giovedì 30 giugno 2011
02:30 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 30/06/2011
Forse nel bel articolo seguente tratto dal sito www.effedieffe.com qualcuno potrà trovare quello che sperava da tanto di poter sentire in questa Europa dei burocrati anticristiani, sionisti e filoamericani, senza umanità e senza fede, senza rispetto per il popolo sovrano e senza responsabilità personale, senza etica e senza morale, ..
bandiera ungherese |
Una piccola chiosa: la bandirea nazionale magiara è molto simile alla nostra (rossa, bianca e verde) ma le bande sono orizzontali invece che verticali: significherà qualcosa?
Una speranza dall'Ungheria?
Fabio de Fina 26 Giugno 2011
Corteo elettorale del Fidesz |
È quasi un giovane – è del 1963 – (se paragonato ai politici nostrani dove gli sbarbati sono Pierferdinando Casini, 1955 e Gianfranco Fini, 1952) e sta facendo sbavare la Commissione Europea per la campagna contro l’aborto lanciata dal partito di centro-destra Fidesz, che governa l’Ungheria e di cui Viktor Orbàn è leader. Budapest è infatti tappezzata di manifesti che ritraggono l’ecografia di un feto che esprime questo pensiero:
«Potrei pure capire che non sei pronta per me, ma pensaci due volte e fammi adottare, lasciami vivere!».
Particolarmente attive sul fronte delle proteste sono il commissario europeo alla Giustizia, la lussemburghese Viviane Reding (1):
«La campagna non è conforme al progetto sottoposto dalle autorità ungheresi e la Commissione Europea chiede di conseguenza alle autorità ungheresi di porre fine a questa parte della campagna e di ritirare senza indugio i cartelloni», ha dichiarato durante un dibattito all’Europarlamento. In caso contrario «avvieremo procedure per porre fine all’accordo e trarremo le dovute conclusioni, anche in termini finanziari» (2)
«La Commissione è molto chiara: utilizzare denaro del programma Progresso o di altra fonte UE per una campagna anti-aborto è un abuso ed è incompatibile con i valori dell’UE» (abbiamo la conferma che una campagna antiaborto è incompatibile con i valori UE).
È la seconda legislatura di Orbàn (dall’aprile 2010; è stato primo ministro anche dal 1998 al 2002); tra i provvedimenti significativi emanati c’è la legge sulla cittadinanza ungherese, concessa anche a coloro che vivono al di fuori del Paese (criticata dalla Slovacchia, dove c’è una forte minoranza ungherese), ma soprattutto il varo della nuova Costituzione, votata solo dal Fidesz, che ha una maggioranza dei 2/3 in Parlamento. L’opposizione (i socialisti, i liberali di LMP e i verdi) ha lasciato l’aula e boicottato il voto. Jobbik, partito dell’ultradestra, che alle elezioni del 2010 si è confermato terza forza, con il 16,67% dei consensi e 47 seggi, ha votato contro la Costituzione.
È la seconda legislatura di Orbàn (dall’aprile 2010; è stato primo ministro anche dal 1998 al 2002); tra i provvedimenti significativi emanati c’è la legge sulla cittadinanza ungherese, concessa anche a coloro che vivono al di fuori del Paese (criticata dalla Slovacchia, dove c’è una forte minoranza ungherese), ma soprattutto il varo della nuova Costituzione, votata solo dal Fidesz, che ha una maggioranza dei 2/3 in Parlamento. L’opposizione (i socialisti, i liberali di LMP e i verdi) ha lasciato l’aula e boicottato il voto. Jobbik, partito dell’ultradestra, che alle elezioni del 2010 si è confermato terza forza, con il 16,67% dei consensi e 47 seggi, ha votato contro la Costituzione.
Questa Costituzione, firmata dal presidente della repubblica Pál Schmitt il 25 aprile 2011, e che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2012, è stata definita da più fonti un esempio di intolleranza nazionalista
Ad esempio il leader dell’opposizione socialista, Attila Mesterhazy (nomen omen?) ha detto che la futura costituzione sarà «un tentativo di istituzionalizzare un regime dittatoriale».
David Saltuari, di Sky.it, così commenta:
«Tra le proteste dei partiti di opposizione l’Ungheria ha deciso di dotarsi di una nuova costituzione. L’unico partito che l’ha votata, però, è stato Fidesz, del premier conservatore Victor Orbàn, che gode della maggioranza di due terzi necessaria ad approvarla da solo… La nuova legge fondamentale ridisegna l’assetto istituzionale magiaro, riducendo le possibilità di intervento degli organi di controllo come la Corte Costituzionale e aumentando i poteri d’intervento dell’esecutivo. Secondo molti analisti viene così messo in discussione il normale bilanciamento tra poteri…
David Saltuari, di Sky.it, così commenta:
«Tra le proteste dei partiti di opposizione l’Ungheria ha deciso di dotarsi di una nuova costituzione. L’unico partito che l’ha votata, però, è stato Fidesz, del premier conservatore Victor Orbàn, che gode della maggioranza di due terzi necessaria ad approvarla da solo… La nuova legge fondamentale ridisegna l’assetto istituzionale magiaro, riducendo le possibilità di intervento degli organi di controllo come la Corte Costituzionale e aumentando i poteri d’intervento dell’esecutivo. Secondo molti analisti viene così messo in discussione il normale bilanciamento tra poteri…
Tra i punti più controversi c’è il preambolo in cui si rivendicano le parti del territorio magiaro che alla fine della Prima Guerra Mondiale vennero assegnati a Romania, Austria e Slovacchia (una formulazione che ha parecchio innervosito i Paesi vicini) (3). Nell’introduzione della nuova legge, inoltre, è scritto che viene ‘onorata la sacra corona di Re Stefano, che da più di mille anni rappresenta l’unità della nazione’ e si fa riferimento al cristianesimo come elemento fondante della nazione. Viene inoltre ribadito che il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna (orrore, ndr) e si sostiene che ‘la vita del feto va protetta fin dal suo concepimento’.
