mercoledì 28 settembre 2011
03:27 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 28/09/2011
Si segnala lo svolgimento di un importante manifestazione culturale che scorre su temi tra loro intimamente collegati: revisione della vulgata storica “piemontese” con la la quale nasce la “questione meridionale” e denuncia del sistema usurario che è stato “imposto” dagli schiavi dell’alta finanza, con l’appoggio del potere criminale.
Di seguito si riporta l'Invito Esterno ed Interno e, quindi, sono suggerite alcune strutture di accoglienza di varia tipologia
Alex Focus
In automobile:
Da Foggia (Bari/Bologna A14): All'uscita Foggia sulla A14 Adriatica (E55) percorrere per ca. 15 km la circonvallazione (SP75 e SS16) e cambiare poi sulla SS655 (Foggia-Potenza) in direzione Potenza.
Da Foggia: dopo 38 km si raggiunge Candela, dopo altri 27 km si raggiunge Melfi.
Da Roma / Napoli: Percorrere l'autostrada A3 Napoli - Reggio Calabria e uscire a Sicignano - Potenza. Prendere la E847 per 48 km fino a Potenza e infine sulla SS658 per altri 50 km fino a Melfi.
Da Matera: Percorrere la SP7 fino a Ferrandina e proseguire sulla SS407 fino a Potenza.
Da Potenza percorrere la SS93 in direzione Melfi/Foggia. Dopo 50 km si raggiunge Melfi.
In treno (orari dal sito trenitalia.it)
Per chi arriva da Nord: dalla stazione di Foggia, prendere per Potenza e fermarsi alla stazione di Melfi.
Per chi arriva da Sud: dalla stazione di Potenza inferiore prendere il treno per Foggia e fermarsi alla stazione di Melfi.
In aereo
Aeroporti di Puglia (Bari, Foggia, Brindisi, Taranto)
Aeroporto internazionale di Napoli
______----------------________---------------------_
Si suggeriscono di seguito alcuni locali per il pernottamento:
-------_______------------------------_________--------
Casa Laviano B&B, Via Francesco Saverio Nitti, 43 – 85025 - Melfi (PZ) ,
tel. +39 0972.25.00.39, cell. +39 328.98.66.345, email: info@casalaviano.it
-------_______------------------------_________--------
Hotel 3 stelle “Due Pini”
P.le Stazione (Largo), 85025 MELFI (PZ) Tel. Fax. +39 0972.21.031
Per informazioni: info@hotelduepini.com
Hotel Ristorante Novecento
Contrada Incoronata, 85025 - Melfi (PZ), Basilicata, Italy
Tel: +39 (0972) 237470 - Fax: +39 (0972) 237470
E-mail: info@novecentomelfi.it
Contrada Incoronata, 85025 - Melfi (PZ), Basilicata, Italy
Tel: +39 (0972) 237470 - Fax: +39 (0972) 237470
E-mail: info@novecentomelfi.it
Relais “La Fattoria”
Tel. +39 0972 24776 , Fax +39 0972 239121
venerdì 23 settembre 2011
07:30 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Presentazione del libro
Centralità Marginali. Cinque Saggi di Antropologia Urbana,
Edizioni Controcorrente
Roma, 26 Settembre 2011 ore 17,30,
Sala della Crociera della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte
del Ministero Beni e Attività Culturali
N.B.: Se non vedi bene l'immagine, fai clic sopra di essa ed il tuo browser la aprirà completamente
Centralità Marginali. Cinque Saggi di Antropologia Urbana,
Edizioni Controcorrente
Roma, 26 Settembre 2011 ore 17,30,
Sala della Crociera della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte
del Ministero Beni e Attività Culturali
N.B.: Se non vedi bene l'immagine, fai clic sopra di essa ed il tuo browser la aprirà completamente
01:19 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 23/09/2011
Ieri Enzo Erra ha lasciato le sue spoglie mortali ed è tornato al Padre. Ricordo una delle tante conferenze che lo avevano visto animatore indefesso e relatore fiammeggiante, durante la quale egli, presentando un libro sulla famosa quanto non provata insorgenza dei partenopei contro i tedeschi, "Napoli 1943, le quattro giornate che non ci furono" (a cui fu eretto un consistente monumento al centro di una delle piazze della Napoli "bene") disse:
"ero sull'ultimo camion della colonna tedesca che lasciava Napoli e non ho sentito sparare nemmeno il tappo di una bottiglia. Forse i cosiddetti partigiani, dopo essersi ben assicurati che non ci fosse nemmeno più un teutone in giro, si sono abbandonati a quattro giorni di festeggiamenti o, peggio, di vendette personali contro persone meno difese di loro".
