venerdì 29 giugno 2012

Napoli, 29/06/2012

Ecco un altro numero. Come al solito ci sono riferimenti alla “cabala”, alle religioni e quelli generali.
Come ha già ricordato in precedenza, questa serie in italiano si ispira alle pagine del sito http://pages.globetrotter.net/sdesr/nu1.htm (ora non più attivo). E poichè tutto è perfettibile cioè si può migliorare, prego chi abbia delle osservazioni di segnalarle nei commenti oppure alla mia email: alexfocus@alice.it , ringraziando in anticipo coloro che mi aiuteranno.

AlexFocus 


Proprietà del numero 25



Simbolismo

·         Rappresenta la Parola Universale di Dio, secondo Abellio.
·         Secondo sant’Agostino, il numero 25 rappresenta la Legge.
·         Rappresenta la moltiplicazione di creature che ricoprono il doppio mondo dello spirito e la materia, secondo R. Allendy:  "E’ la graduazione della vita su tutti piani e l’evoluzione attraverso il gioco delle opposte polarità."

Bibbia

·         Secondo le prescrizioni di Geova date a Mosè, partendo dall'età di 25 anni, il Levita esercitava il suo ministero e svolgeva il suo dovere nella Tenda delle Riunioni.  (Nb 8,24)
·         Il Tempio che il re Salomone costruì per Geova aveva un’altezza di 25 cubiti.  (1 K 6,2)
·         Il venticinque di ciascun mese, il culto pagano prevedeva sacrifici sull'altare degli olocausti.  (1 M 1,59)

Generale

·         L'attesa di Abramo che, per 25 anni, spera nella nascita dell'annunciato figlio (Isacco).


Il Vangelo di Barnaba cita in tutto 25 miracoli di Gesù Cristo (a lato un’icona medioevale del santo il cui nome ricorre l’11 giugno)

·         Il giudizio particolare di un'entità che, dopo la morte fisica, viene davanti agli Anziani, chiamati i 24 Vecchi, più il Cristo che siede sul trono reale, per un totale di 25 Giudici.
·         In precedenza, durante il Santo Sacrificio della Messa, il prete faceva un insieme di 25 segni della Croce:
o        3 segni sulle offerte,
o        5 segni per preparare la transustanziazione [trasformazione del pane e vino, durante il sacramento della Messa, in corpo e sangue di Cristo],
o        1 per la benedizione del Pane,
o        1 per la benedizione del Vino,
o        15 segni per il resto delle preghiere recitate a memoria.


I 25 precetti di Mahâvira del Giainismo.

·         Secondo le visioni di Anna-Caterina Emmerich, la durata del viaggio del Tre Magi fu di 25 giorni e la distanza coperta tra il loro punto di congiungimento e Betlemme fu di 672 leghe [la distanza che una persona, o un cavallo, poteva percorrere al passo in un'ora di tempo (a seconda dei luoghi una grandezza variabile tra i 4 e i 6 chilometri)].
·         Secondo a visioni di Anna-Caterina Emmerich, c’erano 25 percorsi convergenti alla Torre di Babele e 25 tribù presero parte alla costruzione dell'edificio.
·         Luca scrisse il suo Vangelo 25 anni dopo l'Ascensione di Gesù, secondo le visioni di Anna-Caterina Emmerich.


Maometto o Mohammad (a SN) aveva 25 anni quando sposò una vedova, chiamata Khadidja (a DS).