A preoccupare però i partiti di opposizione sono soprattutto le limitazioni imposte alla Corte Costituzionale, che dal 1° gennaio non potrà più decidere su alcune leggi, prime fra tutte quelle di naturale fiscale. Viene inoltre introdotto l’obbligo di una maggioranza qualificata su diversi temi: per introdurre nuove tasse sarà necessario approvarle con una maggioranza di due terzi, rendendo quasi intoccabili le riforme create dall’attuale governo. Sulla legge finanziaria, inoltre, viene introdotta la possibilità di veto da parte del Consiglio di Bilancio, una sorte di Corte dei Conti, i cui membri, in carica per i prossimi sette anni, verranno nominati proprio da Fidesz. Viene creata, inoltre, la norma secondo cui, se il parlamento non è in grado di approvare una legge finanziaria entro il 31 marzo di ogni anno, il presidente della repubblica (per i prossimi anni Pál Schmitt, proprio del Fidesz) lo può sciogliere e indire nuove elezioni.
Soprattutto queste due ultime norme rischiano, secondo molti osservatori, di garantire al partito del premier un controllo su parlamento e governo anche nel caso di una sconfitta elettorale alle prossime elezioni del 2014… Ho come l’impressione di un salto indietro nel tempo, un salto ottocentesco che risorge dalle macerie della globalizzazione e di quelle spinte alle identità locali che sono l’altra, a volte oscura, faccia di concentramenti che tendono a scavalcare lo Stato nazione. Questa è la tendenza politica in un momento di forte crisi economica e di identità. Un protezionismo ideologico teso a rassicurare su questioni che, di contro, allarmano.
Il riconoscimento del concetto di nazione etnica, con il coinvolgimento delle minoranze magiare presenti negli Stati confinanti (Slovenia, Romania, Austria, Ucraina, ecc.) ha un forte valore simbolico e di seguito politico e politologico. L’Ungheria è un caso da osservare attentamente perchè può rappresentare un triste paradigma di un nuovo oscurantismo».
La Costituzione inizia con un preambolo dove si enuncia l’appartenenza all’Europa cristiana. Il preambolo afferma la centralità della cristianità, fondamento della nazione, e cancella il passato comunista dell’Ungheria, dichiarando nulle le leggi emanate tra il 1944 e il 1989.
Il riconoscimento del concetto di nazione etnica, con il coinvolgimento delle minoranze magiare presenti negli Stati confinanti (Slovenia, Romania, Austria, Ucraina, ecc.) ha un forte valore simbolico e di seguito politico e politologico. L’Ungheria è un caso da osservare attentamente perchè può rappresentare un triste paradigma di un nuovo oscurantismo».
La Costituzione inizia con un preambolo dove si enuncia l’appartenenza all’Europa cristiana. Il preambolo afferma la centralità della cristianità, fondamento della nazione, e cancella il passato comunista dell’Ungheria, dichiarando nulle le leggi emanate tra il 1944 e il 1989.
«O Signore, benedetta sia la nazione ungherese», e subito dopo viene reso omaggio alla «corona di Re Stefano, che da più di mille anni rappresenta la Nazione ungherese».
La Costituzione è organizzata in tre parti: principi fondamentali, diritti e doveri e lo Stato; enucleando gli aspetti più significativi, l’articolo D della sezione principi fondamentali, a proposito dell’identità nazionale ungherese, precisa il dovere da parte dello Stato ungherese di preoccuparsi della vita dei suoi cittadini che vivono all’estero, contribuendo alla loro sopravvivenza e benessere, con particolari riferimenti alla preservazione della loro identità nazionale ungherese e della lingua ungherese.
Basando la nazione la sua identità su una tradizione cristiana che individua nella famiglia il presupposto della sua unità e civiltà, l’articolo K inserisce la famiglia, intesa come legittima unione tra uomo e donna, tra i principi fondamentali dello Stato, definendola addirittura «basilare per la sopravvivenza della nazione». Di fatto, attraverso questo articolo, situato nella parte più importante della Carta, l’intero mondo dei pervertiti è fuori dalla tutela della legge ungherese, costituendo, per di più, la base giuridica per una eventuale messa fuorilegge dell’omosessualità.
Con l’articolo E l’Ungheria tenta di mettersi al riparo dagli enti internazionali come la UE o la NATO, potenzialmente in grado di interferire nella la politica locale su temi economici, militari o relativi ai cosiddetti diritti civili: il recepimento dei trattati internazionali richiederà infatti la maggioranza qualificata dei due terzi del Parlamento.
Nella seconda parte della Costituzione, all’articolo II, viene sbarrata per via costituzionale la porta all’aborto ed all’eutanasia, esplicitando l’inviolabilità del diritto alla vita e specificando come il feto debba essere protetto dal momento del concepimento e non da quello della nascita.
Negli articoli V e VIII vengono poi poste le basi per il controllo dei media, attraverso l’istituzione di apposite commissioni - nominate dal potere politico - destinate alla valutazione della protezione della privacy e dell’operato generale dei media.
Se la seconda parte della Costituzione, incentrata sui cittadini, può dare l’impressione di uno Stato etico, la terza parte, dedicata all’ordinamento dello Stato, mostra come in Ungheria sia rigettata la dottrina illuminista della separazione dei poteri a favore di un controllo del potere politico su quello giudiziario, su quello economico e sul mondo dell’informazione. È infatti, già nell’articolo 1, tra i poteri del Parlamento figurano l’elezione diretta, tra gli altri, del presidente della Corte Costituzionale, del presidente della Curia – l’equivalente della Corte di Cassazione italiana - e del Procuratore Capo, sia pure con la maggioranza qualificata dei due terzi. Nell’articolo 41 si precisa poi il controllo politico sul sistema economico, attraverso le limitazioni imposte all’attività operativa del presidente della Banca Nazionale d’Ungheria, le verifiche parlamentari a cui è sottoposto il suo operato e la semplicità per la rimozione di chiunque eserciti tale ruolo.