Enzo Erra (1927-2011) |
Aveva così semplicemente demolito uno dei miti fondanti di questa repubblica di m..da, fondata sull'ipocrisia, il tradimento, la bugia, la violenza, la vigliaccheria, la damnatio memorie degli eroi veri, la rimozione di atti ignobili, la sostituzione di fasti documentati con ipotesi fantastiche, la beatificazione degli assenti.
Grezie di essere esistito e di averci portato la tua testimonianza contro la "vulgata corrente".
Cameratescamente continuiamo a brindare insieme a te in ogni incontro conviviale, perchè tu sei ancora nella nostra mente, sulla nostra bocca, nel nostro cuore...
Vi segnalo, inoltre, un ottimo articolo di Piero VASSALLO pubblicato sul giornale on-line EffeDiEffe, nelòla sezione “free”: http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=58982:enzo-erra-a-dio&catid=83:free&Itemid=100021
Ma, per chi non riuscisse a visualizzarlo, di seguito lo riporto integralmente.
AlexFocus
Enzo Erra a Dio!
Piero Vassallo 22 Settembre 2011
Era nato a Napoli nel 1927, in tempo per aderire alla RSI ed arruolarsi nella Guardia Nazionale Repubblicana. Scampato fortunosamente ai massacri della primavera del 1945, rientrò clandestinamente a Napoli per organizzare i locali nuclei dei Fasci d’Azione Rivoluzionaria. Nel dicembre del 1946 fu presente all’incontro per la fondazione del MSI e nel 1947 si trasferì a Roma, per dedicarsi anima e corpo all’attività politica. Nel 1948 fu fondatore e direttore della rivista La sfida, prima di una serie di sue pubblicazioni che hanno contribuito alla rifondazione e all’aggiornamento della cultura del Novecento italiano.
Nel 1949, insieme con Pino Rauti, Fausto Gianfranceschi, Clemente Graziani, Silvio Vitale, Paolo Andriani, Silvio Adorni, Giano Accame, Roberto Melchionda, Fausto Belfiori e Fabio De Felice costituì la corrente dei cosiddetti figli del sole. Nel 1950 fondò Imperium, la più importante e prestigiosa rivista dell’area neofascista e laboratorio in cui si formarono i più brillanti studiosi dell’area. Nelle pagine di Imperium Erra pubblicò un articolo, Stile, che ai nostri giorni si legge come la profezia dell’umiliante fallimento a destra:
«Abbiamo dovuto affrontare l’unico, vero pericolo, che potesse minacciare la vita della nostra Idea. La guerra perduta, le stragi, le persecuzioni non hanno nulla potuto contro di essa. Nulla potrebbero se si ripetessero in futuro, anche aggravandosi fino a stroncare fisicamente tutti i suoi assertori. Il pericolo, l’unico, il vero, era ed è nel tradimento interno; nel tradimento sottile, ammantato di retorica e di apologia, rivestito di parole scintillanti e di splendidi gesti. Un tradimento che può spingere il suo pugnale fin dove la spada del nemico non potrà mai giungere: nello spirito della rivoluzione».
Erra alludeva al circolo dei retori che, prima di mandare avanti un Gianfranco Fini, avversarono Erra e i suoi collaboratori, costringendoli a rinunciare a una promettente attività politica. L’emarginazione di Erra e l’emigrazione dei figli del sole fu un beneficio per la cultura neofascista, un danno irreparabile per la politica missina, che avvizzì appollaiata sui rami secchi della retorica e del velleitarismo.