·         L'apostolo Giovanni aveva 25 anni quando fu chiamato all’apostolato. Similmente, è all'età di 25 anni che Giuda Iscariota fu fatto apostolo di Cristo, secondo le visioni di Anna-Caterina Emmerich.
·         Il portico (dedicato a san Giacomo) della basilica di S. Pietro a Roma, chiamato anche "la porta d'oro", viene aperto tradizionalmente dal Papa ogni 25 anni. La Chiesa dichiara in effetti che c'è un Anno Santo [detto anche Anno Giubilare] ogni 25 anni ed il 1975, come l'anno 2000, è un Anno Santo.
·         Il quadrato magico che usa i primi 25 numeri è associato col pianeta Marte e ha per somma 65.
11
24
7
20
3
4
12
25
8
16
17
5
13
21
9
10
18
1
14
22
23
6
19
2
15

·         E’ la lunghezza del cubito sacro in pollici [25 * 2.54 mm = 63.5 mm].
·         E’ circa il numero di giorni che il sole impiega per fare una rotazione completa su se stesso.
·         L’elemento di numero atomico 25 è il Manganese (simbolo Mn) usato principalmente per la produzione degli acciai (gli Spartani usavano una lega di ferro con una certa percentuale di manganese il che rendeva particolarmente resistenti le loro lame)
·         Anniversario di matrimonio: nozze d'argento.

Ricorrenze

·         Il numero 25 è usato 31 volte nella Bibbia. In Ezk 40,30, i numeri 25 e 5 sono entrambi usati, ma quest’ ultimo non appare nella Bibbia di Gerusalemme. E’ presente comunque in altre traduzioni bibliche come il NRSV.
·         I numeri 600 e 12'000 sono usati 25 volte nella Bibbia.
·         Le parole "In verità vi dico" sono pronunciate dal Cristo 25 volte nel Vangelo di Giovanni. Lo “Spirito Santo” è citato 25 volte nei Vangeli.

venerdì 22 giugno 2012

Napoli, 22/06/2012

Sono stato molto ed a lungo combattuto se rimbalzare l’articolo di EffeDiEffe “La Rockefeller Foundation prevede 13.000 morti alle Olimpiadi di Londra” ma un amico mi ha fatto notare una notizia che mi era sfuggita su repubblica “Giochi, missili sui tetti delle case contro il rischio-terrorismo”. In realtà il documento cui si fa riferimento “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale» (riproduco l’articolo di EffeDiEfffe in calce) non parla solo delle Olimpiadi del 2012 ma anche di epidemie,  terremoti, tsunami, carestie, di migrazioni epocali, lungo un arco di tempo che va dal 2010 al 2030.
E poi ho visto che si è scatenato un battage pubblicitario (non martellante ma comunque rilevante) pre spingere le persone a visitare i luoghi dove si svolgerano le gare olimpiche…
Preferisco correre il rischio di passare per un “Cassandro” fasullo che essere bollato, poi, per uno che si è fatto gli affari propri, strafregandosene degli altri.
Saluti
AlexFocus

La Rockefeller Foundation prevede 13.000 morti alle Olimpiadi di Londra



Rockefeller_prevision_2010_2030
 
Un documento del 2010 della Fondazione Rockefeller, dal titolo: «Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale» delinea uno scenario che si conclude con la morte di 13.000 persone durante i giochi olimpici del 2012.

Il sorgere dellautoritarianesimo

Rockefeller_prevision_1



La prima terrificante previsione inizia nel 2012 quando, «la pandemia che era stata anticipata da anni al mondo» alla fine colpirà, infettando quasi il 20% dell’umanità ed uccidendo 8 milioni di persone. A causa di tale pandemia, la Rockefeller Foundation tiene a sottolineare che i popoli daranno il benvenuto ad un governo più autoritario e ad un più stretto controllo su tutti gli aspetti della vita, incluso un [chip] Biometrico ID [di identificazione] per tutti i cittadini [RFID cioè il segno di Satana].

Le bombe ai giochi olimpici del 2012

 
Rockefeller_prevision_3

Nel documento, la Rockefeller Foundation «predice» che il decennio 2010-2020, sarà denominato «Il Decennio della Distruzione», a causa dell’ondata di attacchi terroristici, di disastri naturali, di rivolte civili e di disastri finanziari.

