domenica 9 febbraio 2014
00:28 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli,
09/02/2014
Lo
ammetto: sono stato stimolato di un articolo di Marco Cobianchi sul settimanale
Panorama n. 4 del 22 gennaio 2014, “Da
Dieudonnè alla Kyenge, il conformismo impera”
Cos’è
un eretico?
Inizialmente,
agli albori della civiltà, l’eresia era semplicemente prendere in
considerazione delle ipotesi non contemplate dalla Chiesa (od, in altre
religioni, dal rabbino, dal mufti, dal cavolo di “venerato maestro” che si
sceglie come riferimento acritico ed assoluto). Essere eretico, un tempo poteva
anche essere molto pericoloso, come minimo si rischiava l’esclusione sociale,
la gogna, la tortura o, nei casi più duri, persino la morte (bruciati sul rogo,
squartati da quattro cavalli, spellati in toto, impalati, etc. via elencando
modi spregevoli per fare una cosa improponibile: morire per un’idea).
Poi,
un giorno, quasi magicamente, con l’avvento di una rivoluzione mondiale ed una
serie di guerre di “liberazione” dai “decrepiti regni” (non ultimo quello del
papato), si aperta agli occhi dell’umanità una porta su “magnifiche sorti e
progressive” insomma siamo giunti nell’era del progresso “ineludibile”, della
tecnologia che ci “aiuta”, nella scienza che ci “illumina”: tutto finito con
l’eresia?
Manco
per niente!
Kashetu Kyenge (detta Cecile) |
In
primis, se si entra in un salotto di "benpensanti" (magari la maggior parte di essi fa parte di una cricca di raccomandati dal "sistema"), non è ammesso avere dubbi
sull’operato del ministro per l'integrazione Kashetu Kyenge (detta Cecile), cioè non si può dire che abbia fatto ancora qualcosa di notevole per un compito così delicato o che, magari, al
suo posto ci vorrebbe qualcuno di competente, non una grigia funzionaria di
partito (DS), che (a parte la laurea in farmacia) non ha una grande capacità comunicativa e nemmeno modi coinvolgenti.
La
tortura per l’eretico è solo diventata più raffinata, più moderna, più alla
moda (sic!): gli eretici sono mandati in un territorio inospitale, magari
freddo o caldissimo, con l’obbligo di lavorare. Sto parlando dei “laogai”
cinesi (i più antichi), i “gulag” sovietici, i “lager” nazisti e, buon ultimo,
anche il “circolo” di Guantanamo: lì gli internati, incatenati mani e piedi
all’interno di recinti metallici elettrificati e sormontati da filo spinato,
costretti a stare a piedi nudi, in ginocchio, subiscono persino la deprivazione
sensoriale (occhi e orecchie coperte). Ma non si può dire perché queste torture
per conto terzi (infatti l’isola è vicinissima a Cuba) sono inflitte senza
processo, senza notifica del reato, senza prove (l’habeas corpus), senza
nemmeno la possibilità di vedere i parenti o fare una telefonata o consultare
un avvocato. Ma non si può dire, perché questa barbarie è inflitta per ordine di un premio nobel per la pace “preventivo” Barack Hussein Obama, chiamato affettuosamente Adolf dai suoi "amici" (cioè uno che non ha fatto niente
per pacificare il mondo ma, anzi, ha portato fin’ora 330 attacchi a nazioni
estere, senza che il suo paese sia stato attaccato).
E
che dire dei lager a cielo aperto della Cisgiordania e di Gaza, delle ridotte in
cui gli sventurati che resistono alla pulizia etnica perpetrata spietatamente
dai sionisti israeliani (ed appoggiata senza la minima vergogna dai sionisti
nel resto del mondo globalizzato), in quei luoghi terribili i palestinesi
devono sopportare di essere bombardati, mitragliati, senza acqua, eletricità,
gas, senza cibo, senza medicine, senza nemmeno gli aiuti economici e finanziari
internazionali, sena poter sfruttare il petroli ed il gas che sono stati
trovati di fronete alle coste palestinesi. Dei campi di concentramento nei
quali gli aguzzini non permettono nemmeno l’ingresso di materiali da
costruzione per restaurare i fabbricati danneggiati, i cui campi coltivati
vengono sistematicamente devastati, dove giorno dopo giorno vi sono
prevaricazioni, violenze, sevizie. Non a caso il diktat sionista è “mandare
Gaza indietro nel medioevo”… Massimo
Fini scrive che Israele è “il tabù dei tabù”: forse non si sbaglia.
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simbolo
“manif pour tous”
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arresto
a Parigi di attivista pro-life e no-gay-marriage solo per ver indossato la
maglietta MPT”
|
Non
parliamo di difendere la famiglia tradizionale: in Francia anche solo mettere
la maglietta della “Manif pour Tous” è
considerato come “manifesto per la negazione dei diritti omosessuali” quindi va punito con il carcere. Non si può discutere
lu matrimonio gay né, tantomeno sull’adozione da parte di coppie omosessuali.