Di Enzo Erra rimangono, a futura memoria, gli scritti conservati nelle collezioni delle sue riviste. E i suoi libri:
Nel 1949, insieme con Pino Rauti, Fausto Gianfranceschi, Clemente Graziani, Silvio Vitale, Paolo Andriani, Silvio Adorni, Giano Accame, Roberto Melchionda, Fausto Belfiori e Fabio De Felice costituì la corrente dei cosiddetti figli del sole. Nel 1950 fondò Imperium, la più importante e prestigiosa rivista dell’area neofascista e laboratorio in cui si formarono i più brillanti studiosi dell’area. Nelle pagine di Imperium Erra pubblicò un articolo, Stile, che ai nostri giorni si legge come la profezia dell’umiliante fallimento a destra:
«Abbiamo dovuto affrontare l’unico, vero pericolo, che potesse minacciare la vita della nostra Idea. La guerra perduta, le stragi, le persecuzioni non hanno nulla potuto contro di essa. Nulla potrebbero se si ripetessero in futuro, anche aggravandosi fino a stroncare fisicamente tutti i suoi assertori. Il pericolo, l’unico, il vero, era ed è nel tradimento interno; nel tradimento sottile, ammantato di retorica e di apologia, rivestito di parole scintillanti e di splendidi gesti. Un tradimento che può spingere il suo pugnale fin dove la spada del nemico non potrà mai giungere: nello spirito della rivoluzione».
Erra alludeva al circolo dei retori che, prima di mandare avanti un Gianfranco Fini, avversarono Erra e i suoi collaboratori, costringendoli a rinunciare a una promettente attività politica. L’emarginazione di Erra e l’emigrazione dei figli del sole fu un beneficio per la cultura neofascista, un danno irreparabile per la politica missina, che avvizzì appollaiata sui rami secchi della retorica e del velleitarismo.
Di Enzo Erra rimangono, a futura memoria, gli scritti conservati nelle collezioni delle sue riviste. E i suoi libri:
· Italia luci e ombre,
· Napoli 1943: le quattro giornate che non ci furono,
· L’inganno europeo,
· Il cappotto di Napoleone,
· Le radici del fascismo,
· La Patria che visse due volte,
· La sindrome di Fiuggi.
Opere dalle quali si può e si deve ricominciare il cammino.
A Dio, Enzo. Sit tibi terra levis.
Piero Vassallo
A Dio, Enzo. Sit tibi terra levis.
Piero Vassallo
martedì 20 settembre 2011
05:38 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 20/09/2011
C'è stata una lunga assenza ma non per cattiva volontà, vi sono alcune cose che bollono in pentola... ma torniamo a noi
Segue la serie di articoli numerologici. Vi sono riferimenti alla “cabala” cioè la matematica del mondo tradizionale, ma anche di tipo religioso allora ecco un altro numero, col suo elenco di caratteristiche. L’ispirazione di creare la serie in italiano mi venne trovando le pagine (inglesi) del sito http://pages.globetrotter.net/sdesr/nu1.htm (ora non c’è più) e costatando che c’erano anche siti italiani che si occupano di numeri ma come divinazione (che qui NON troverete).
Simbolismo
- Rappresenta l'imperfezione, il peccato, il Male, secondo la Bibbia. Ma è anche il numero della prova, il lavoro ed il servitù nella legge Ebraica, che ha ordinato di lavorare durante sei giorni, di seminare la terra per sei anni e che uno schiavo serve il suo padrone per sei anni.
- Numero del "uomo-animale," l'uomo "con una coda", che ancora ha le sue passioni, che è incosciente della propria divinità. Ma è considerato anche essere tanto piuttosto semplicemente il numero dell'uomo perchè è il sesto giorno che Dio ha creato la coppia umana (Gn 1,26).
- Numero perfetto, secondo Thibaut De Langres. Il nostro Dio è stato concepito nel sesto giorno, è nato nella sesta età del mondo ed è stato crocifisso nel sesto giorno - l'ottava età corrispondente alla beatitudine alla quale seguirà la risurrezione dei corpi.