Gli anni dal 2010 al 2020 saranno definiti «Decennio della Distruzione» per diversi motivi: le bombe ai giochi olimpici del 2012 – che uccideranno 13.000 persone – saranno seguite subito dopo da un terremoto in Indonesia che ne ucciderà 40.000, con uno tsunami che spazzerà via il Nicaragua, e con lo scoppiare della carestia nella Cina occidentale a causa di una siccità di quelle che capitano una volta in mille anni, dovuta ai cambiamenti climatici.

Proseguendo, il documento predice anche che alla volta del 2015 una larga parte della forze armate USA sarà richiamata da Paesi quali l’Afghanistan per stabilirsi nei confini americani.

Nel 2015, gli USA ricollocheranno una larga parte della propria difesa per impegni nazionali, ritirandola dall’Afghanistan – dove gli insorti talebani recupereranno nuovamente il potere.

Come sta accadendo ora, il documento descrive come le nazioni perderanno il potere sui propri bilanci a causa di massicci debiti, lasciando apparentemente la propria sovranità finanziaria nelle mani dei tecnocrati.

Ma il documento non si occupa solo di questi temi. La Rockefeller Foundation anticipa anche la crescente sfiducia nei vaccini, affermando che a causa della corruzione – sia negli enti nazionali che in quelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – vaccini adulterati porteranno a stragi di massa. Stando al documento, un gran numero di genitori non faranno vaccinare i figli, il che farà salire la mortalità infantile a livelli mai visti dagli anni ’70.

Nel contesto di un sistema sanitario indebolito, di corruzione e di disattesa degli standards – sia per cause interne alle nazioni che per colpa di istituzioni mondiali come l’OMS – nel sistema sanitario pubblico di numerose nazioni africane, entreranno vaccini avariati. Nel 2021, 600 bambini moriranno a causa di un vaccino per l’Epatite B avariato, che sembrerà nulla a confronto delle morti di massa che avverranno pochi anni dopo causate da un farmaco antimalarico avariato. Le morti e gli scandali che ne deriveranno, mineranno la fiducia nelle vaccinazioni, i genitori – non solo in Africa ma anche altrove – inizieranno a non far vaccinare i propri figli, e non ci vorrà molto prima che i tassi di mortalità infantile e neonatale schizzino a livelli che non si vedevano più dagli anni ’70.

Nel Decennio della Distruzione, la tecnologia farà sempre più parte del campo di battaglia, con il cyberterrorismo e la pirateria mafiosa organizzata che saranno sempre più diffuse. Una terrificante e delineata predizione nel documento, riguarda la «bio-pirateria»: OGM e la biotecnologia-fai-da-te spingeranno avanti la passione dei Globalizzatori per il Trans-umanesimo.

Interessante notare che non tutta la pirateria sarà negativa. Le sementi geneticamente modificate (OGM), e le biotecnologie-fai-da-te (DIY, Do It Yourself), diventeranno delle attività diffuse nei garages privati, producendo dei significativi progressi. Nel 2017, un gruppo di scienziati africani ribelli rientrati nei propri Paesi dopo aver operato presso multinazionali occidentali, diffonderanno il primo di una serie di nuovi OGM che faranno espandere a dismisura la produzione agricola del continente africano.



Proprio come da secoli nei desiderata dei Globalizzatori, il mondo occidentale inizierà a precipitare all’indietro, nel feudalesimo, con la distanza fra ricchi e poveri che raggiungerà livelli che non si vedevano da centinaia di anni, mentre la classe di mezzo si estinguerà.

I ricchi si rifugeranno dentro strutture simili a fortezze, mentre i poveri si ritroveranno nei ghetti. Il documento prosegue delineando che, alla volta del 2030, non sarà più rilevante – né evidenziabile – la differenza fra nazioni sviluppate e nazioni in via di sviluppo.