Decisamente curiosa, e unica al mondo, è la previsione che i genitori potranno votare alle elezioni anche per conto dei loro figli minorenni. E, come ciliegina sulla torta, ovviamente viene riconosciuto il diritto a possedere armi da fuoco per ogni privato cittadino.
Fidesz ha un concorrente a destra, il partito Jobbik (Movimento per un’Ungheria Migliore, Jobbik Magyarországért Mozgalom) di cui abbiamo accennato sopra e che ha votato contro la Costituzione; il suo leader è Gábor Vona; la Guardia Nazionale Ungherese, composta da miliziani in uniforme nera, che fa riferimento allo Jobbik, pattuglia le strade chiedendo i documenti alle persone; sono contro i rom, la UE, «una società creata da ebrei», l’alta società e le città corrotte (4). Oltre ai 47 deputati nel Parlamento ungherese ha 3 deputati europei. Sono dei provocatori? È
Fidesz un movimento che frena, pilotandola verso lidi più moderati, una rivolta sociale sempre più estesa? Sono i due movimenti d’accordo, facendo una sorta di gioco delle parti per cui Fidesz è il partito serio e Jobbik sostiene quello che Fidesz non può sostenere? Non lo sappiamo. Si vedrà quale dei leader avrà l’incidente. Di sicuro l’Ungheria è più importante della Carinzia…
La Costituzione è organizzata in tre parti: principi fondamentali, diritti e doveri e lo Stato; enucleando gli aspetti più significativi, l’articolo D della sezione principi fondamentali, a proposito dell’identità nazionale ungherese, precisa il dovere da parte dello Stato ungherese di preoccuparsi della vita dei suoi cittadini che vivono all’estero, contribuendo alla loro sopravvivenza e benessere, con particolari riferimenti alla preservazione della loro identità nazionale ungherese e della lingua ungherese.
Basando la nazione la sua identità su una tradizione cristiana che individua nella famiglia il presupposto della sua unità e civiltà, l’articolo K inserisce la famiglia, intesa come legittima unione tra uomo e donna, tra i principi fondamentali dello Stato, definendola addirittura «basilare per la sopravvivenza della nazione». Di fatto, attraverso questo articolo, situato nella parte più importante della Carta, l’intero mondo dei pervertiti è fuori dalla tutela della legge ungherese, costituendo, per di più, la base giuridica per una eventuale messa fuorilegge dell’omosessualità.
Con l’articolo E l’Ungheria tenta di mettersi al riparo dagli enti internazionali come la UE o la NATO, potenzialmente in grado di interferire nella la politica locale su temi economici, militari o relativi ai cosiddetti diritti civili: il recepimento dei trattati internazionali richiederà infatti la maggioranza qualificata dei due terzi del Parlamento.
Nella seconda parte della Costituzione, all’articolo II, viene sbarrata per via costituzionale la porta all’aborto ed all’eutanasia, esplicitando l’inviolabilità del diritto alla vita e specificando come il feto debba essere protetto dal momento del concepimento e non da quello della nascita.
Negli articoli V e VIII vengono poi poste le basi per il controllo dei media, attraverso l’istituzione di apposite commissioni - nominate dal potere politico - destinate alla valutazione della protezione della privacy e dell’operato generale dei media.
Se la seconda parte della Costituzione, incentrata sui cittadini, può dare l’impressione di uno Stato etico, la terza parte, dedicata all’ordinamento dello Stato, mostra come in Ungheria sia rigettata la dottrina illuminista della separazione dei poteri a favore di un controllo del potere politico su quello giudiziario, su quello economico e sul mondo dell’informazione. È infatti, già nell’articolo 1, tra i poteri del Parlamento figurano l’elezione diretta, tra gli altri, del presidente della Corte Costituzionale, del presidente della Curia – l’equivalente della Corte di Cassazione italiana - e del Procuratore Capo, sia pure con la maggioranza qualificata dei due terzi. Nell’articolo 41 si precisa poi il controllo politico sul sistema economico, attraverso le limitazioni imposte all’attività operativa del presidente della Banca Nazionale d’Ungheria, le verifiche parlamentari a cui è sottoposto il suo operato e la semplicità per la rimozione di chiunque eserciti tale ruolo.
Decisamente curiosa, e unica al mondo, è la previsione che i genitori potranno votare alle elezioni anche per conto dei loro figli minorenni. E, come ciliegina sulla torta, ovviamente viene riconosciuto il diritto a possedere armi da fuoco per ogni privato cittadino.
Fidesz ha un concorrente a destra, il partito Jobbik (Movimento per un’Ungheria Migliore, Jobbik Magyarországért Mozgalom) di cui abbiamo accennato sopra e che ha votato contro la Costituzione; il suo leader è Gábor Vona; la Guardia Nazionale Ungherese, composta da miliziani in uniforme nera, che fa riferimento allo Jobbik, pattuglia le strade chiedendo i documenti alle persone; sono contro i rom, la UE, «una società creata da ebrei», l’alta società e le città corrotte (4). Oltre ai 47 deputati nel Parlamento ungherese ha 3 deputati europei. Sono dei provocatori? È
Fidesz un movimento che frena, pilotandola verso lidi più moderati, una rivolta sociale sempre più estesa? Sono i due movimenti d’accordo, facendo una sorta di gioco delle parti per cui Fidesz è il partito serio e Jobbik sostiene quello che Fidesz non può sostenere? Non lo sappiamo. Si vedrà quale dei leader avrà l’incidente. Di sicuro l’Ungheria è più importante della Carinzia…
Fabio de Fina
1) Il curriculum di costei è doc: dottorato in Scienze Umane (?) alla Sorbona, deputato dal 1979 in Lussemburgo, dal 1989 deputato europeo, dove rimane fino alla nomina nella Commissione di Romano Prodi del 1999, con l’incarico di Commissario per l’Educazione, la cultura, i giovani, i media e lo sport. Poi sempre nella Commissione Europea, fino all’attuale incarico di commissario europeo per Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza; fa parte del Partito Cristiano Sociale (centro destra)!