Origene
|
Euclide
|
- Origene specifica che 6 è il simbolo della passione del Cristo che ha sofferto il sesto giorno.
- Secondo Euclide, 6 è anche il primo numero perfetto perchè è uguale alla somma delle sue parti aliquote (i suoi divisori, escluso il numero stesso, cioè risulta 6 = 1 + 2 + 3). Lasciateci dire che gli altri quattro numeri perfetti che seguono sono 28, 496, 8128 e 33'550’336 infatti:
496 = 1 + 2 + 4 + 8 + 16 + 31 + 62+ 124 + 248,
8'128 = 1 + 2 + 4 + 8 + 16 + 32 + 64 + 127 + 254 + 508 + 1'016 + 2'032 + 4’064,
33'550'336 = 1 + 2 + 4 + 8 + 16 + 32 + 64 + 128 + 256 + 512 + 1'024 + 2'048
+ 4’96 + 8’191+ 16'382 + 32'764 + 65'528 + 131'056 + 262'112 +
524'224 + 1'048'448 + 2’096'896 + 4'193'792 + 8'387'584 +
16’775’128.
- Thibaut Di Langres attribuisce questo numero anche a Venere, cioè la fecondità perché 6 = 2 x 3 è il prodotto del primo numero pari per il primo dispari e quello considerando che tutti i numeri pari sono femminili e tutti i dispari sono maschili.
- La sua forma è una curva continua senza angoli, senza linee. E’ l'amore totale. E’ quasi una spirale, è sul punto di andata verso l'infinito. 6 è anche la forma del feto in gestazione.
- Segno della mediazione tra il principio e la sua manifestazione.
- Numero dell'indecisione e della scelta che è richiesta.
- Numero favorevolmente collegato alla longevità.
- Numero di Nerone, il sesto imperatore.
Testa di Nerone |
Bibbia
- I sei vasi nei quali l'acqua è stata trasformata in vino da Gesù al matrimonio di Cana. (Jn 2,6)
- I sei giorni impegnati da Dio per costruire il creato, secondo la Bibbia ed il Corano. (Gn 2,2; Corano 10,9 e 32,3)
- I sei anni impiegati da Giosuè per conquistare tutto il paese di Canaan.
| |
Giosuè, conquistatore di Canaan
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Salomone decide chi è la madre del bimbo
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- La presa di Gerico da parte di Giosuè è stata fatta in sei giorni. (Jos 6, 11-14)
- I sei gradi che avevano il trono di Salomone (1 K 10,19) e le sei nazioni che gli fornirono mogli o concubine: Egiziani, Moabiti, Ammoniti, Edomiti, Sidoniani, Ittiti (1 K 11,1).
- Nella guerra condotta a Gath contro i Filistei, un guerriero di grande taglia aveva sei dita in ciascuna mano ed in ciascun piede. (2 S 21,20; 1 Ch 20,6)
- L'ampiezza che aveva la statua d'oro che il re Nabucodonosor fece costruire era di sei cubiti. (Dn 3, 1)
Nabucodonosor II fu il re babilonese che regnò per 43 anni, dal 605 a.C. fino alla morte avvenuta nel 562 a.C. Secondo e più importante dei sovrani della dinastia di Babilonia, Nabucodonosor salì al trono alla morte del padre Nabopolassar; conquistò e distrusse Gerusalemme, sottomettendo il regno di Giuda, deportò gli ebrei a Babilonia e distrusse persino il tempio di Salomone.
Ristrutturò tutta Babilonia, pavimentando strade, ricostruendo templi e scavando canali. Si dice che abbia fatto costruire i Giardini Pensili, una delle sette meraviglie del mondo antico. - Nel capitolo 6 della Genesi che Dio annuncia l'Inondazione. E nel 6,6 abbiamo letto: "YHWH si è dispiaciuto di aver generato l’essere umano sulla terra ed aveva una spina nel cuore."