Rockefeller_prevision

Agenda 21

Lo studio evidenzia anche numerosi scenari ambientali conseguenti al cambiamento climatico, scenari che comprendono, a partire dal 2018, un nuovo sistema economico mondiale basato sulla Infrastruttura Verde.

La Fondazione descrive come il crollo sociale produrrà, per sopravvivenza, una migrazione di massa dalle aree rurali a quelle urbane; una curiosa realtà dato che, coloro che vivono nelle zone urbane, hanno un’autosufficienza molto più limitata rispetto agli abitanti delle aree rurali, che hanno molta più facilità nel coltivare il proprio cibo.

Un ulteriore rimando all’Agenda 21 è la predizione, contenuta nel documento della Fondazione, secondo la quale solo i ricchi avranno la possibilità di viaggiare, dato che i prezzi schizzeranno alle stelle e le restrizioni, in nome della sicurezza, raggiungeranno livelli così alti che i poveri, semplicemente non potranno spostarsi dalle proprie comunità.

Conclusione

Come nel caso di altri documenti di questo tipo, diffusi dalla RAND – e dal MoD
[Minster of Defense, Ministero della Difesa, ndt] nel Regno Unito – queste predizioni costituiscono una finestra sui pensatoi che aiutano a modellare gli avvenimenti mondiali. Anche se questi documenti sono presentati come semplici previsioni, è importante rendersi conto che molti di essi sono risultati, in passato, sorprendentemente precisi e dunque vale la pena di prenderli in considerazione quando trattano di eventi in un futuro a noi prossimo.

Documentazione > Scenarios for the Future of Technology and International Development (The Rockefeller Foundation)

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

Fonte >
 
libertytactics.com

mercoledì 20 giugno 2012

Napoli, 20/06/2012

Finalmente, forse, sta risvegliandosi il sole delle regioni meridionali, ovviamente il sole della sovranità popolare. Pubblico, in un unico post, tre distinte missive che riguardano l’argomento, pregando di darne la massima diffusione al Sud (perché partecipi attivamente) ed al Centro-Nord perché sappia che è iniziata la fine del periodo di sudditanza delle regioni “meridionali” che, da ora in poi, perderanno questo appellativo dispregiativo e diminutivo per tornare ad essere definite “Duosiciliane”. La storia non va “costruita” dal vincitore militare nè rimossa né falsificata, va studiata ed assimilata nelle parti migliori e va “accettata” con l’accetta nelle sue parti più deteriori, altrimenti nessun futuro può essere costruita su essa, sarebbe come tentare di edificare un castello su sabbie mobili. Gli ultimi 151 anni di storia “pseudo-unitaria” così sono stati e sono tentativi, ovviamente, miseramente falliti.
Tocca, ora, al popolo ed ai suoi rappresentanti legittimi prendere in mano le redini del proprio destino strappandole, se necessario con la forza, dalle mani degli indegni eredi culturali delle carogne carignanesche dei Savoia e degli invasori francesi, entrambi traditori al soldo di banche della perfida Albione.
Chi ci sarà, potra avere voce, per sé e per i propri figli…
AlexFocus

PREMESSA STORICA DI LEGITTIMIZZAZIONE

Vincenzo Gulì

16 Gennaio 2010
Il Regno di Carlo di Borbone del 1734 era uno stato composto da due nazioni: quella napoletana, nella parte continentale; quella siciliana nella parte insulare. Il Congresso di Vienna sancì la nascita della nazione duosiciliana che riunì le Due Sicilie al di là e al di qua del Faro, conferendo al sovrano il significativo titolo di Ferdinando I delle Due Sicilie in luogo dei precedenti: Ferdinando IV di Napoli e Ferdinando III di Palermo. I popoli così raggruppati si potevano chiamare Duosiciliani perché ormai erano maturi i tempi (dopo il tentativo iniziale di Alfonso d’Aragona nel XV sec.) della loro fusione socio-culturale. Tutto ciò che prima si imputava all’una o all’altra nazionalità andava perciò in seguito riferito all’unica Nazione delle Due Sicilie.

