sabato 8 ottobre 2016


Napoli, 08/10/2016

Estraggo alcune frasi dall’ottimo aticolo che si può leggere integralmente sul link: http://www.fanpage.it/la-magistratura-in-italia-ordine-o-potere-considerazioni-giuridico-costituzionali-di-un-giovane-avvocato/  a cura dell’avv. Giuseppe Palma.


Quella che mi ha convinto maggiormente tra le sue valutazioni è che i megistrati NON sono eletti da nessuno quindi esercitano le loro funzioni A NOME ma NON PER CONTO del popolo (cioè è una forma di rappresentanza INDIRETTA) mentre Parlamento e Governo esercitano le loro funzioni A NOME E PER CONTO del popolo (rappresentanza DIRETTA).
Inoltre proprio per il rapporto diretto, il politico lo posso mandare “a casa” (con la sfiducia o non votandolo più) mentre il magistrato no.




Quanto della famosa separazione tra i poteri dello Stato (esecutivo, legislativo, giudiziario) operata da Montesquieu - e alla base delle moderne democrazie - è stata accolta nella nostra Costituzione ? E, soprattutto, cosa accade quando si è in presenza di una "cronica" debolezza del potere esecutivo e legislativo ?
….
A mio modesto parere, la Magistratura non può in nessun caso esercitare un potere – in senso stretto – dello Stato, infatti per poter parlare tecnicamente di potere, e quindi di imperium, è necessario che esso derivi dal popolo o, come accadeva nei secoli passati, da Dio.

<omissis>…

Per rendere maggiormente masticabile questo meccanismo, è sufficiente comprendere che nel momento in cui il Parlamento ed il Governo esercitano i propri poteri, lo fanno “in nome” E “per conto” del popolo da cui ne deriva l’investitura, quindi la Magistratura non può essere in alcun modo considerata un potere – in senso stretto – dello Stato; essa è solo un Ordine legittimato ad esercitare – “in nome” del popolo e NON anche per conto di questo – la funzione giurisdizionale nei soli spazi delineati dalla Costituzione e, soprattutto, nel fedele rispetto della legge approvata dai soli organi deputati ad adottarla, quindi dal Parlamento e dal Governo, seppur quest’ultimo nei soli casi tassativamente previsti dalla Carta costituzionale.

A dimostrazione di quanto premesso, la nostra Costituzione – della quale i giudici si dichiarano spesso i soli scudieri – parla, non a caso, di Ordine Giudiziario e non di potere. Se si legge il Titolo Quarto della Carta costituzionale è scritto a chiare lettere, nella Sezione Prima, “Ordinamento giurisdizionale”, e non Potere; e a fugare ogni dubbio ci pensa l’art. 104 Cost. : <<La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere…>>.  Fatti chiaramente salvi i principi di autonomia e indipendenza contro i quali nessuno mai si sognerebbe di scrivere neppure un rigo, osservi il lettore che la Costituzione parla – addirittura in maniera esplicita– solo di Ordine, guardandosi bene dall’usare il termine potere.

<omissis>…

E che dire della crociata classista e giacobina racchiusa nelle parole <<resistere, resistere, resistere…>>! Alla “faccia” della Costituzione e del principio della separazione dei poteri!

<omissis>…

Mai la Magistratura deve sentirsi legittimata a sostituirsi alla politica; anche di fronte a periodi di debolezza di quest’ultima, la Magistratura non deve mai indossare una veste che non sia quella che le ha ricamato su misura la Costituzione e, allo stesso tempo, mai la politica deve utilizzare la giustizia per i propri scopi. Atteggiamenti differenti hanno prodotto e continueranno a produrre gravissimi danni allo Stato di Diritto ed ai principi di libertà e democrazia.

<omissis>…

E che dire, per esempio, di alcune sentenze della Corte di Cassazione?! Nascondendosi dietro l’importantissima funzione nomofilattica, la Suprema Corte spesso stravolge sia l’intenzione del Legislatore che il senso e la portata delle leggi stesse. Tutte queste deformazioni, se vogliamo continuare a vivere in uno Stato di Diritto, devono al più presto cessare!

<omissis>…

Al momento mi è sufficiente trovare consolazione nel sapere che esiste una maggioranza di magistrati – e vi posso garantire che sono tantissimi – che svolgono onestamente il loro lavoro con professionalità, preparazione e serietà, senza alcuna mira o ambizione che non sia quella nobile e disinteressata di essere al fianco di tutti gli operatori del diritto – seppur ciascuno nel rispetto del proprio ruolo – per garantire ai cittadini l’unica cosa che conta per davvero: la Giustizia!

Avv. Giuseppe Palma

http://www.fanpage.it/

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