domenica 3 gennaio 2016


Napoli, 03/01/2016

Il diavolo, si suol dire, alloggia nelle pieghe.
Questo articolo è dedicato in special modo a quei poveri benpensanti, borghesi, bigotti i quali, sulla tragedia delle obbligazioni condizionate (vendute agli ignari correntisti come investimento “tranquillo”, “sicuro”, “senza sorprese” si sono visti rifilare delle obbligazioni “condizionate” cioè che potevano essere utilizzate dalle banche emittenti per “coprire” i propri buchi di bilancio) hanno strillato la propria condanna definitiva: “Se lo meritano, questi sprovveduti!” oppure “Chi vuol troppo guadagnare, prima o poi si fa fregare” o ancora “Se si investe sui prodotti a rischio, si sa a cosa si va incontro!” e via dispregiando.

Luigi d’A, suicida per la truffa delle obbligazioni "condizionate"
 Senza nemmeno un dubbio, senza la minima considerazione di chi, come il povero pensionato Luigi d’A., 68 anni che si è impiccato per aver perso 100'000 € (i risparmi di una vita) nel fallimento della Banca Bruna.

Ma io sentivo che questa manica di qualunquisti era in torto marcio, infatti, su Panorama nr.51, del 22 Dicembre 2015, a pag. 65 ho trovato un trafiletto (su Veneto Banca) di poche righe che riporto:

Maurizio Boscolo, Impiegato (Chioggia)
Quando nel 2010 mi hanno proposto le azioni di Veneto Banca ho chiesto subito se era un investimento azionario . Mi hanno detto di no, aggiungendo che, fino ad allora, avevano guadagnato molto bene.
Nessuno mi ha parlato di rischi.
Pochi mesi fa, su consiglio dell’avvocato dell’Adusbef, ho richiesto di mandarmi il documento dell’acquisto delle azioni ed ho scoperto una cosa sorprendente: nella mia copia (che, fortunatamente, ho conservato) c’è solo la dicitura «titolo non quotato», mentre in quello della banca è scritto «Operazione non adeguata per il rischio di concentrazione, ma chiedo comunque che venga eseguita».
Peccato che quella scritta io non l’abbia mai vista…

la finta fatina Boschi fotte persino gli Aretini

Ci siamo capiti? Doppia documentazione: quella per abbindolare il cliente e quella per fregarlo: come dicevano gli indiani “lingua biforcuta come un serpente”.
Ci sono oltre un milione e duecentomila correntisti che sono sull’orlo del baratro, grazie anche al Decreto Salva-Banche di questo governo di “carta” il cui capo, Matteo Renzi, è un cameriere dei banksters molto sollecito nello scricare sui suoi stessi elettori il peso di gestione dissennata da parte di amministratori “amici” ed “amici degli amici”. Questo in 14 banche (a parte la Veneto Banca) che sono le seguenti

·         Banca Popolare di Etruria

·         BCC Terra d’Otranto

·         Istituto per il credito sportivo

·         Cassa di risparmio di Ferrara

·         Cassa di risparmio di Loreto

·         Banca popolare dell’Etna

·         Banca popolare delle province calabre

·         Banca di Romagna

·         BCC Irpina

·         Banca delle Marche

·         Cassa di risparmio di Folgaria

·         Credito trevigiano

·         Banca di Cascina

·         Banca Brutia

E la Consob (Angelo Apponi) col prosciutto sugli occhi? E la Banca d’Italia (Ignazio Visco) con le mani sulle orecchie? E l’algida BCE di Mario Draghi, con quell’aria di superiorità, appoggiata sul niente, che non patteggia con i truffati? Ed il PierCarlo Padoan (Ministero di Economia e Finanza) che fa lo spendido, sicuro, inossidabile col culo degli altri? E la Boschi in disgustoso, palese, incontestabile conflitto d’interesse (che ha contribuito a salvare la banca del paparino, Etruria)? Ed il sottogoverno addetto all’economia? E tutti quegli altri parassitari enti di auto-gestione bancaria che succhiano solo soldi per NON fare il loro lavoro?
Tutti salvi senza nessun addebito? Troppo comodo, marchesino-Pinocchio Matteo, vergognati, vergognatevi tutti! Maledetti truffatori! Bugiardi, dimettetevi ADESSO!

Matteo Renzi Pinocchio, dimettitti ADESSO!

AlexFocus




1 commenti:

Espressioni di verità ha detto...

La delinquenza bancaria organizzata, e' davvero talmente protetta, da avere la impunità garantita, anche per l' eccidio dell' Imprenditoria Italiana in favore delle multinazionali?

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