Nel patto che Carlo siglò al suo insediamento con la Nazione Napoletana (com’era prassi di tutti i sovrani che si erano seduti sul trono sebezio) esisteva un particolare privilegio per la città di Napoli che avrebbe assunto il governo di tutto lo stato in caso di assenza o di incapacità del legittimo sovrano, ciò impegnando se stesso e i suoi discendenti.

La prammatica carolina fu grandiosamente attuata nel 1799 quando, in assenza di Ferdinando IV convinto dagli Inglesi ad arroccarsi a Palermo, la Nazione Napoletana si trovò senza una guida di fronte all’armata dei Francesi invasori. I rappresentanti della capitale si riunirono nell’ex refettorio del convento di San Lorenzo prendendo la decisione di resistere di fronte al nemico, rendendo in tal modo possibile l’epica e sanguinosissima lotta dei Lazzari contro i Francesi a Napoli e, successivamente, dei briganti in tutta la parte continentale del regno fino alla liberazione dei Sanfedisti, partiti dalla Nazione Siciliana.

Dopo oltre due secoli la nazione Duosiciliana si trova in analoghe condizioni:
1. Assenza del Re
2. Invasione “piemontese”, all’ultimo atto con il federalismo.

Cominciamo dalla prima.
I legittimi discendenti dell’ultimo Borbone regnante, Francesco II, conoscono perfettamente la triste situazione del Mezzogiorno d’Italia ed anche coloro che da vent’anni si battono per il suo riscatto socio-politico. Nonostante ciò non hanno mai concretamente manifestato l’intenzione di esporsi per il richiamo del sangue reale nelle loro vene. Il Re quindi è assente o per lo meno non capace di rivolgersi al suo popolo in catene. La sovranità, secondo la prammatica carolina, passa dunque, dopo 211 anni, di nuovo al popolo.

Analizziamo la seconda condizione.
Il nemico alle porte non è costituito dai predatori galli del 1799 o dai piemontesi del 1861. Le armi, per fortuna, ora tacciono ma, come hanno dimostrato con i fatti i Giacobini di ieri e di oggi, la guerra continua sino al totale annichilimento del soccombente. Dall’invasione del 1860-61, i cui ultimi echi di spari svanirono dopo ben dieci anni di brigantaggio, è proseguita spietata e implacabile l’azione distruttrice dei vincitori con il saccheggio sistematico delle risorse materiali e intellettuali delle province meridionali, con l’imposizione di un’endemica emigrazione, con la cancellazione della memoria storica dei discendenti dei Duosiciliani. Dopo aver inaridito pressoché del tutto il Sud Italia, il governo di Roma sta per completare le riforme del federalismo che imporranno, per la prima volta legalmente, ai popoli italici livelli diversi di vita in proporzione alla ricchezza locale prodotta.
I danni saranno certamente più gravi e irreversibili di quelli arrecati dalle baionette francesi nel 1799 o da quelle piemontesi del 1861! Perdurando la connivenza dei rappresentanti istituzionali meridionali con i nostri padroni del nord, non è possibile aspettarsi da loro alcuna tutela.

E’ il momento, per i fieri discendenti dei duosiciliani, di bruciare le tappe costituendo a Napoli un Parlamento con la partecipazione di tutti quei meridionali che avvertono il fatale momento storico che stiamo vivendo. Esso costituirà uno sprone per tutte le istituzioni italiane e internazionali a cui incessantemente il Parlamento si rivolgerà per pretendere ascolto e provvedimenti nuovi per il Sud. Costantemente tutti saranno aggiornati sulle proposte fatte e le risposte ottenute in modo che questo consesso duosiciliano sia un osservatorio perenne, determinato, competente ed orientativo su quanti ci governano.
Che il Signore della storia, attraverso le anime sante dei nostri re cattolici, ci ispiri e ci protegga!
  