Generale
- Gesù aveva sei anni quando è entrato nella Scuola Carmelitana. E’ generalmente a questa età che un figlio comincia a fare la distinzione tra il buono ed il cattivo, e questo lo rende, di conseguenza, responsabile dei suoi atti.
- Le sei parti principali nella celebrazione della Messa:
o la preparazione al sacrificio,
o l'istruzione,
o l’oblazione,
o il canone,
o la comunione ed
o il ringraziamento.
- Gesù è stato frustato da sei carnefici, secondo le visioni di Maria Agreda.
- Il giglio, coi suoi sei petali posti in due file di tre equidistanti, è, per i Cristiani, l'emblema di S. Giuseppe e della Vergine Maria. Il giglio è anche il fiore mistico delle vergini.
- La nostra Signora della Saletta pronuncia per sei volte nel suo messaggio il nome dell'Anticristo, dando precisazioni sulla sua origine e la sua nascita e, nell’ultimo paragrafo, annuncia il suo annientamento "attraverso il fiato di S. Arcangelo Michele".
Gesù gioca con gli attrezzi di s. Giuseppe
|
s. Michele Arcangelo sottomette Satana
|
- Le sei coppie di dei che governano i dodici segni dello zodiaco.
- I sei angeli custodi delle sei direzioni simboliche dell'universo che era in relazione con le ragazze di Seth, secondo il Libro di Enoc.
Il profeta Enoc
|
Il chakra genitale, Shwadisthana
|
- I sei petali del Swadhisthana Chakra localizzati intorno agli organi genitali.
- Le sei strade della perfezione o virtù trascendenti per i Buddisti:
o la pazienza,
o la carità,
o l'energia,
o la saggezza (o la scienza),
o la contemplazione (o la carità),
o la virtù (o la purezza).
- In India nelle Leggi di "Manou," si citano sei stagioni, chiamate i "riti", in un anno. Proprio come i Cinesi, al tempo di "Fo-Hi," divisero l'anno in sei stagioni di due mesi.
- I cabalisti vedono nella prima parola della Genesi, "Beraeschith," non la traduzione "All'inizio" ma il senso di "Creato da sei."
- L’antico popolo Dravidiano, nel sud dell’India, osservavano che un buon seme, nel loro paese e sotto il sole, germinato alla fine di sette giorni, od un multiplo di sette giorni, diventava un vegetale nutriente od un bell’albero con buoni frutti. Un seme cattivo germinava in sei giorni od un giorni multiplo di sei. Aveva spine e frutti cattivi. Di conseguenza, il numero sei era considerato per loro come dannoso.
- L'esagono è formato da sei triangoli equilateri inscrivibili nel cerchio. I sei sono connessi, quindi, al cerchio, o alla nozione di ciclo. I grandi cicli dell'universo sono multipli di sei.
- Il numero 6 qualche volta è chiamato “la perfezione delle parti” perché, moltiplicato per se stesso, riappare sempre nella posizione dell'unità: 6, 36, 216, etc.
- Un’altra rappresentazione del 6: il cubo con le sue 6 superfici che, sviluppate (cioè aperte), formano la croce Latina. La Gerusalemme Celeste è cubica; la croce, che non appare mai nella Rivelazione, è designata forse in questo modo.
il cubo svolto in forma di croce |
- Francis Warrain [ne “La Teodicea della Qabalah”, n.d.A.] indica che il numero 6 è il solo numero capace soddisfare l'uguaglianza:
1 + 2 + 3 +... + n = 1 x 2 x 3 x... x n
in cui n = 3. Secondo lui, il numero 6 "connette la gradazione continua alla sommatoria discontinua, nello stato più elementare dei loro modi universali; esso appare come la riunione sistematica dei due principi, uno attivo ed unità, l'altro passivo e plurale, che ricorre in tutta creazione".
in cui n = 3. Secondo lui, il numero 6 "connette la gradazione continua alla sommatoria discontinua, nello stato più elementare dei loro modi universali; esso appare come la riunione sistematica dei due principi, uno attivo ed unità, l'altro passivo e plurale, che ricorre in tutta creazione".
- Anniversario di matrimonio: nozze di ferro o di dolciumi.