2) Con il logo Progress (il programma comunitario per l’impiego e la solidarietà dell’Unione Europea) la campagna anti-aborto è costata 416.000 euro, pare, in gran parte, tratti da fondi europei, finanziatori a loro insaputa.
3) Nelle menti degli ungheresi, resta il ricordo traumatico ancora oggi, pur essendo passati 90 anni, del trattato di pace del Trianon, con cui le potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale stabilirono le sorti del Regno d’Ungheria; la popolazione dell’Ungheria post-Trianon venne ridotta da 19 milioni a 7 milioni, mentre la superficie territoriale venne ridotta di due terzi.
4) Budapest, dall’inizio degli anni ’90, era diventata in effetti un enorme bordello.
lunedì 27 giugno 2011
05:38 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli 27/06/2011
Non solo aderisco perchè il Proclama esprime i miei sentimenti profondi ed espliciti ma anche perchè credo che l’iniziativa sia organicamente collegabile al Movimento 16G (link http://www.notizie.me/movimento-16g-16-06-11-roma-by-r-evolucion2010/ ) che fa riferimento alla manifestazione nazionale che si è svolta a Roma il 16 giugno 2011, concentramento a p.za Esedra e corteo fino a p.za del Popolo dove si è svolto un libero dibattito contro i furti delle Banche (dette “Banca Bassotti”), il cartello delle Assicurazioni (dette “ti assicuro la tua spremitura”) ed Equitalia (detta “Iniqui-Taglia”) .Inoltre con un gruppo di volenterosi campani (giovani ma anche qualcuno di pelo “brizzolato”) stiamo cercando di organizzare un convegno culturale tra i cui temi ci sia anche “uscita dall’euro”, “ganasce ad Equitalia”, “creazione della Banca del Sud”, “blocco dei movimenti nazionali ed internazionali della finanza speculativa” che riprende messaggi forti e chiari lanciati anche da componenti del governo, come Umberto Bossi e Giulio Tremonti.
Tale convegno, se sapientemente capitalizzato, fornirà il lancio di una manifestazione nazionale che si spera possa avvenire contemporaneamente in tutti i 20 capoluoghi di regione in modo da essere forte, chiaro e comprensibile a tutti.
Magari sarà anche possibile, in tale sede, pretendere l’introduzione nel nostro ordinamento del Referendum Propositivo, di iniziativa popolare, per arrivare alla democrazia diretta.
Auguri a tutti noi da AlexFocus
Di seguito riproduco il Proclama
Proclama alla Nazione
Proclama alla Nazione:
Ora o mai più!
La prova provata che l’Italia, da 66 anni, non è (né può essere, né – nelle sue attuali condizioni – potrà mai diventarlo!) uno Stato indipendente e sovrano – e che il suo Governo (di destra, sinistra, centro… sarebbe la stessa cosa!), non è (né può essere) in grado di fare liberamente e degnamente gli interessi dei suoi amministrati (in quanto, oltre ad essere chiaramente in sottordine a quello degli USA, è invariabilmente ed incessantemente sotto ricatto ed autorità di Washington che tende puntualmente, arrogantemente e sfacciatamente ad intimargli cosa si debba o non si debba fare…) – l’abbiamo definitivamente avuta in concomitanza con la Crisi libica, tuttora in corso. Questo, nonostante l’Italia avesse un preciso e vincolante trattato di non aggresione e di cooperazione con la Libia, e che i nostri interessi politici, economici ed energetici consigliassero, quanto meno, di restare neutrali.
Tenuto conto di quanto sopra, e non potendo fare altrimenti, è pertanto indispensabile che, una volta per tutte, si possa fare chiarezza. E, per poterla realmente fare, è ugualmente vitale ed urgente che si possa – al di la delle idee di ciascuno e degli schieramenti ideologici, politici e partitici in cui ognuno si riconosce – tirare una precisa, indelebile ed invalicabile linea di demarcazione, tra tutti gli Italiani. Tra coloro, cioè, a cui, per un motivo o per un altro, sta bene la suddetta situazione, e quegli Italiani, invece, che tendono fermamente a rifiutarla, e vorrebbero, in qualche modo, rimetterla in discussione.
Italia invasa dalle basi NATO (North Atlantic Treaty Organization) |
Questa, dunque, da oggi, è la sola, possibile, linea di demarcazione:
1. chiunque, tra gli Italiani (di destra, di sinistra, di centro, di centro-destra, di centro-sinistra, di estrema destra o di estrema-sinistra), continuerà ad accettare il suddetto stato di flagrante ed umiliante sudditanza da Stati terzi (fosse pure, per banale ignoranza o noncuranza), sarà considerato un nemico (polemios/hostis) ed un traditore della nostra Patria;
2. chiunque altro (di destra, di sinistra, di centro, di centro-destra, di centro-sinistra, di estrema destra o di estrema-sinistra) tenderà, invece, a rifiutare il succitato stato di asservimento e di subordinazione, e vorrà, in qualche modo, riunirsi e lottare, per potere finalmente riuscire a liberare la nostra Patria Italia/Europa dalla colonizzazione politica, economica, culturale e militare che ci è stata subdolamente imposta negli ultimi 66 anni, sarà considerato un nostro amico (philos/amicus) ed un nostro alleato (etairos/sodalis).
Libertà, Indipendenza, Autodeterminazione e Sovranità politica,
economica, culturale e militare, per l’Italia, l’Europa
ed il resto dei Popoli-Nazione del mondo.
