdoganamento (1993, in
realtà l’affossamento) con un individuo come Silvio Berlusconi ed un partito come Forza Italia che non sono né
fascisti né di destra, anzi sembrano molto simili (in peggio) ad una DC, cioè
sono completamente de-spiritualizzati e votati al facile successo mondano.
Pertanto, non vi sono le
condizioni, come quelle del FN in Francia, il cui esponente Jean Marie Le Pen prima (e Marine Le Pen ora), oppure lo UKIP di Nigel Farage in Inghlterra, od ancora il VV di Geert Wilders in Olanda, non si è mai confuso con la teppaglia di governo ed ora
può con orgoglio rivendicare un ruolo alternativo ai globalisti, speculatori
finanziari, mondializzatori che ci opprimono attualmente.
Cosa potrebbero rappresentare
dei personaggi di profilo prossimo allo zero come Matteo Salvini o Giorgia
Meloni, che non hanno solide basi culturali alle proprie spalle, né un
forte richiamo alla Tradizione occidentale, né una forza propositiva travolgente,
e nemmeno un carisma ineccepibile né una dialettica fluente, calda, avvolgente?
Quello che manca, per la
fondazione di un vero, forte, potente movimento antisistema, oggi, è un ribollente
atanor (il pentolone alchemico), un
catalizzatore di forze spirituali come è stata la guerra 1915-18, i cui reduci,
che avevano visto la morte in faccia, il sangue, fischiare proiettili e
deflagrare bombe, magari erano stati anche feriti, tornarono armati sul suolo
patrio (la terra dei padri) e rappresentarono, in quel fatidico 1922, un fiume
inarrestabile da chi non aveva vissuto le loro peripezie.
Auguro a Delle Chiaie miglior
fortuna di quella che ebbe come agit-prop, anzi come alfiere di un socialismo “senza se e senza ma” (in
piena aderenza al pensiero di zio Benito), poiché, a mio modesto avviso, egli
(ma forse il movimento che egli fondò e tutti i successivi partiti politica della
cosiddetta “destra”) fu usato contro tutti noi dai nostri nemici di sempre (gli
anglo-assassini Uccidentali cioè USA-UK-Israele-Australia-Canada-NuovaZelanda e
tutti i complici UE).
Mi hanno riportato che i suoi
discorsi sono stati orientati ad una certa reprimenda nei confronti degli pseudo-camerati
che non capiscono (anzi, che non vogliono capire) il mondo moderno e le sue
subdole strategie, realizzate attraverso sistemi e metodi che sembrano al limite della
fantascienza (mi riferisco alle scie chimiche, ad HAARP, alle guerra tellurica
e climatica con onde elettromagnetiche, all’avvelenamento dei terreni agricoli
con l’alluminio, etc).
Anzi, essi, nulla-fascisti e
poco-facenti, attaccano chi cerca di stracciare il velo di omertà (copiosamente
sparso sulla verità dai pennivendoli di mamma-RAI, di zia-MerdaSet, de La Repubblichetta
delle Banane, del Fessaggero, del Gornale Inutile, del Corriere della Serva, di
SoloBugie24OreAlGiorno, del Foglio Igienico di Ferrara, lo Stra-Fatto
Quotidiano, la Stamp-ella del Potere, etc.) perché sono diventati dei flaccidi
borghesi, marci fino al midollo e non sono in grado nemmeno di reagire (purchè
non si tocchi il loro “particulare”) alle ferite che i massoni moderni ci
stanno portando, collettivamente.
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domenica 30 ottobre 2016
10:40 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli,
18/10/2016
Molto
bello, un estratto didattico, basato su di un racconto di Paulo Coelho (come nel precedente post la protagonista, la voce
narrante, l’anima della storia, è una nonna).
Testo
narrativo, tratto da: http://www.educationduepuntozero.it/Risorse/Racconti-ed-esperienze/2014/04/img/ortolano2_all1.pdf
-
La storia della matita.
Il
bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. A un certo punto, le
domandò:
“Stai
scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me.”
La
nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote:
“E’
vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la
matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto.”
Incuriosito
il bambino guardò la matita, senza trovare alcunché di speciale.
“Ma
è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”
“Dipende
tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se
riuscirai a trasporle nell’esistenza, sarai sempre una persona in pace con il
mondo.
“Prima
qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano
che guida i tuoi passi. “Dio”: ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve
condurti sempre verso la Sua volontà.
“Seconda
qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il
temperino. E’ un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla
fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni
dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
“Terza
qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare
ciò che è sbagliato. Correggere un’azione o un comportamento non è
necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere
la retta via della giustizia.
“Quarta
qualità: ciò che è realmente importante della matita non è il legno o la sua
forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta
sempre attenzione a quello che accade dentro di te.
“Ecco
la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo,
tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati
per avere piena coscienza di ogni tua azione.”
Paulo Coelho
Coelho
si conferma una persona fuori dal coro, di qualunque cosa tratti. Ma devo dire
che gli argomenti di cui lui tratta non sono cose qualunque; hanno una serie di
caratteristiche che sonon comuni a pochi esperimenti sulla Terra: sono ATEMPORALI,
UNIVERSALI, RIVOLUZIONARI. Forse per qusto piacciono in modo trasversale…
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