Gematria
- Valore numerico della lettera ebraica Waw [ן], connette l'attivo al passivo, rappresenta il rapporto di Ego col Non Ego. Questa lettera ha la forma di un gancio, un'unghia, un collegamento. Charrot [non trovati riferimenti, n.d.A.] vede in questa forma "il collegamento o l'aggancio che legano ed aggrovigliano, alle idee correnti, tutte le opinioni; è l'uomo che si rende libero dal lavoro o dalla schiavitù della pigrizia."
Ricorrenze
- Il numero 6 è usato 148 volte nella Bibbia.
- I numeri 19, 27, 33, 52, 99, 127, 6000, 8000 e 70000 sono usati 6 volte nella Bibbia.
- Il numero 6 è usato sette volte nel Corano. (Corano VII, 52; X, 3; XI, 9; XXV, 60; XXXII, 3; L, 37 e LVII, 4)
- Nel capitolo 13 della Rivelazione, la frase "Gli è stato permesso di fare", riferito a Satana, è ripetuta 6 volte.
- La parola “paradiso” è usata 6 volte nella Bibbia (3 volte nell'OT e 3 volte nel NT).
AlexFocus
venerdì 2 settembre 2011
09:55 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 02/09/2011
Vi sono un paio di voci, una per così dire “di regime” e l’altra “dissidente”, che convergono su di un argomento di stringente attualità: la crisi economica “strisciante” in Italia, Portogallo e Spagna mentre si è già palesata ed ha colpito duramente Irlanda e Grecia, senza parlare dei paesi dell’Africa settentrionale i quali (qualcuno possedendo petrolio, altri riserve aurifere altri entrambe) sono dei “bocconi” irresistibili per gli “squali” internazionali, quei finanzieri apolidi dei fondi di investimento speculativo (capitali senza volto e senza regole che frenino i suoi appetiti), aspettano solo che i paesi come l’Italia vacillino sotto i colpi di una rivolta “popolare” pilotata per potersi appropriare delle risorse di quella nazione.
Insomma, né più né meno che dei rapinatori di diligenze… ma in doppio petto grigio, eh?! E pure con lo yacht megagalattico e la mantenuta strafiga, con il jet privato, le utomobili di lusso, le case in tutto il mondo, tutta una vita firmata…
Il più recente articolo l’ho trovato su EffeDiEffe, sezione Economia, Il grande inganno dell’Euro sta distruggendo il nostro futuro, a firma di Stefano GUBBIOTTI, in cui si confutano i vari luoghi comuni sulla moneta unica che ci sono stati inculcati dalla stampa prona ai piedi dei bancheri (euro che salva le classi deboli, riduce l’inflazione REALE, abbassa il costo di beni e servizi di prima necessità, inibisce la formazione delle bolle speculative,… devo continuare?).
Vi sono affermazioni come “In realtà, unire sotto un unico ombrello monetario Paesi con una diversa struttura economica, impedisce ai più deboli, in caso di crisi, di svalutare per salvare il tessuto produttivo e quindi, di garantire la propria sopravvivenza” e poi prosegue dichiarando che “sono saliti i prezzi di beni e servizi che pesano di più sul bilancio della povera gente”
oppure
“ciò che fa risparmiare un debitore, non sono i bassi tassi d’interesse nominali, ma quelli reali, al netto dell’inflazione. L’adesione all’Euro ha determinato una discesa dei tassi nominali e dell’inflazione, con benefici trascurabili per i debitori”
per poi dire che non conviene l’euro in quanto
“La nostra industria, costituita principalmente da imprese di contenute dimensioni, a media tecnologia, anche se per magia venissero risolti i problemi di ritardo infrastrutturale e di eccessivo assorbimento di risorse da parte del settore pubblico, avrebbe comunque bisogno di ricorrere a svalutazioni nei confronti della Germania, che ha una struttura incentrata sull’alta tecnologia”.
