domenica 29 dicembre 2013


Napoli, 29/12/2013

Bruno Vespa
Questo post nasce da una mia indignazione a seguito della lettura, sebbene in ritardo, di un’autorecensione di Bruno Vespa (su Panorama n. 47 del 13 novembre scorso) a riguardo della sua ultima fatica letteraria, edita da Mondadori.

Ma anche dalla proposta di scrivere qualche articolo (su temi a cui tengo) da parte di un amico, Elia Menta, che è il titolare di un blog seguitissimo e pieno di contenuti affascinanti, esposti in una prospettiva originale, http://perchiunquehacompreso.blogspot.it/ ). Infatti proprio per questo attira i troll (cioè quelli che confutano le tesi, anche le più documentate, per idiozia / ignoranza oppure per un preciso scopo denigratorio) più coriacei.


Oscar Luigi Scalfaro
Come nasce e si manifesta l’indignazione?
A volte mi son posto la domanda perché molte persone si sbigottiscono del mio approccio brutale a certi fatti, parole (ricordo anche che l’inazione ed il silenzio hanno un significato, ma ne parlerò dopo).
Mi rimproverano di essere un estremista, poco moderato, violento (almeno verbalmente), intollerante, di farmi nemici gratuitamente: insomma di non essere, come loro, capace di fare buon viso a cattivo gioco, di non saper manovrare i tasti dell’ipocrisia, della menzogna, di non voler abbracciare il nemico più stretto di un amico (in modo machiavellico). Insomma, mi dovrò rassegnare a non diventare un “principe”…
Vincenzo Parisi
Eppure quando leggo cose come i resoconti delle giornate successive alle tre bombe del 28 luglio 1993, esplose a Milano (in via Palestro) che fece 5 vittime ed a Roma (una che distrusse parte della chiesa di S. Giorgio al Velabro e l’altra che mandò in rovina un’ala della cattedrale di s. Giovanni in Laterano), non riesco a trattenere un moto di collera.
 

Vespa racconta di essersi recato sui luoghi degli attentati con solo tre persone: il papa Giovanni Paolo II, il presidente dela Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro ed il capo della polizia, Vincenzo Parisi.
Ormai dimessosi dalla direzione del TG1 ma ancora con lo spirito da cronista Vespa chiese a Parisi un’idea sulle bombe (se sono, cioè come le altre che avevano insanguinato l’Italia nei cosiddetti “anni di piombo” cioè quelli che vanno dai '70 agli inizi degli anni '80 del XX secolo) e questo gli risponde: “Magari! Quelle stabilizzavano. Queste mi preoccupano di più”. 

il “divo” Giulio Andreotti

Ovviamente il Vespa si gelò, al pensiero dei manovratori di fili “esplosivi” (ma non lo denunciò sui giornali) e ne raccontò anni dopo a Giulio Andreotti e Francesco Cossiga: il primo, nello stile spietato ed omertoso dei ras demo(no)cristiani negò che ci fosse stato un “disegno stragista concepito o tollerato dallo Stato” mentre il secondo disse “che le bombe degli anni di piombo stabilizzavano da un lato perché mettevano sotto accusa la destra, dall’altro spaventavano la sinistra, la quale aveva una paura infondata di un sovvertimento attuato dalle forse armate, ma l’unico colpo di stato verificatosi in Italia fu l’ordine del re Vittorio Emanuele di arrestare Benito Mussolini
il “picconatore” Francesco Cossiga


  Ebbene il nostro “eroe mediatico” che vende milini di libri ha parlato pubblicamente (in TV) di questo episodio solo il 23 maggio di quest’anno quindi è stato convocato da quattro gatti di magistrati, della razza ”in perenne ricerca dei riflettori midiatici”: dopo 20 anni a che serve se non a meterci in guardia dai figli e nipoti di quella brutta figliata di “aghi della bilancia”: non dimentichiamo che due cosiddetti “enfant prodige” degli ultimi tempi sono Enrico Letta e Matteo Renzi senza lasciare fuori dal mazzo dei “fiori del male” Angelino Alfano.




una “brava triade”, il globalista Enrico Letta, l’asino rosso Matteo Renzi, il demo(no)cristo Angelino Alfano: tutti pronti a suonarci come un tamburo, come i bravi di don Abbondio
 

vota e fai votare Alì Babà con
“solo” 40 ladroni
Poche settimane or sono (in occasione dell’ennesima morte da dissesto idrogeologico, in Sardegna), ascoltai una dichiarazione di esperti tributari i quali affermarono che i fondi stanziati dal 1946 ad oggi (attualizzando le lire in euro) ammontano a circa 881 miliardi di euro ma di questo sono stati finora spesi solo 4 miliardi cioè meno dello 0,5%. Il resto si è “perso” in fiumi carisici, è stato “distolto” dal suo scopo per finire in corruzione, tangenti, regalie, appropriazioni indebite: è il potere, bellezza. Ogni volta che qualche nostalgico parla dei tempi della DC, sospirando che “quelli sì che erano uomini”, io non posso fare a meno di aggredire
verbalmente il “nostalgico” DC con la chiosa “Sì, erano uomini di m..da! E chi non lo giura con la mano destra alzata è peggio di loro…”


tra poco, soluzione: l’esorcista
E questa è gente che, pur di mantenre il potere (cioè le mani nel borsellino delle nostre altissime tasse), non si fa scrupoli di rischiare la vita.
La nostra, però.
Tra poche settimane vedremo quel che saranno capaci di combinare, magari anche grazie alla repressione
poliziesca attuata dalla EuroGendFor, la forza di gendarmeria europea che, in base al trattato di Velsen, sostituirà carabinieri e polizia, rispondendo non a prefetti, magistrati, sindaci ma ad organismi bancari, che non hanno alcun interesse che nelle nostre mani, cioè di noi persone comuni, possa tornare la sovranità popolare.
A tal punto non ci resta (per liberarci da tali demoni) che sperare nella religione, anzi, in un buon esorcismo.


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