————————————————————————————–SITI E BLOGS CHE HANNO GIA’ ADERITO A QUESTO PROCLAMA PER L’INDIPENDENZA NAZIONALE DEI POPOLI:
- http://clubtiberino.blogspot.com/
- http://www.corrierecaraibi.com/FIRME_AAmato_110324_Ora-o-mai-piu.htm
- http://1956controstoria.blogspot.com/
- http://pocobello.blogspot.com/2011/03/ora-o-mai-piu.html
- http://confederazionedipopolo.wordpress.com/
- http://www.mauriziobrugiatelli.it/
- http://byebyeunclesam.wordpress.com/2011/03/26/ora-o-mai-piu/
- http://intruso85.blogspot.com/2011/03/proclama-alla-nazione.html
- http://partitodelsud.blogspot.com/
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- http://www.giulianapoli.it/
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- … … …
INVITIAMO COLORO CHE NEI COMMENTI HANNO DATO ADESIONE ALL’INIZIATIVA, E CHE GESTISCONO UN SITO WEB O UN BLOG, A PUBBLICARE QUESTO PROCLAMA, CON I LINK PER RAGGIUNGERLO E SOTTOSCRIVERLO (dandocene notizia qui nei commenti o presso proclamaitalia@gmail.com).
SOLO COSI’ RIUSCIREMO A PROGREDIRE NEL LAVORO DI COESIONE. GRAZIE.
martedì 21 giugno 2011
03:45 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 21/06/2011
Un buon amico, il giornalista Ernesto FERRANTE di Rinascita, mi segnala (e perciò lo ringrazio pubblicamente) un articolo di Gianni LANNES che riporto integralmente, con l’aggiunta di qualche foto.
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Segreti sempre più impenetrabili sulla pelle viva degli italiani più indifesi. A causa di due incidenti aerei USA, la radioattività bellica uccide: ne sanno qualcosa i più piccoli figli di Sicilia. A Lentini, Carlentini e Francofonte più che in ogni altra parte d’Italia, soprattutto i bambini muoiono per leucemia dal 1987.Torno in questi posti dopo 4 anni dalla prima inchiesta giornalistica che aveva sollevato il dramma, ripreso anche dalla TV olandese e da un’interrogazione parlamentare indirizzata al governo Prodi che non ha mai sortito risposta.
«Non si sa che effetto avrà sul sistema immunitario dei siciliani di Lentini la radioattività delle scorie nucleari nascoste dagli americani nel suolo» si legge in un passaggio del libro scritto dal professor John W. Gofman, ‘Radiation and Human Health’ (Sierra Club Books, San Francisco).
Dove sono stati occultati i rifiuti della vicina base militare USA di Sigonella, durante gli anni in cui venne scritto quel saggio? In qualcuna delle 27 cave dismesse (chiamate ‘apri e chiudi’) del comprensorio lentinese. Gli investigatori della Direzione investigativa antimafia hanno rilevato che la base di Sigonella compare tra gli enti che per anni hanno scaricato rifiuti nella discarica abusiva di Salvatore Proto, un prestanome del clan Santapaola-Ercolano.
Le ricerche scientifiche concordano nel ritenere l’esposizione a grandi quantità di radiazioni come il maggiore fattore di rischio per il tumore del sangue. «La leucemia è associata al plutonio, responsabile della perdita dell’immunità biologica che colpisce un numero crescente di persone» argomenta Gofman.
Il 21 gennaio 1968 un bombardiere B-52 americano che trasportava 4 bombe H cadeva nel nord della Groenlandia, disintegrandosi e spargendo rottami radioattivi su un’area vastissima di terra e di mare. Nel giro di qualche anno le persone che erano venute a contatto con i rottami si ammalarono di leucemia. Ed in quel luogo proprio la leucemia divenne una delle più frequenti cause di morte.
INCIDENTI RIMOSSI
12 luglio 1984, alle ore 14,45 proprio a Lentini, precipitò un aereo nordamericano. Un quadrigetto Lockeed C141B ‘Starlifter’ dell’Us Air Force, con un carico di 44 tonnellate si schiantò in contrada Sabuci-San Demetrio, dopo essersi levato in volo da Sigonella diretto ufficialmente in Africa. Nell’impatto morirono sul colpo 9 militari americani. “I marines giunsero sul luogo del disastro pochi minuti dopo lo schianto ed ostacolarono militarmente l’intervento dei mezzi di soccorso locali e l’accesso addirittura delle forze dell’ordine; l’indagine fu sottratta alla magistratura italiana” rivela il sostituto commissario della Polizia di Stato, Enzo Laezza che l’11 agosto 1987 ha perso la figlia Manuela, colpita dalla leucemia mieloide acuta. Le autorità americane mantennero il massimo riserbo sul carico trasportato dal velivolo. La zona dove precipitò l’aereo USA venne transennata e, per una quarantina di giorni, la statale 194 che collega Catania a Ragusa, fu interdetta al traffico veicolare.
Un altro incidente aereo, del quale però si hanno solo scarne notizie, si verificò nel giugno del 1985. Nell’occasione un velivolo dell’aviazione USA, in volo verso la base di Sigonella, perse quota su Lentini. Il pilota riuscì ad evitare il centro abitato dirigendosi nella campagna limitrofa al paese. L’aereo si disintegrò al suolo e i militari che si trovavano a bordo persero la vita. L’area rimase impenetrabile per diversi mesi, fino a quando tutti i frammenti del velivolo precipitato non furono raccolti. Identico protocollo adottato in occasione dell’incidente avvenuto l’anno precedente.
Cosa trasportavano i due aerei americani sui cieli di Lentini? Oltre ai velivoli e agli uomini che persero la vita nei due incidenti, cos’altro precipitò sul suolo lentinese? A bordo vi erano ordigni nucleari o soltanto uranio impoverito usato come contrappeso?