Gubbiotti delinea due possibili soluzione la prima delle quali (convincere la Germania a fare una politica economica più favorevole ai paesi PIGS) è improbabile “per le notevoli differenze culturali e di struttura economica che esistono fra i Paesi europei”
La seconda invece è “rimettere, prima possibile, a posto i conti pubblici e successivamente programmare un’uscita dall’Euro”
Eu-rotto, debito pubblico e $ignoraggio tutto sulle nostre spalle |
Quindi, verso la fine Gubbiotti afferma che “la costruzione monetaria europea è frutto di una mentalità illiberale e antidemocratica come, del resto, è illiberale il processo di globalizzazione in corso. Ambedue i fenomeni sono guidati da un’unica regia: un ristrettissimo gruppo di potere, una elite finanziaria ed economica. Le decisioni sulle linea guida fondamentali sono state prese nell’ambito di consessi ristrettissimi e i popoli sono chiamati solamente a ratificare atti conseguenti ad un impianto normativo deciso da pochi“ [NON eletti da noi, n.d.A.].
Italia spolpata come una mela |
Viene pertanto a mancare un principio fondamentale a cui si ispira la democrazia: il principio di responsabilità degli amministratori della cosa pubblica, eletti dai popoli. I nostri ministri sono oramai diventati meri esecutori di leggi e regole dettate dall’Europa e dalla globalizzazione … imposta da un manipoli di Illuminati … con gravi rischi per il nostro benessere e i fondamentali diritti di libertà e di democrazia [si potrebbe efficacemente dire, cioè che non possiamo contare “sui politici che sono i camerieri dei banchieri e sui giornalisti che, come a corte, sono i giullari dei signori”, n.d.A.].
Felix Zulauf |
L’articolo meno recente ma più spiazzante è quello che si trova sul “Panorama” numero 30 del 20 luglio scorso, col titolo “Chi vuole spolpare l’Italia” di Guido FONTANELLI il quale cita le affermazioni di alcuni addetti ai lavori come Felix ZULAUF, fondatore e proprietario dell’hedge fund (insomma uno speculatore) ZAM con un patrimonio di 1,7 miliardi di dollari il quale avverte che “la Spagna .. sembrerebbe il prossimo obiettivo invece lui crede che il prossimo paese asaltare sarà l’Italia”
Emma bonino, la portavoce dei mondialisti-liberisti-giacobini-affammatori-denatalisti-antifamilisti-sionisti-filoamericani-anticristiani, (sembra dica “vi rivolto come una pizza quando voglio”) |
Poi, attraverso il portavoce degli raiser americani, Emma BONINO, il “pirata” George SOROS, ci fa sapere che “siamo sull’orlo di un collasso economico che comincia magari in Grecia ma può rapidamente contagiare il resto del paese” ed “un paese dovrà uscire dall’area euro”.
George Soros, la quintessenza del Male |
Ricordiamo che Soros è il gestore del Quantum Fund (che dispone di un “maglio” di quasi 18 miliardi di dollari), che nel 1992 fece perdere (in un solo giorno !!!) 30'000 miliardi di lire all’Italia, nell’inutile braccio di ferro che l’allora Governatore di Bankitalia, il “grand commis” Carlo Azeglio CIAMPI, ingaggio con gli speculatori internazionali senza volto.
Carlo Azeglio Ciampi, ce lo siamo preso e mo’ ce lo dobbiamo tenere… lo volevano infilzare ma lui è svelto come il maestro jedi Yoda (gli somiglia pure un po’ ma è più cattivo…) |
Mortadellone contento |
Poi ci sono varie altre voci, più o meno “globali”, capitaliste, antisociali ma la botta finale la dà ancora Zulauf che fa un’affermazione definitiva: “I politici non hanno capito che mostro hanno creato con l’euro, la sola soluzione è abbandonare la moneta unica e ridurre la spesa pubblica”...
Vi ricordate il faccione sorridente di Romano PRODI quando l’Italia entrò nell’euroclub? Sì!!!, stappava lo champagne e brindava con tutti (i suoi sodali, ovviamente)
Prodi ci rassicura sulla tenuta dell'EuroZona… forse |
Ah, poveri noi...
AlexFocus
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