venerdì 9 marzo 2012
11:23 | Pubblicato da
Alex Focus |
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Napoli, 09/03/2012
… e ci sono le prove. Scritte, non fantasiose, non
immaginate, non “complottistiche” (come si usa apostrofare, in modo quasi “contundente”,
nella vulgata corrente chi denuncia i VERI complottisti).
E queste prove sono anche disponibili, in rapporti corposi
(per chi vuole conoscere la verità, ovviamente, non per quelli che aprono la
bocca, ripetendo dei mantra da utili idioti, sfruttati dai reali colpevoli dei
nostri dolori).
Ma dove nasce il peccato di questi individui?
Quando pensiamo al male, questo è il seme per azioni
malvagie, perché questo male è stato generato dal peccato più grave, credere di
essere superiori rispetto a chi ci sta di fronte (orgoglio o superbia che dir
si voglia, per gli ebrei “chutzpah”, il peccato per cui Lucifero, il “portatore di luce”, il vate degli
Illuminati, ma anche degli illuministi, è stato sprofondato nel ghiaccio eterno);
e quando il pensiero cattivo si concretizza ecco che siamo giunti ad altri
peccati che siano passivi (ad es. accidia, mancanza di azione energica,
immediata, efficace a fronte di una necessità di nostro impegno) o attivi (imprecazione,
truffa, danneggiamento, inganno, rapina, furto, violenza, omicidio…).
In ogni caso c’è un tradimento multiplo: del rispetto di noi
stessi, di quello degli altri, della fiducia in noi riposta, della natura umana
e di quella divina, della parola data e di quella non detta…
Il disvelamento di
questi crimini “segreti” è uno dei doveri principali della società di buoni
sentimenti; ricordate, ci hanno inculcato che la “privacy” è importante per
tutti noi però, a chi si comporta bene, non serve a niente mentre è
fondamentale per i delinquenti, soprattutto quelli che vestono abiti da
migliaia di euro, che girano in auto lussuose, che abitano magioni prestigiose
e, magari, con una firma su uno yacht, in vacanza o nelle stanze del potere
politico, i quali (con una firma su di un documento o la pressione di un tasto)
possono causare anche guerre apocalittiche, con molte perdite umane, allo scopo
di continuare ad arricchirsi od anche per catturare sempre più “anime” nella
loro rete mediatica.
nella metafora “televisiva” compare la scitta Obey (traduzione “Obbedisci!”) |
Un articolo fondamentale a riguardo è apparso oggi su
EffeDiEffe, col titolo: I
documenti rivelano che la Fondazione Rockefeller è attivamente implicata nel
controllo mentale di massa (traduzione di un articolo di Infowars,
a firma Jurriaan Maessen )
Vi si trovano i riferimenti a cifre (con molti zeri) elargite
a professori universitari per finanziare le loro ricerche tese a “orientare”
le opinioni della gente (quindi anche le votazioni e gli acquisti o
l’accettazione di tasse, guerre ed abomini), attraverso i meccanismi fondamentali
come l’avidità e la paura.
A tale scopo (per chi vuole approfondire) l’autore
cita numerosi documenti: la relazione annuale per l’anno 1954 della Rockefeller Foundation,
il resoconto
del 1948, una panoramica
dei risultati del professor Carl I. Hovland della Yale University (cui
furono diretti ingenti fondi dalla fondazione Rockefeller in più occasioni, per
decenni).
E poi si leggono, accanto ai resoconti della meccanica
contabilità dei soldi, anche dichiarazioni, che testimoniano l’arroganza dei
ricchi, del tipo: “In numerose occasioni, ed in
differenti pubblicazioni date alla luce nel suo lungo e sordido passato, la
Rockefeller Foundation si è vantata apertamente di aver sfruttato per i propri
scopi delle figure importanti nel campo dei media. In nessuna di tali
circostanze la Rockefeller Foundation ha dichiarato di aver incontrato
difficoltà coi magnati dell’informazione.”
E poi si legge ancora, nell’impagabile articolo:
“La
ricerca del professor Hovland è risultata impagabile al fine di vendere
alla gente l’idea di un unico governo mondiale. Come tutti possono vedere, ai giorni nostri le
tecniche sono impiegate in modo ossessivo. Prendete ad esempio il meccanismo propagandistico
e guerrafondaio composta dall’azioni sinergica e contemporanea degli
inglesi e degli americani: è una macchina da guerra che fa fuoco
(mediatico e fisico) non appena individua degli obiettivi geopolitici.”
Infine l’autore preannuncia una seconda parte che tratta della parte fondamentale del controllo
delle masse, “l’influsso dei film e della musica
sulla mente subconscia, influsso diretto sia sull’individuo che sulle masse”
A
risentirci sull’argomento
AlexFocus
Etichette:
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