CONSEGUENZE MORTALI
Gli avvenimenti e le circostanze circa la potenzialità altamente inquinante della base di Sigonella, a Lentini, sono in rapporto di causalità con l’elevatissimo tasso di mortalità per leucemie? Purtroppo lo attestano le evidenze scientifiche. L’epidemiologo Anselmo Madeddu ora non ha più dubbi.
Nel 2006 l’allora governatore regionale Totò Cuffaro, organico a Cosa Nostra, sospese la prosecuzione di un’indagine scientifica. L’Atlante della ‘Mortalità per tumori’ (volume 2), realizzato dall’azienda sanitaria locale Siracusa 8, con il contributo scientifico dell’Università di Catania, documenta le conseguenze di due gravi incidenti aerei sottoposti a segreto di Stato: «In provincia di Siracusa negli ultimi anni si è osservato un aumento della mortalità per leucemie. Estendendo l’osservazione ad 8 anni i tassi provinciali si attestano intorno a quelli regionali e nazionali, ad eccezione del distretto di Lentini dove si osservano tassi di gran lunga maggiori».
Denuncia il dottor Pino Bruno, esperto sanitario della Cgil: “Questo dato nell’ultimo periodo di osservazione non solo si è consolidato, ma è cresciuto e sembra ineluttabilmente destinato a moltiplicarsi. La mortalità e l’incidenza dei tumori del sangue, in particolare leucemie e linfomi, nella zona nord della provincia siracusana, caso totalmente diverso dalla situazione di Augusta, Priolo e Gela, sta divenendo sempre più preoccupante. Sarebbe utile verificare se esistono fattori di rischio legati a determinati rifiuti tossici che hanno inquinato terreni e falde freatiche non distanti dall’insediamento militare di Sigonella”.
Nell’area vivono 60 mila persone
sollecitando un’indagine sulla «tangibile possibilità che i numerosi casi di leucemia possano essere causati dalla commistione di reati contro l’ambiente». Secondo l’avvocato Santi Terranova “tocca alla magistratura indagare e capire perché in questa zona della Sicilia i bambini muoiono in percentuale maggiore rispetto ad altre aree del Bel Paese”. Il fascicolo aperto un lustro fa, giace nelle mani del pm Maurizio Musco. Il pubblico ministero mi riceve, ma non si sbottona di un millimetro.
Il documentato Rapporto dell’Asl 8 ipotizza una causa di inquinamento scatenata dalla presenza sul territorio di «discariche illegali di scorie radioattive. Infatti le radiazioni ionizzanti sono associate ad un aumento di rischio per leucemie e possono avere due origini: origini nucleari , per disintegrazione di radionuclidi naturali come il radon o per disintegrazione di radionuclidi artificiali come nel caso delle centrali nucleari o delle bombe».
Il volume ha avuto anche la prefazione del professor Donald Maxwell Parkin, membro dell’International Agency for Research on Cancer (Iarc): «Si spera che gli autori di questa eccellente monografia avranno l’energia, il tempo e la pazienza per preparare una terza monografia, quando saranno disponibili i risultati scientifici». I dati ci sono, ma inspiegabilmente il terzo volume dell’Atlante, la cui presentazione era prevista per ottobre 2006, ha subito un brusco stop dalla Regione. A Lentini e dintorni, numerosi cittadini, soprattutto i genitori che hanno perso i figli continuano a chiedersi insistentemente se esista un qualche nesso di causalità tra l’elevato tasso di mortalità infantile per leucemie e alcuni incidenti aerei avvenuti negli anni ’80. Il Governo Berlusconi tace.
ECOMAFIE DI ZIO SAM
La base di Sigonella smaltisce i propri rifiuti prodotti in enorme quantità nell’ampio complesso militare proprio in territorio di Lentini, in contrada Armicci. Sempre in loco vengono smaltiti i rifiuti speciali ospedalieri prodotti nel grande ospedale della vicina base americana che si occupa della salute degli 8 mila soldati di stanza a Sigonella e di tutti quegli altri assegnati alle diverse altre basi della marina militare USA dislocate nel Mediterraneo. Chi li controlla? Nessuno. Per lo ‘Zio Sam’ non valgono le leggi italiane ed il nostro governo non ha mai fatto rispettare la sua sovranità. Neppure l’EPA [1] (United States Environmental Protection Agency, ente federale di protezione ambientale degli USA) ha l’autorità di monitorare le basi militari all’estero. A John Groveman, addetto stampa della base USA, giriamo i quesiti, ma non otteniamo che un seccato “No comment”.
E’ alla Giano Ambiente Srl che la marina USA affida attualmente lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri prodotti nelle infrastrutture sanitarie della base di Sigonella. Fondata nel 1983, la Giano Ambiente Srl fa parte del Gruppo Giano S.p.A. con sede a Messina e ufficio di rappresentanza a Milano -opera nel settore della bonifica, trasporto, smaltimento e trattamento dei rifiuti d’ogni genere prodotti in Italia, Germania, Francia ed Austria; la società vanta ufficialmente un fatturato annuo di 4 milioni di euro. Essa è anche una delle aziende di fiducia della marina militare italiana: la Direzione Commissariato in Sicilia le affida la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti delle basi navali di Augusta, Messina e Catania; l’impresa esegue inoltre, lo smaltimento dei rifiuti industriali e tossici prodotti negli impianti di Priolo e Gela di proprietà delle principali aziende petrolchimiche. Amministratore e principale azionista della Giano è il manager Gaetano Mobilia, rinviato a giudizio nell’aprile 2004 con l’accusa di turbativa d’asta, falso e abuso d’ufficio. Già nel febbraio 2002 il Tribunale aveva interdetto il Mobilia per 2 mesi dall’esercizio dell’attività d’impresa.