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Al rappresentante in indirizzo  della provincia di NAPOLI
 
Stemma del Parlamento delle Due Sicilie

Caro compatriota,
        la crisi che si sta abbattendo sul Sud Italia è forse la più terribile che ci colpisce da 151 anni perché infierisce su un tessuto sociale economico-culturale assai fragile che rischia di affossare definitivamente la nostra amata terra che per 731 anni era stata una nazione libera, prosperosa e felice.
Non è più tempo di indugiare in sofismi o individualismi, è invece il momento propizio per mettere insieme le forze sudiste che hanno dimostrato in questi anni di tenere sinceramente e disinteressatamente all’avvenire del cosiddetto Mezzogiorno d’Italia.

Varie volte abbiamo assistito a tentativi simili che sono puntualmente naufragati. Da queste esperienze è venuta la necessità di superare le ragioni di tali fallimenti costituendo un organismo super partes che rispetti le singole autonomie e caratteristiche e sia aperto democraticamente al dialogo serrato e consapevole per addivenire a  risoluzioni che aiutino realmente il Sud. Il progetto di un nostro Parlamento non è certamente nuovo ma è assolutamente nuovo il fermo proposito di partire anche qui dall’analisi degli scarsi risultati precedenti per andare vittoriosamente avanti. Non più cariche onorifiche per blandire, non più proclami fini a se stessi, non più coalizioni elettoralistiche per far riemergere politici trombati.  Organizziamo allora tutti assieme un'assise  duosiciliana dove si discuta e ci si impegni personalmente per operare, a partire dalla provincia storica di provenienza.

Ti invito allora ufficialmente il 30 giugno prossimo nell’ultima capitale di Napoli, in piazza Mercato,  alle ore 10:00, nell’antica Chiesa di S. Croce al Mercato (detta pure al Purgatorio) per partecipare alla riunione del legittimo Parlamento delle Due Sicilie – Parlamento del Sud ® (debitamente registrato) e programmare il nostro futuro.

 In questo storico edificio, ricostruito nel XVIII sec., si ricorda la decapitazione di Corradino di Svevia e la rivolta di Masaniello; esso da allora domina la piazza in cui avvenivano le esecuzioni dei rei di stato e dei delinquenti comuni. Essa è stata recentemente riattata e non accoglie più cerimonie religiose. Tra le sue mura, che trasudano storia, getteremo le basi per il riscatto del Sud ( sia come singoli sia come gruppi costituiti) puntando su quanto ci può unire e disdegnando quanto può dividerci come le idee politiche, le concezioni storiche, le confessioni religiose. Il richiamo alle Due Sicilie è soltanto il riferimento a uno stato che primeggiava nel mondo alla metà dell’Ottocento e che vogliamo prendere ad esempio di grandezza dimenticata per risolvere, mutatis mutandis e servatis servandis, gli enormi problemi del Sud attuale.

Basta adesso con le parole e facciamo insieme i fatti a partire da sabato 30 giugno per diventare , con un crescendo di interventi coraggiosi e incisivi, il punto di riferimento dei mali degli odierni meridionali e guidarli finalmente all’inversione del trend negativo che da 151 anni li attanaglia. Non escluderti scetticamente a priori ma intervieni volenterosamente e criticamente. Chi mi conosce, sa bene come io differenzi le parole dai fatti, distinguendomi da quelli che li confondono e che hanno impedito al Sud di sprigionare tutta la sua potenza reattiva in questi ultimi decenni.