Dire che “un figlio non si può comprare né vendere, che non è un diritto né un
dovere ma un dono” ormai è diventata un concetto da condannare sulla pubblica
piazza. Vladimir Putin, per la legge
che vieta l’adozione di bambini russi a coppie che vivono in paesi che hanno
legalizzato il matrimonio omosessuale è diventato il mostro da abbattere. Il
cosiddetto “paradiso della democrazia”, gli USA del terzo millennio ogni giorno
fanno sfoggio di strabismo, di cecità selettiva sui diritti e si fanno inferno
per chi non è d’accordo con la vulgata corrente, abortista, omosessuale, contro
la famiglia tradizionale.
Dieudonnè e la maglietta con misura di Quenelle |
Ma
quello che sta succedendo in Francia non è successo nemmeno nella Serbia di
Slobodan Milosevic: al comico francese Dieudonnè M’bala M’bala è stato vietata
persino la satira in teatro, da quando ha introdotto il gesto dell’ombrello
(detto “quenelle” da un popolare tipo di salsiccia) per prendere in giro il
potere di turno.
I
media tradizionali francesi e politici hanno iniziato il nuovo anno con una
risoluzione condivisa da tutti loro per il 2014: azzittire per sempre un comico
franco- africano che sta diventando troppo popolare tra i giovani. Hanno
persino cercato di giustificarsi affibbiando un fantasioso marchio per
Dieudonné e seguaci come "nazisti" .
La
quenelle è fin troppo ovviamente un gesto volgare che significa grosso modo
"fìccatelo su per il c.lo" , con una mano posta nella parte superiore
del braccio verso il basso per indicare " quanto in su" devi
ficcartelo.
La
questione è che il comico è il classico dissacratore, che non guarda in faccia
nessuno, nemmeno la religione laica della Shoah, che in Francia è degenerata in
leggi, come la Gayssot, che vieta qualsiasi dubbio sul cosiddetto olocausto
ebraico, senza considerare che la parola “olocausto” indica un’offerta
volontaria (come quella di Gesù), e non è adeguata agli avvenimenti che hanno
riguardato gli ebrei nel periodo 1933-45, per i quali si può parlare di
genocidio, di tragedia, di disatro umanitario ma non di olocausto.
Questo
atteggiamento delle istituzioni, cioè il fronte anti-quenelle che va dallo
stesso presidente François Hollande al
capo del partito di opposizione conservatore, UMP, Jean -François Copé, dal coro unanime dei media, come il
settimanale Nouvel Observateur che,
in un editoriale ha definito Dieudonné "già morto, spazzato via e
sepolto", le principali organizzazioni ebraiche CRIF (Conseil des représentatif Istituzioni
Juives de France) , l' AIPAC
(American Israel Public Affairs Committee) francese e LICRA (Ligue internationale contre le
racisme et l' antisémitisme, che gode di particolari privilegi nel diritto
francese ), sta dando un effetto controproducente: le persone percepiscono che
vi è uno sbilanciamento troppo marcato del potere sionista, quindi cresce il
sentimento popolare antisionista.
Vi
sono persone (alcuni cosiddetti “intellettuali”) che accettano supinamente,
anche infiorettando i loro scritti con citazioni ed elucubrazioni notevoli, il
diktat del NWO o Nuovo Ordine Mondiale rappresentato dal Grande Fratello e
magistralmente desritto da George Orwell nel suo libro "1984".
Sinceramente
mi dispiace che da un simili, alti analisi non si evinca (in genere) la
differenza, non trascurabile, tra antisemitismo ed antisionismo.
Il
primo rappresenta un calderone in cui si "bolle" tutto il complesso
di ebrei, arabi et similia, a vantaggio di chi non vuole fare chiarezza nè sul
passato ne sul presente, per dominare il futuro degli ignoranti.
Il
secondo, a mio modesto parere, inquadra il vero problema nel contesto: le
politiche di aggressione, sottomissione, dominazione (anche violenta) delle
potenze colonizzatrici del 18° secolo, si sono trasformate (durante il 19° ed
il 20° secolo) in politiche "globalizzatrici" nascondendo sotto la
foglia di fico dell'esportazione di "democrazia" il vero progetto
imperialista della mondializzazione.
Ed
eccoci giunti al NWO con i diktat "La guerra è pace",
"L'ignoranza è forza", "La libertà è schiavitù". In questo
contesto la nuova religione laica (che ha sostituito la religione cristiana) è
diventata la Shoah e chi ne dubita diventa automaticamente un paria, senza
voce, senza patria e senza diritti. Se lo fa un singolo, viene degradato a
reietto (magari ucciso, ma anche incidentato, ammalato, suicidato vedi JFK, Joeg Haider, Néstor Kirchner e la moglie Cristina Fernandez sua vedove ed attuale "presidenta" dell'Argentina), se lo
fa una nazione, interviene la NATO (North Atlantic Terrorist Organization) con
le sue truppe di "pace".
Ma
fortuna c’è Vladimir Putin, che difende lo spirito occidentale.
Amen
Didascalia: partita a scacchi tra Putin ed
Obama (nella didascalia Putin sprezzante, sorridente e giovanile dice ad un Obama sudato, ingrigito e precocemente invecchiato "Io conservo il mio re (il presidente Bashar al-Assad) e tu il tuo buffone (il presidente francese François Hollande)
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