Il nome di Gaetano Mobilia è poi comparso nel ‘Rapporto Ecomafia 1998’ di Legambiente [2]: il manager messinese è legato alla ODM di Giorgio Comerio, più volte sotto inchiesta per traffici di rifiuti radioattivi e tossico-nocivi, ovvero affondamenti di navi e siluri nel Mediterraneo e in alcuni Oceani, nonché occultamenti in Africa (alla voce Somalia ma non solo). Mobilia ha fatto anche parte del consiglio d’amministrazione della Servizi Ambientali di Filippo Duvia, società coinvolta nello scandalo dei rifiuti occultati nella discarica di Pitelli a La Spezia. Un dato per tutti: le forze armate, abitualmente esenti dal rispetto delle regole ambientali sono la maggior fonte d’inquinamento al mondo. Soltanto il Dipartimento della Difesa USA produce mediamente 800 mila tonnellate di rifiuti nocivi, cinque volte quelli prodotti dalle cinque maggiori multinazionali chimiche, senza contare quelli nucleari.
BUNKER NUCLEARE SOTTO L’ETNA
Sigonella è stata posta a disposizione delle Forze Armate degli Stati Uniti d’America sulla base di un memorandum firmato l’8 aprile 1957 e mai ratificato dal Parlamento italiano. Il 18 dicembre 2003, è stato predisposto segretamente un nuovo “Accordo Tecnico” tra Italia e Stati Uniti per regolare l’utilizzo delle installazioni militari della base militare. ‘NASSIG [3]’ (Naval Air Station Sigonella) ricopre un ruolo fondamentale nello stoccaggio e nella manutenzione di testate e munizioni per le unità della VI flotta e i reparti dell’aviazione USA e Nato. L’infrastruttura è classificata dal Pentagono quale ‘Special Ammunition Depot’ (deposito di munizioni speciali), in quanto è a Sigonella che viene effettuato lo stoccaggio delle bombe nucleari del tipo B 57 -stimate in 100 unità- utilizzate per la guerra antisommergibile. Una ventina circa di queste testate nucleari sono destinate ai velivoli Atlantic in forza al 41° Stormo dell’Aeronautica italiana.
Il numero delle testate nucleari ospitate nella base siciliana cresce in particolari periodi di esercitazioni o di crisi internazionale, quando la base aeronavale funziona da centro di manutenzione per le armi nucleari destinate alle unità navali della VI flotta e ai velivoli imbarcati. “Periodicamente vengono dislocate a Sigonella anche le testate nucleari del tipo B 43, B 61 e B 83 con potenza distruttiva variabile da 1 kiloton a 1,45 megaton” rivela un alto ufficiale dell’U.S. Navy, di origine italo-americana.
A 39 chilometri si erge il vulcano Etna con le sue eruzioni e a 16 la città di Catania. La base sorge nei territori di Lentini (Siracusa) e Motta Sant’Anastasia (Catania) e si compone di due sezioni: NAS 1 e NAS 2 (Naval Air Station 1 e 2). Il primo settore ospita gli uffici amministrativi e di sicurezza, gli alloggi per gli ufficiali, servizi e strutture per il personale, un centro commerciale. NAS 2 sorge invece a 15 km di distanza e comprende le due zone militari operative degli USA e della Nato, un Air Terminal, altri centri residenziali, due piste d’atterraggio di 2.500 metri, due aree di parcheggio in grado di garantire la prontezza operativa ad un’ottantina tra aerei da trasporto, cacciabombardieri, pattugliatori ed elicotteri da combattimento, depositi munizioni, e sistemi radar e di intercettamento. A circa 3 km da NAS 2, nel territorio di Belpasso, è presente una terza area militare in cui sono stati realizzati un centro trasmissioni ed una decina di depositi sotterranei colmi di munizioni e sistemi d’arma. Infine, nell’adiacente porto di Augusta, sovente attraccano e stazionano sommergibili a propulsione ed armamento nucleare, sotto controllo diretto del Pentagono.
OPERAZIONI DI GUERRA
La più grande potenza mondiale sta riposizionando le proprie pedine sulla cartina del vecchio continente. Con l’obiettivo di rendere più efficiente la loro attività, gli Stati Uniti vogliono stabilire una nuova centrale operativa che avrà tra i suoi principali scopi la lotta al terrorismo globale. Singolare coincidenza: questa strategia interessa le principali installazioni della Nato in Italia. Il Bel Paese, infatti, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo è particolarmente adatto a controllare il Medio Oriente e l’Africa Subsahariana. La nuova strategia emerge dalla relazione che, nel marzo 2006, , l’allora comandante delle forze USA e alleate in Europa James L. Jones, aveva presentato al Congresso e al Senato americano. Nel testo si chiedono ingenti finanziamenti per rafforzare la presenza a stelle e strisce.
Il rapporto conferma quanto lo stesso generale Jones avrebbe poi affermato nel 2007, ossia che il governo di Washington “sta cercando una postazione a sud delle Alpi per concentrare le operazioni speciali”. L’alto ufficiale aveva precisato che la sede ideale per tale unità era Rota, nel sud della Spagna, o Sigonella, in Sicilia. Dopo queste dichiarazioni che avevano suscitato l’approvazione del Ministro della Difesa Antonio Martino, è piombata l’ennesima occupazione.
La base siciliana di Sigonella è già diventata a tutti gli effetti, il centro strategico di attività di intelligence, di sorveglianza e di sostegno agli interventi nella realtà mediorientale. Innanzitutto i fondi per lo più destinati a Germania e Italia. Nel 2007, ad esempio, nell’ex giardino d’Europa sono piovuti oltre 300 milioni di dollari: 260 per la base di Aviano, mentre Sigonella ha ricevuto 13,05 milioni di dollari per un nuovo sistema di comunicazione satellitare.