Napoli, 16 giugno 2012

Prof. Vincenzo Gulì
cell. 3394436890

P.S. E’ opportuno un sollecito segno di consenso per preparare l’attestato di partecipazione

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Conclusione

'O PARLAMENTO NUOSTO
Come annunciato, si è insediato ieri 16 gennaio 2010 il Parlamento delle Due Sicilie nell’antica capitale borbonica. L’antisala dei baroni del Maschio Angioino era gremita dai rappresentanti di tutte le province del regno cancellato dai piemontesi nel 1860. La seduta è iniziata in nome dell’Altissimo con l’invocazione alla Trinità e la benedizione dei presenti da parte del cappellano del Movimento Neoborbonico don Giuliano Lilli da Isernia, come da prassi delle riunioni fatte avanti ai cattolicissimi sovrani delle Due Sicilie.

Spiccava al centro del tavolo di presidenza la poltrona centrale vuota, coperta dalla bandiera gigliata, che era destinata al Re. Ma quando il re era assente , come ha spiegato il coordinatore parlamentare,  Vincenzo Gulì la sovranità passava giuridicamente al Popolo.

Infatti, in base a una Prammatica di Carlo VII del 1734, se il re non può, per ragioni soggettive o oggettive, guidare la nazione, è legittimato il Popolo con i suoi rappresentanti a sostituirlo nelle situazioni critiche

Quale situazione più critica del Sud attuale, indicato dagli osservatori socio-economici come la zona più arretrata dell’Italia e destinato a subire i terribili effetti letali del federalismo voluto dal nord.?  E’ il momento allora di rappresentare degnamente la nazione duosiciliana, costituendo varie commissioni dicasteriali per vigilare l’intero orizzonte del Mezzogiorno che lavoreranno nei vari ambiti di competenza per denunciare i problemi immanenti e contingenti alle istituzioni da 150 asservite agli interessi dei colonizzatori settentrionali ed orientarle in tutti i modi affinché cambi finalmente qualcosa al d sotto del Tronto e del Garigliano. Il Parlamento ha un presidente, Giuseppe Genovese, e vari vicepresidenti:  Vincenzo Gulì ( Vicario generale), Gennaro De Crescenzo, Salvatore Lanza, Alessandro Romano

La prima seduta è stata presieduta dal membro anziano Felice Abbondante e ha visto succedersi tra gli oratori i delegati delle antiche province duo siciliane. Per quelle al di qua del faro: Napoli (con i suoi sedili), Terra di Lavoro, Molise, Abruzzo Citra, Abruzzo Ultra, Principato Citra, Principato Ultra, Capitanata, Terra di Bari, Terra d’Otranto, Basilicata, Calabria Citra, Calabria Ultra. Per quelle al di là del Faro: Palermo, Val Demone, Val di Noto, Val di Mazara. Le riunioni parlamentare saranno itineranti e la prossima con tutta probabilità sarà convocata in Sicilia in coincidenza dei 150 anni del nefasto sbarco di Marsala. 

Ogni membro ha scelto la commissione più confacente in modo che i lavori possano immediatamente incominciare su convocazione, anche telematica del coordinatore nazionale. Ogni commissione sarà presieduta da un responsabile come da prossima comunicazione. Dopo aver ricevuto le nomine dal Comitato Promotore i rappresentanti, che si fregeranno del titolo spagnolesco di “DON”, hanno pronunciato il giuramento previsto dalla Costituzione di Ferdinando II del 2 febbraio 1848 (prima carta costituzionale italiana) che recita riferendosi alla tutela della Patria:

Nel nome temuto dell’Onnipotente Santissimo Iddio Uno e Trino, cui solo è dato di leggere nel profondo de’ cuori, e che noi altamente invochiamo a Giudice delle Nostre intenzioni, e della franca lealtà, onde siamo deliberati di entrare in queste novelle vie di ordine politico”, giuriamo.

Il momento conclusivo dell’assemblea è avvenuto nei giardini antistanti Castel Nuovo, dove ad uno ad uno, i delegati delle province hanno versato, su un unico simbolico spazio, terra e acqua delle loro zone in maniera che da questa mescolanza rinasca la sinergia di tutto il Sud e germogli nella capitale sebezia un futuro finalmente nuovo e migliore per tutti i discendenti dei duosiciliani.

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