Come ha riportato il quotidiano spagnolo ‘El Pais’, 702 dei 2.237 soldati che si trovavano a Rota sono traslocati con le loro famiglie a Sigonella, dove i militari americani sono già 5 mila (la cifra esatta è top secret). D’altra parte Sigonella non ha mai smesso di espandersi. L’ultimo capitolo riguarda il mega progetto di 675 milioni di dollari stanziati per potenziare le infrastrutture, ampliare le piste di volo, creare 1.100 alloggi per i nuovi reparti. Dall’inizio degli anni ’90 Sigonella è stato centro di tutte le operazioni militari, dalla guerra nel golfo Persico del ’91, alla devastazione dei Balcani, all’invasione dell’Iraq, ai recenti bombardamenti in Libia.
Gianni Lannes
URL articolo: http://www.osservatorio-sicilia.it/2011/05/04/sicilia-atomo-usa-che-uccide-i-bambini/
lunedì 20 giugno 2011
02:38 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 20/06/2011
Finora, parando di numeri e dei loro significati, abbiamo citato la GEMATRIA ma non abbiamo dato una spiegazione puntuale di cosa sia. Ora, eccola.
Cosa è la Gematria ?
La parola 'Gematria' proviene la parola israelitica "guematria." E' un processo usato principalmente dai cabalisti che consiste nel sostituire le lettere di una parola o una frase col loro valore numerico e poi sommarle per ottenere un valore totale che sarà associato con questa parola o questa frase. Le parole dello stesso valore possiedono un senso vicino che i cabalisti usano allo scopo di conoscere il significato ignoto, profondo che può essere dietro alla parola.
La Cabala associa con 22 lettere dell'alfabeto israelitico un numero particolare. Ma la gematria non è usata solo per i testi scritti in ebraico: anche i greci, gli arabi ed i cinesi erano abituati a questo tipo di studio. Comunque qui sono elencati solo gli alfabeti greci ed israelitici.
Ci sono diverse scuole di pensiero sull'attribuzione di numeri a lettere. Diciamo semplicemente che distinguiamo la numerazione regolare (o ‘MAIUSCOLA’ cui ci si riferisce qui con la gematria in "N") e la numerazione semplice (o ‘minuscola’ cui ci si riferisce con la gematria in "n").
Per lettere israelitiche la serie di numeri della numerazione regolare va da 1 a 400 per le prime 22 lettere. Appaiono allora altre cinque lettere che hanno un modulo ed un valore numerico diverso quando sono localizzate alla fine di una parola. Sono la finale "kaph" col 500, la finale "mem" col 600, la finale "nun" col 700, la finale "phe" con 800 e la finale "tzade" col 900. Per l'alfabeto greco la serie va da 1 a 900, con 9 unità, 9 decine e 9 centinaia.
La numerazione semplificata è più modesta! I valori numerici seguono direttamente l'ordine di ciascuna lettera nell'alfabeto. Così le lettere nell'alfabeto israelitico hanno ciascuno un valore da 1 a 27, e nell'alfabeto greco, da 1 a 24. Questa numerazione è chiamata qui gematria in "n."
Alfabeto Ebraico
Simbolo della lettera Ebraica | Nome della lettera Ebraica | Gematria in 'N' regolare | Gematria in 'n' semplice |
aleph | 1 | 1 | |
beth | 2 | 2 | |
guimel | 3 | 3 | |
daleth | 4 | 4 | |
he | 5 | 5 | |
waw | 6 | 6 | |
zain | 7 | 7 | |
heth (o chet) | 8 | 8 | |
teth | 9 | 9 | |
yod | 10 | 10 | |
kaph (o kaf) | 20 | 11 | |
lamed | 30 | 12 | |
mem | 40 | 13 | |
nun | 50 | 14 | |
samekh | 60 | 15 | |
ayin | 70 | 16 | |
phe (o pe) | 80 | 17 | |
tzade | 90 | 18 | |
qoph (o kof) | 100 | 19 | |
resh | 200 | 20 | |
shin | 300 | 21 | |
taw | 400 | 22 | |
kaph finale | 500 | 23 | |
mem finale | 600 | 24 | |
nun finale | 700 | 25 | |
phe finale | 800 | 26 | |
tzade finale | 900 | 27 |
Alfabeto Greco
Simbolo lettera Greca (Maiuscolo, minuscolo) | Nome della Lettera Greca | Gematria in 'N' | Gematria in 'n' |
A, α | alpha | 1 | 1 |
B, β | beta | 2 | 2 |
G, γ | gamma | 3 | 3 |
D, δ | delta | 4 | 4 |
E, ε | epsilon | 5 | 5 |
stigma | 6 | ||
Z, ζ | zeta | 7 | 6 |
H, η | eta | 8 | 7 |
Q, θ | theta | 9 | 8 |
I, ι | iota | 10 | 9 |
K, κ | kappa | 20 | 10 |
L, λ | lamda | 30 | 11 |
M, μ | mu | 40 | 12 |
Ν, n | nu | 50 | 13 |
Ξ, x | xi | 60 | 14 |
Ο, o | omicron | 70 | 15 |
π, p | pi | 80 | 16 |
Koppa (o qoppa) | 90 | ||
R, ρ | rho | 100 | 17 |
S, σ | sigma | 200 | 18 |
Τ, t | tau | 300 | 19 |
U, υ | upsilon | 400 | 20 |
J, φ | phi | 500 | 21 |
Χ, c | chi | 600 | 22 |
Y, ψ | psi | 700 | 23 |
W, ω | omega | 800 | 24 |
sampi | 900 |
Si noti che nella gematria greca sono incluse tre lettere che sono scomparse dall’alfabeto moderno, Stigma, Koppi e Sampi, il cui valore in ‘N’ è rispettivamente 6, 90 e 900 (mentre non hanno valore per la gematria in ‘n’). Inoltre vi sono altre lettere greche che, oltre a non essere più utilizzate, non hanno nemmeno un valore di gematria (sia in ‘N’ sia in ‘n’):
Altre lettere greche scomparse
Simbolo lettera Greca (Maiuscolo, minuscolo) | Nome della Lettera Greca | Gematria in 'N' | Gematria in 'n' |
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